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È ora di dire basta e di passare all’azione. Bisogna prendere atto che né la volontà politica, né gli attuali strumenti permettono di opporsi con efficacia e forza al processo di dumping salariale e sociale che avanza quotidianamente in tutta la Svizzera (sbaglierebbe chi pensasse che il dumping salariale sia un affare di “regioni di frontiera”, non foss’altro perché Zurigo, rispetto al confine tedesco, è frontiera alla stessa stregua di Bellinzona rispetto alla provincia di Como).

 

 

Il recente dibattito al Parlamento federale sulla politica europea, che ha in parte investito anche la questione del rapporto tra accordi bilaterali, libera circolazione e dumping salariale, non lascia intravvedere, restando così le cose, nulla di buono.

È quindi necessario sviluppare una mobilitazione politica e sociale che, nel lungo periodo, permetta di modificare i rapporti di forza e di poter contare su nuovi strumenti utili a combattere il dumping salariale e sociale.

L’MPS ha presentato, attraverso il proprio rappresentante in Gran Consiglio, una serie di proposte relative ai salari minimi  regolati dai contratti normali di lavoro e alla questione dei controlli (creazione di un ispettorato  cantonale del  lavoro).

Ci rendiamo evidentemente conto che queste proposte, per quanto utili ed  interessanti possano essere, non bastano di certo a modificare la situazione, né oggi avrebbero alcuna possibilità di essere approvate in Gran Consiglio.

Per questo l’MPS ritiene importante raccogliere tutte le forze che vogliono combattere il dumping salariale e sociale; costruire una struttura unitaria dove possano incontrarsi, discutere ed agire tutti coloro che pensano che libera circolazione e migliori condizioni di lavoro e di salario per tutti non siano contraddittorie e che bisogna combattere le divisioni tra lavoratori svizzera e immigrati, tra residenti e frontalieri.

Proponiamo quindi la costituzione di un comitato d’azione contro il dumping salariale e sociale che possa riflettere ad alcune iniziative sia di carattere istituzionale che di mobilitazione sociale. Tra le prime pensiamo alla possibilità di rilanciare nella forma di un’iniziativa popolare la proposta già presentata sotto forma di iniziativa parlamentare per la costituzione di un ispettorato cantonale del  lavoro. Tra le seconde l’idea di organizzare in autunno una giornata cantonale d’azione contro il dumping salariale e sociale.

 

Invitiamo tutte le persone interessate, le associazioni, i partiti, le organizzazioni sindacali ad una discussione attorno alla proposte di costituire questo comitato per lunedì 20 giugno alle ore 20.15 presso la Casa del Popolo a Bellinzona.