Qui di seguito ripubblichiamo le interrogazione del nostro deputato Matteo Prozini del 5 e 6 settembre 2011 e la relativa risposta del Consiglio di Stato.
Interrogazione 5 settembre 2011 n. 241.11
Che fine ha fatto Donato Barbuscia, ovvero: cosa succede a Banca Stato?
In questi giorni i quotidiani ticinesi riportano la notizia della partenza all’estero (per tre mesi si dice…) del direttore di Bancastato Donato Barbuscia. In concomitanza con questa notizia sono apparsi i risultati semestrali di BancaStato, contrariamente agli anni scorsi, deludenti anche nella forma oltre che nella sostanza.
Le notizie che circolano nel settore bancario e tra il personale della banca danno per certo il fatto che il presidente del consiglio d’amministrazione, avvocato Fulvio Pelli, abbia di fatto silurato Barbuscia dalla direzione generale, sostituendolo con il suo uomo di fiducia, Fabrizio Cieslakiewicz, già suo segretario durante la sua presidenza PLRT.
Questo siluramento di Barbuscia sarebbe da ricondurre ai deludenti risultati finanziari degli ultimi anni di BancaStato, alla fallimentare acquisizione di Unicredit (banca di gestione privata con una clientela proveniente dall’est Europa) e della filiale ticinese della Banca cantonale di Lucerna.
Alla luce di queste considerazioni chiedo al Consiglio di Stato:
1. Corrisponde al vero che Donato Barbuscia sia stato liquidato dalla sua funzione di direttore generale di Bancastato? Se si quale liquidazione finanziaria ha ricevuto o riceverà per la sua partenza da Bancastato?
- Corrisponde al vero che Donato Barbuscia verrà sostituito dall’uomo di fiducia di Fulvio Pelli, e già segretario del PLRT, Fabrizio Cieslakiewicz?
- Corrisponde al vero che la liquidazione di Donato Barbuscia sia legata all’acquisizione di Unicredit e della filiale della banca cantonale di Lucerna?
- Qual bilancio che può essere fatto in merito all’acquisizione di Unicredit (effettuata dalla banca di fatto mettendo il governo di fronte al fatto compiuto) e della filiale della banca cantonale di Lucerna?
- Quando il Consiglio di Stato è stato informato da parte del presidente del CdA Fulvio Pelli (se è stato informato) della partenza di Barbuscia? Qual è la posizione del Consiglio di Stato a tal proposito?
Interrogazione 6 settembre 2011 n. 242.11
Urge un’informazione chiara e trasparente sulla situazione di BancaStato
Nell’interrogazione inviata ieri (5 settembre 2011) sottoponevo tutta una serie di domande sulla situazione e sul futuro di BancaStato, chiedendo in particolare la conferma di notizie relative all’avvicendamento alla direzione della banca cantonale.
Questa mattina i due maggiori quotidiani del Cantone (e alcuni portali informativi) confermavano, sulla base delle loro fonti, quanto da me indicato nell’interrogazione. In particolare, secondo il Corriere del Ticino, Donato Barbuscia sarebbe stato “sfiduciato” dai vertici della banca; il nuovo direttore in pectore (Fabrizio Cieslakiewicz) sarebbe addirittura andato a chiedere il benestare di Giuliano Bignasca (La Regione).
Imperterrito, il presidente del Consiglio di amministrazione Fulvio Pelli continua a negare qualsiasi problema sostenendo che l’attuale direttore è in congedo.
A questo punto, qualsiasi sia la situazione reale, il Consiglio di Stato ( nella sua qualità di portavoce della proprietà della banca – che fino a prova contraria sono i cittadini e le cittadine di questo Cantone) non può più tacere e disinteressarsi della vicenda e deve con urgenza prendere posizione.
In particolare deve chiarire se:
a) corrisponde al vero che il direttore Barbuscia è stato “sfiduciato” e se il suo congedo altro non è,come suggerivo nella mia precedente interrogazione, che il preludio della sua partenza definitiva
b) Se le cose stanno effettivamente in questo modo sorgono ulteriori domande:
– Quando il Consiglio di Stato è stato informato di questa situazione?
