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L’associazione Inquilini  denuncia, giustamente, il fatto che scarseggino gli alloggi a pigione moderata; un fatto che contribuisce fortemente a rendere più difficile, per tutte le categorie ma in particolare per le famiglie,  trovare un alloggi sopportabile dal punto di vista finanziario.

 

Il Giornale del popolo dello scorso 22 marzo si poteva leggere:”In Ticino risulta vuoto solo lo 0,72 % di case e appartamenti (…) allorché per un buon funzionamento del mercato questo tasso dovrebbe essere tra il 2 e il 3 per cento”. Naturalmente i responsabili del Giornale del Popolo, così come altri, si sono guardati bene dal chiedere ai maggiori partiti di governo cosa ne pensano di una situazione di questo genere…

In Ticino tra il 2001 e il 2009 sono stati costruiti 17’700 nuovi alloggi, destinati soprattutto alla vendita.

Quelli rimasti per essere affittati lo sono ad un prezzo molto spesso proibitivo per famiglie che possono contare su un normale salario.

Negli ultimi anni poi la costruzione nel nostro cantone ha subito un’evoluzione che ha snobbato gli alloggi per le normali famiglie residenti: la maggior parte delle costruzioni di questi ultimi anni sono adibite ad uffici, negozi, appartamenti di lusso.

Qualche anno fa il Mouvement Populaire des Familles (MPF) affermava che ogni famiglia dovrebbe spendere il quinto del proprio reddito per l’ affitto per disporre di un reddito sufficiente per pagare gli altri beni indispensabili (alimentazione, cura della persona,  formazione per i figli, tempo libero, vacanze).

Dai dati statistici nazionali dell’UST (Ufficio federale di statistica)  si deduce che una persona/famiglia con un reddito fino a 4’000 franchi spende in realtà almeno il 30 per cento del proprio salario per l’alloggio. Una persona/famiglia con un reddito che varia tra i 4’000 e i 6’000 franchi spende il 25 per cento per l’alloggio.

Siamo dunque molto al disopra del 20% ricordato dal MPF e tante famiglie non fanno vacanze, né attività nel tempo libero,  alcuni non hanno un’’alimentazione sana: tutto perché gli affitti sono troppo elevati e “mangiano” una parte cospicua del reddito.

Nel centro città di Lugano, c’è una casa di 4 appartamenti grandi vuota da 20 anni. Qui potrebbero vivere 4 famiglie con tanti bambini. Perché la casa non è affittata? Perché non si può obbligare un proprietario ad affittare una casa vuota? Perché non si costruiscono case con appartamenti a prezzi abbordabili per la grande maggioranza dei Ticinesi? Tutte domande più che legittime alle quali il potere economico e politico dominante si guarda bene dal dare risposte.

Eppure il diritto all’alloggio è sancito dalla Costituzione federale e da quella cantonale. Esistono anche una Legge federale e cantonali che promuovono  l’offerta di alloggi a  pigione moderata.

I mezzi legislativi non mancano. Manca una  politica che favorisce alloggi  a prezzi modici , che incoraggi la costruzione di appartamenti locativi alla portata di tutti,  a buon mercato. Una politica che prende le misure necessarie affinché i  terreni per la costruzione siano prioritariamente destinati all’alloggio a buon mercato e non solo ad uffici, banche o appartamenti di lusso a scopi speculativi.

In altre parole manca un movimento popolare  che obblighi Stati e capitale a modificare il proprio atteggiamento e a fare in modo che il diritto all’alloggio  non resti un diritto formale ma diventi un diritto reale, in grado di rispondere ad un bisogno sempre più urgente.

 

* candidata MPS al Gran Consiglio e al Consiglio di Stato

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