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I crediti del debito pubblico sono nelle mani dei fortunati detentori dei titoli del Tesoro pubblico.

 

Residenti e non-residenti

 

La parte del debito pubblico detenuta dai non-residenti di un paese varia a seconda dei paesi presi in considerazione. Nell’Unione europea, nel 2008, i non-residenti detenevano il 98,7% del debito pubblico portoghese; 82,2% di quello Irlandese; 73,5% del debito pubblico tedesco; 70,8% del debito francese, ma solamente il 34,7% del debito pubblico del Regno Unito. Nel 2005, la parte del debito pubblico francese detenuto dai non-residenti era del 54,3%. Questa percentuale è salita al 71,4% nel 2010, per poi stabilizzarsi al 65,2% nel marzo 2011(1). Un incremento, quindi, di 10,9 punti tra la fine del 2005 e il marzo 2011. Tuttavia, quest’evoluzione non corrisponde a un “impoverimento” generale della Francia. Essa è il risultato di una politica d’internazionalizzazione del debito incoraggiata, in Francia, dall’Agenzia Francese del Tesoro. I residenti tedeschi detengono così 87,8 miliardi di euro del debito francese. Di questi, 43,5 miliardi di euro sono detenuti dalle banche tedesche, una cifra che corrisponde al 49,5% del totale detenuto dai residenti. Dall’altra parte,  i residenti francesi detengono 140 miliardi di euro del debito tedesco. 65,8 miliardi di euro sono detenuti dalle banche francesi, l’equivalente del 46,9% dei 140 miliardi. 65,9 miliardi di euro sono invece detenuti dalle assicurazioni francesi, che corrispondono di nuovo al 46,9% degli stessi 140 miliardi di euro(2).

La parte del debito pubblico della Spagna, dell’Irlanda, della Grecia e del Portogallo è invece detenuta per il 55% da residenti tedeschi, francesi, italiani, olandesi e britannici. La Francia e la Germania, infine, si distinguono dagli altri paesi europei per l’importante proporzione dei loro debiti pubblici (42%) detenuta dai non-residenti fuori Europa, essenzialmente dei pesi emergenti o petroliferi.

 

Il peso delle banche e delle compagnie d’assicurazione

 

Dietro ai termini di “residenti” e di “non-residenti” si trovano principalmente  banche e compagnie assicurative. Jean Quatremer ha dunque ragione a sottolinearlo: “I”Mercati” che destabilizzano l’Irlanda, il Portogallo o la Grecia sono, soprattutto degli istituti finanziari installati negli Stati membri dell’unione europea”. Il 39% degli OAT (titoli di Stato dai 7 ai 50 anni) sono detenuti dai residenti francesi. Di questo 39%(3): 51,3% sono detenuti da assicurazioni; 39,5% da istituti di credito. I “piccoli risparmiatori” del debito pubblico, contrariamente a quello che pretendono i liberali, non incidono molto e detengono solo l’1% della somma totale degli OAT e del debito detenuto dai residenti francesi. Quanto ai proprietari stranieri del debito pubblico francese, si tratta in prevalenza di fondi sovrani dei paesi emergenti o petroliferi che non hanno niente a che vedere con i “piccoli risparmiatori”. In totale, dunque gli interessi pagati dagli Stati sui titoli del debito arricchiscono prima di tutto, in Francia come altrove, gli azionisti delle banche e delle grandi compagnie di assicurazione.                   

 

1. Agence France Trésor. Cifre di marzo 2011

2. Sylvain Broyer e Costa Brunner, “Qui détient les dettes publiques européennes?” Flash Economie n°124, Natixis, 24 marzo 2010, Tabella pagina 4

3.Jean Quatremer, “Dettes: la zone euro rongée de l’intérieur”, Libération, 27 novembre 2010

 

* articolo apparso sul sito di Démocratie et socialisme lo scorso 11 settembre. La traduzione in italiano è stata curata dalla redazione di Solidarietà.