– Perché il presidente del Consiglio di amministrazione continua a negare?
– Nelle procedure relative al ricambio ai vertici della banca pubblica cantonale è consuetudine, come pare abbia già fatto Cieslakiewicz, recarsi da un pluri-pregiudicato e uno dei maggiori debitori di BancaStato quale è Giuliano Bignasca per chiederne il benestare? È stato fatto anche con altri presidenti di partito? Il consiglio di Stato condivide questo modo di procedere?
c) Qualora, effettivamente, ci si trovasse confrontati con la decisione di un cambiamento alla testa dell’istituto, non ritiene il Consiglio di Stato necessaria una riflessione più ampia sulla situazione e le prospettive di BancaStato al fine di rafforzarne il suo ruolo di banca pubblica al servizio dell’economia cantonale, nonché un cambiamento radicale del suo consiglio di amministrazione?
d) naturalmente restano valide le altre domande della precedente interrogazione relative alla concretizzazione della strategia di BancaStato, in particolare nel settore della gestione patrimoniale attraverso l’acquisto dello scorso anno della filiale svizzera di BancaIntesa.
Risposta:
Pelli ed il CdA di Bancastato non sono nuovi a questo atteggiamento arrogante e poco rispettoso nei confronti dei rappresentanti della proprietà di Bancastato. Pensiamo, ad esempio, alla forzatura legata all’acquisto della filiale ticinese di Unicredit. Davanti alle resistenze del Parlamento alle proposte presentate dal governo, il CdA di BancaStato ha pensato bene di tirare dritto, procedendo all’acquisto e mettendo governo e Parlamento di fronte al fatto compiuto.
La vicenda di questi giorni è l’ultima di una serie negativa che da ormai molti anni vede protagonista la banca cantonale. Essa viene a segnare, anche simbolicamente, il fallimento della strategia messa in atto nel 2003 con l’approvazione della nuova legge.
Una maggiore redditività, una maggiore trasparenza, un approfondimento del mandato pubblico, un contributo sempre più importante e decisivo allo sviluppo della economia cantonale: erano questi gli obiettivi fissati con l’approvazione della nuova legge. Nessuno può seriamente affermare che questi obiettivi siano stati, anche in minima parte, raggiunti.
Alla luce di queste considerazioni il Gran consiglio chiede al Consiglio di Stato:
1. di invitare i membri del consiglio di amministrazione di Bancastato a rimettere il loro mandato;
2. di nominare un nuovo consiglio di amministrazione facendo capo a personalità del mondo economico, associativo e culturale che si sono espressi in modo chiaro a favore dello sviluppo di BancaStato come banca totalmente pubblica;
3. di avviare nella società ticinese una discussione di fondo su quali debbano essere i compiti di una banca pubblica cantonale; quale contributo essa debba dare all’economia del cantone e quali debbano essere i criteri di gestione e controllo pubblico su questa banca.
Signor Deputato,
con scritti datati 5 e il 6 settembre 2011 ha interrogato il Governo in merito alla situazione presente e futura di BancaStato, chiedendo in particolare informazioni su un possibile avvicendamento alla direzione dell’istituto. Trattandosi di due interrogazioni riguardanti lo stesso oggetto, rispondiamo a entrambi gli atti parlamentari.
Le notizie circolate nel settore bancario e tra il personale di BancaStato alle quali si riferisce fanno seguito a una comunicazione interna del 5 settembre 2011 del Consiglio di amministrazione indirizzata a tutti i collaboratori, nella quale quest’ultimo informava di aver accolto la richiesta del Presidente della Direzione generale Donato Barbuscia di un congedo di alcuni mesi per un soggiorno di formazione all’estero e di aver affidato nel contempo la responsabilità di conduzione della banca a titolo interinale (fin verso la fine di novembre) al Vicepresidente della Direzione generale Signor Renato Arrigoni.
Premettiamo che l’interesse pubblico in relazione alla questione oggetto della sua interrogazione e in particolare rispetto alla politica di informazione della Banca su fatti rilevanti per l’esistenza e l’attività della banca è dato e chiaro.
