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Il Mendrisiotto ormai è considerato come “l’imbuto” cantonale, passaggio obbligato per merci e persone che provengono da o che procedono verso sud. Chiasso è il Centro asilanti, la dogana, i “maiaramina”. Mendrisio è il Fox Town, il Casinò e il traffico frontaliero. Inquinamento, criminalità, concorrenza frontaliera e salari bassi sono solo alcuni esempi di problemi che questo fazzoletto di terra si porta dietro.

 

In questo fazzoletto inoltre troviamo un’autostrada, la linea ferroviaria, una strada cantonale, una semiautostrada e due delle maggiori aree generatrici di grande traffico (S.Martino e zona Serfontana). La risposta a questa situazione per alcuni si semplifica in maggior sicurezza alle dogane e sul territorio e al potenziamento stradale (nuovi svincoli). E se la soluzione fosse un’altra? Credo vivamente che un altro Mendrisiotto è possibile, e le risorse stanno laddove sembra tutto sia dimenticato. Bisogna ripotenziare il servizio pubblico nella Valle di Muggio e sulla Montagna, ridare vita a queste zone riabilitando o potenziando servizi come i trasporti, l’educazione e gli uffici postali. Ridando slancio alla cultura,non solo quella da Festival. I numerosi musei regionali bisogna renderli luoghi facilmente accessibili, soprattutto finanziariamente. Non è lasciando carta bianca all’iniziativa privata che avremo una cultura di tutti che traduca il proprio valore culturale in cittadinanza. Introdurre un salario minimo e garanzie per tutti i lavoratori, non creando salariati di serie A e di serie B, cosi che frontalieri e lavoratori autoctoni possano essere equiparati senza nessun sfruttamento da parte del padronato. Il miglioramento dell’aria passa anche da un’agevolazione nel perseguire il trasporto su rotaia a quello stradale, con agevolazioni per residenti per quanto riguarda il trasporto pubblico. Inoltre la sicurezza sociale è la prima forma di vera sicurezza per ogni persona: avere accesso alla sanità, alla formazione e garantirsi un tenore di vita dignitoso in qualsiasi condizione sociale ci si trovi è la maggior preoccupazione delle persone, e questo le pattuglie di polizia, quanto  possano essere, non ce lo possono dare.

Per tutto questo però bisogna poter cambiare sistema, con nuove forze e nuove idee che si distacchino da tutto quello che è stata fino ad ora la gestione politica e del territorio. Bisogna smettere di trovare il capo espiatorio su cui sfogare i propri problemi, è ora di ridare slancio a questa regione che può sin da subito vivere da protagonista in un nuovo Ticino possibile.

 

* Candidato MPS al Gran Consiglio