La questione dell’avvicendamento alla testa della Direzione dell’istituto comporta tuttavia anche aspetti relativi alla tutela degli interessi delle persone coinvolte, che il Consiglio di amministrazione è chiaramente tenuto a considerare, tanto più che la posizione del Direttor Barbuscia nell’ambito del futuro assetto organizzativo della Banca non è ancora stata definita. Il Consiglio di amministrazione ha in questo senso dovuto tener conto della necessità di informare compiutamente solo dopo aver terminato i colloqui con il diretto interessato. Colloqui iniziati il 29 agosto 2011 e terminati l’8 settembre 2011.
Il 29 agosto 2011 il Presidente del Consiglio d’amministrazione di Banca Stato Fulvio Pelli ha comunicato telefonicamente alla Presidente del Consiglio nella sua qualità di Direttrice del Dipartimento delle finanze e dell’economia che il Direttor Barbuscia avrebbe ricevuto un congedo e che il Consiglio d’amministrazione avrebbe avviato i lavori per la ricerca di un suo sostituto alla presidenza della Direzione della banca. Precisò anche che quest’ultima informazione era di carattere assolutamente confidenziale e alla sola attenzione della Direzione del DFE e che non poteva ancora essere comunicata al Consiglio di Stato per ragioni di riservatezza.
2. Indicò pure che in un prossimo futuro vi sarebbe stata un’informazione ai collaboratori della banca.
La Presidente chiese:
• se la decisione di congedo fosse legata a problemi sorti recentissimamente, ritenuto che solo pochi giorni prima, il 23 agosto 2011, il Consiglio d’amministrazione aveva avuto un incontro con il Consiglio di Stato e che in quell’occasione nulla era stato detto al riguardo. La risposta fu negativa, non vi erano problemi nell’attività della banca.
• Se il Direttor Barbuscia fosse ammalato. La risposta fu negativa.
• Se la direzione della banca fosse assicurata e se l’autorità di vigilanza fosse d’accordo. La risposta fu positiva.
• Che almeno contemporaneamente all’informazione che il Consiglio d’amministrazione intendeva dare ai collaboratori della banca la Presidente e per essa il Governo potesse ricevere l’informazione.
Di questo ultimo aspetto evidentemente il Consiglio d’amministrazione si è incomprensibilmente dimenticato, ritenuto che la comunicazione ai collaboratori è stata data il 5 settembre 2011 senza informare almeno parallelamente il Governo e che la notizia è stata riportata dai media con grande risalto.
La Presidente informò in seduta del 6 settembre 2011 i colleghi di Governo di aver ricevuto dal Presidente Fulvio Pelli comunicazione della imminente concessione di un congedo al Direttor Barbuscia. Non disse invece, perché espressamente richiesto dal Presidente Pelli per questioni di riservatezza e di necessità di chiarimento dei rapporti con il Direttor Barbuscia, che il Consiglio intendeva avviare la procedura di ricerca di un nuovo Presidente della Direzione della banca. Disse inoltre che aveva richiesto di essere informata almeno a pari livello dei collaboratori della banca e che ciò non era avvenuto. Nel pomeriggio sollecitò pertanto la banca.
Sempre il 6 settembre 2011 la Presidente cercò di rintracciare telefonicamente il Presidente Pelli, ma senza successo. Pelli inviò un SMS alle 17.29 del seguente tenore. “Ho un problema di batteria. Ci sentiamo domani?”
Contatto telefonico che fu possibile il 7 settembre 2011 durante il quale il Presidente Pelli comunicò alla Presidente che il Consiglio d’amministrazione non avrebbe rilasciato alcuna ulteriore comunicazione “fin tanto che la procedura di sostituzione non sarà terminata”.
La Presidente chiese al Presidente del Consiglio d’amministrazione di rivedere la sua strategia di comunicazione, sia verso il Governo sia pubblica. La ridda di speculazioni originata da una comunicazione insoddisfacente danneggiava la banca. La banca avrebbe necessitato settimane o mesi per identificare e prescegliere un nuovo Presidente della Direzione ed era impensabile gestire la comunicazione in tale modo. Un’informazione completa e corretta non avrebbe pregiudicato per definizione la riservatezza di cui deve poter godere una procedura di ricerca di un nuovo direttore.
La Presidente invitò il Presidente Pelli a riprendere contatto la sera stessa. Cosa che non avvenne.
L’8 settembre la Presidente fissò con la segreteria del Presidente Pelli un appuntamento telefonico sul mezzogiorno.
Pelli confermò a metà giornata nuovamente la linea di comunicazione del Consiglio d’amministrazione, che quel giorno era riunito in seduta e aveva incontrato il Direttor Barbuscia.
La Presidente chiese nuovamente a F. Pelli e al Consiglio d’amministrazione d’informare compiutamente il Consiglio di Stato e di rivedere la strategia di comunicazione.
3. Finalmente nel tardo pomeriggio dell’8 settembre F. Pelli comunica alla Presidente che il Consiglio d’amministrazione informerà per scritto il Consiglio di Stato. La Presidente esige che le informazioni giungano al più tardi in tempo utile per la prossima seduta di Governo, cioè entro la mattina del 13 settembre 2011.
Il Consiglio di Stato ha ricevuto informazioni dal Consiglio d’amministrazione con lettera del 12 settembre 2011, alcuni giorni dopo la comunicazione inviata alla FINMA, (avvenuta il 6 settembre 2011).
Il 20 settembre scorso si è inoltre tenuto un incontro fra il Consiglio d’amministrazione e il Consiglio di Stato come richiesto dalla Presidente con lettera del 16 settembre 2011.
In base alle informazioni ricevute, possiamo così rispondere alle sue domande.
1. Corrisponde al vero che Donato Barbuscia sia stato liquidato dalla sua funzione di direttore generale di BancaStato? Se si quale liquidazione finanziaria ha ricevuto o riceverà per la sua partenza da Banca Stato?
“Al momento attuale il rapporto di lavoro con Donato Barbuscia non è stato disdetto, anche se il Consiglio di amministrazione ha già chiarito con il diretto interessato che la futura conduzione della Banca sarà affidata ad un nuovo Presidente della Direzione generale, la cui scelta sarà presa entro la fine dell’anno.
L’eventuale futura collaborazione con Donato Barbuscia, rispettivamente un’eventuale definitiva liquidazione dei rapporti contrattuali sarà approfondita tra le parti nei prossimi mesi.”
Attualmente quindi il Direttor Barbuscia è a disposizione della Banca.
In caso di cessazione del rapporto d’impiego il termine di disdetta è di 6 mesi e, stando alle informazioni forniteci dal Consiglio d’amministrazione, non sono previste particolari indennità d’uscita.
2. Corrisponde al vero che Donato Barbuscia verrà sostituito dall’uomo di fiducia di Fulvio Pelli, e già segretario del PLRT, Fabrizio Cieslakiewicz?
La notizia di una già decisa sostituzione del Signora Barbuscia con il Signor Cieslakiewicz è infondata.
Vero è che il Consiglio di amministrazione ha iniziato la procedura per la ricerca di un nuovo Presidente della Direzione. Procedura che richiede un certo lasso di tempo e necessita la partecipazione di specialisti esterni per la valutazione delle candidature.
Si prevede che la procedura di ricerca e scelta duri fino alla fine dell’anno. Essa presuppone evidentemente che sia garantita ai potenziali interessati la necessaria confidenzialità.
3. Corrisponde al vero che la liquidazione di Donato Barbuscia sia legata all’acquisizione di Unicredit e della filiale della Banca cantonale di Lucerna?
Il Consiglio d’amministrazione ci ha confermato che “a Donato Barbuscia non sono imputabili operazioni negative puntuali, né tantomeno di rilevanza giuridica.”
“Le decisioni prese riguardo alla futura conduzione della Banca non sono in nessun nesso con le decisioni prese riguardo all’ampliamento del private banking o all’acquisizione di Axion Bank.”
“Il Dir. Barbuscia conduce la banca dal 2000 e lo ha fatto anche in tempi non particolarmente facili. Da quando la legge su Banca Stato è stata modificata ed è stato creato un nuovo Consiglio di amministrazione egli, evidentemente con l’appoggio dei colleghi di direzione generale, dei quadri e del personale, ha provveduto a dare un nuovo assetto organizzativo alla Banca ed ha anche potuto realizzare significativi progressi nei risultati economici.”
“La banca si trova però ora di fronte a un bivio, constatata durante la procedura di analisi della futura piattaforma informatica iniziata nel 2009.”
Come anche esperti neutri hanno confermato al Consiglio di amministrazione, “quella attuale non permette di continuare a semplificare i processi gestionali e quindi di ottenere maggiore efficienza, se non con investimenti per adattamenti dei programmi un po’ avventurosi dal punto di vista tecnico e costosi da quello finanziario. Il Consiglio ha così preso la decisione di principio di migrare su di una nuova piattaforma informatica standard, simile a quelle utilizzate dalla maggior parte delle altre banche cantonali, anche se non ha ancora deciso quale.
Il passaggio sulla nuova piattaforma, indipendentemente da quale sarà, provoca la necessità di lanciare un complesso progetto parallelo di riorganizzazione dei processi e delle strutture della banca, che si svilupperà fino al 2014.
Sia il Consiglio che il dir. Barbuscia si sono posti il problema di chi dovrà condurre questi due impegnativi progetti, giungendo alla conclusione che è opportuno che essi siano condotti da una Direzione generale guidata dalla persona a cui sarà affidato il futuro compito di dirigere la banca, quindi non dal dir. Barbuscia stesso, ormai da oltre un decennio al posto di comando e con un’anzianità che non gli consente una pianificazione di ampio respiro.”
4. Quale bilancio può essere fatto in merito all’acquisizione di Unicredit (effettuata dalla banca di fatto mettendo il Governo di fronte al fatto compiuto) e della filiale della banca cantonale di Lucerna?
“La redditività del private banking in generale e quindi anche di Axion soffre dell’attuale situazione sui mercati. In ogni caso la diversificazione delle attività, dei ricavi e dei rischi rimane per BancaStato un obiettivo importante. L’acquisizione è quindi stata e rimane importante, indipendentemente dai redditi che Axion attualmente riesce a conseguire e che dovranno essere migliorati. Axion sta a tal proposito elaborando una nuova strategia di sviluppo. Il capitale investito è regolarmente remunerato.”
“L’acquisizione di consulenti e clientela della Luzerner Kantonalbank non è in nessun modo paragonabile per dimensione e struttura giuridica all’acquisizione di Axion Banck. Essa è tutt’ora in corso, per cui i suoi effetti non possono ancora essere misurati.”
5. Quando il Consiglio di Stato è stato informato da parte del presidente del CdA Fulvio Pelli (se è stato informato) della partenza di Barbuscia? Qual è la posizione del Consiglio di Stato a tal proposito?
Richiamato quanto esposto nell’introduzione alle risposte alle interrogazioni in oggetto, il Consiglio di amministrazione di BancaStato ha informato sia per iscritto (lettere del 12 e del 20 settembre 2011), sia verbalmente il Consiglio di Stato in occasione di un incontro tenutosi il 20 settembre scorso.
Il Consiglio di Stato, ritenuta l’esigenza da parte del Consiglio di amministrazione di mantenere confidenziale la fase in cui sono avvenuti i colloqui con il Direttor Barbuscia, che si è conclusa l’8 settembre 2011, e considerato che la scelta adottata non è comunque in nessun caso dovuta a fattori che avrebbero potuto portare pregiudizio alla banca e alla proprietà, non constata inadempienze o lacune fondamentali nella politica di informazione del Consiglio di amministrazione nei confronti del Governo.
5. Vero è comunque che il Consiglio di amministrazione sembra aver sottovalutato l’importanza che riveste l’avvicendamento alla testa di un istituto come Banca Stato. Dal profilo dell’opportunità, riteniamo quindi che il Consiglio di amministrazione avrebbe anche potuto divulgare l’informazione concernente l’avvenuto avvicendamento alla Direzione generale dopo l’ultimo incontro con il Direttor Barbuscia avvenuto l’8 settembre 2011, informando contestualmente anche il Consiglio di Stato.
Se quindi la politica di comunicazione del Consiglio di amministrazione non è stata caratterizzata da lacune fondamentali, occorre anche ammettere che un’informazione più tempestiva e accorta avrebbe certamente evitato dubbi, malintesi e polemiche in queste ultime settimane. Dubbi, malintesi e polemiche che non giovano alla banca.
Rispetto al complemento di informazioni richiesto con l’interrogazione n. 242.11 del 6 settembre 2011, aggiungiamo quanto segue:
– Perché il presidente del Consiglio di amministrazione continua a negare?
Come riferito in precedenza, i colloqui con il Direttor Barbuscia relativi alla sua posizione in seno alla Direzione generale erano ancora in corso al momento dell’inoltro delle interrogazioni in esame, per cui, nel rispetto degli interessi della persona coinvolta, si è optato per il massimo riserbo sulle riflessioni in corso.
In questo contesto il Consiglio di amministrazione si è semplicemente limitato ad informare il personale su quanto condiviso tra lo stesso e il Direttor Barbuscia in relazione alla sua richiesta di congedo.
– Nelle procedure relative al ricambio ai vertici della banca pubblica cantonale è consuetudine, come pare abbia già fatto Cieslakiewicz, recarsi da un pluripregiudicato ed uno dei maggiori debitori di BancaStato quale è Giuliano Bignasca per chiederne il benestare? È stato fatto anche con altri presidenti di partito? Il Consiglio di Stato condivide questo modo di procedere?
Il Consiglio di Stato non intende fare processi alle intenzioni basate su illazioni e men che meno prendere posizione su queste illazioni a nome dei presidenti di partito.
– Qualora, effettivamente, ci si trovasse confrontati con la decisione di un cambiamento alla testa dell’istituto, non ritiene il Consiglio di Stato necessaria una riflessione più ampia sulla situazione e le prospettive di Banca Stato al fine di rafforzarne il suo ruolo di banca pubblica al servizio dell’economia cantonale, nonché un cambiamento radicale del suo Consiglio di amministrazione?
Il Consiglio di Stato non vede relazione tra il cambiamento alla testa dell’Istituto e la necessità di un cambiamento radicale del suo Consiglio di amministrazione. La polemica che ha investito in questi giorni il massimo organo di BancaStato e in particolare il suo Presidente riguarda perlopiù un problema di comunicazione, percepito da alcuni come una mancanza di trasparenza da parte del Consiglio di amministrazione. Il Governo può anche riconoscere che nel caso in esame il Consiglio abbia anche potuto sottovalutare gli effetti derivanti da un’informazione improntata al massimo riserbo su quanto stava succedendo; ma che ciò debba forzatamente portare a sfiduciare l’attuale Consiglio non ci trova consenzienti.
Per quanto riguarda l’esigenza di rafforzare il ruolo di banca pubblica al servizio dell’economia cantonale, rileviamo che BancaStato ha sempre rivestito, compatibilmente alla necessità di agire all’interno di un mercato concorrenziale, un ruolo di servizio all’economia cantonale. Predetta attività è d’altro canto periodicamente verificata dal Gran Consiglio.
6. Il Consiglio di Stato, fermo restando l’autonomia decisionale del Consiglio di amministrazione per quanto riguarda la strategia della Banca, condivide il principio generale secondo cui BancaStato debba rimanere legata al suo ruolo di sostegno all’economia, ma è anche cosciente che ciò deve avvenire tenendo conto del contesto concorrenziale in cui la banca è costretta a operare. Allo stato attuale non ravvediamo alcun motivo per aprire una riflessione globale concernente il ruolo di BancaStato quale istituto al servizio dell’economia cantonale.
Voglia accogliere, signor deputato, l’espressione della nostra stima.
PER IL CONSIGLIO DI STATO
La Presidente:
L. Sadis
Il Cancelliere:
G. Gianella