Pubblichiamo qui di seguito una recente presa di posizione dei Giovani del Movimento per il socialismo (GMPS) in merito al futuro aumento, da parte della Confederazione, dei fondi destinati al Fondo monetario internazionale (FMI). Un sostegno diretto all’austerità del capitale imposta a salariati e salariate, studenti e studentesse, nonché pensionati e pensionate d’Europa. (Red.)
Come abbiamo scritto diversi mesi fa, il 1° marzo 2011 il parlamento svizzero ha approvato a maggioranza l’aumento dei fondi destinati all’FMI (Fondo Monetario Internazionale). Una decisione facilmente prevedibile, vista la rappresentanza presente a Berna e gli interessi economici in gioco nella difesa del proprio seggio in seno all’istituto.
L’aspetto interessante che avevamo sottolineato, è stato l’appoggio in blocco della delegazione social-liberale (PSS) agli aumenti di credito per l’FMI. Un sostegno venuto dopo la cosiddetta “svolta di sinistra” del PSS, che aveva mantenuto nel suo programma una generica formula relativa al superamento del capitalismo come orizzonte politico.
Ebbene, prossimamente il Consiglio federale proporrà al parlamento un aumento che farà passare il contributo annuale della Confederazione all’FMI da 4.5 miliardi a 7.5 miliardi di franchi, che equivalgono, a titolo di paragone, a tre volte l’ammontare risparmiato sulle spalle dei salariati/e tramite la revisione della LADI.
Ciò che ci preme ricordare, ancora una volta, sono le responsabilità che implica questa collaborazione con l’FMI e soprattutto la natura di questo istituto internazionale.
L’FMI rappresenta la volontà della borghesia internazionale d’imporre politiche neoliberali sempre più dure come contropartita dei prestiti (lo ricordiamo, prelevati sul salario) concessi.
Questa organizzazione, insieme alla Banca mondiale (BM) e alla Banca central e europea (BCE), sta imponendo draconiani piani di austerità ai danni dei salariati e delle salariate di tutto il mondo, colpendone le condizioni di lavoro e di vita attraverso diminuzione dei salari e delle prestazioni sociali, attacchi al servizio pubblico in generale, tramite tagli e privatizzazioni, distruzione delle conquiste dei lavoratori.
L’FMI e la Banca mondiale hanno sostenuto e finanziato le più sanguinose dittature reazionarie in nome della “libertà dei mercati”, con conseguenze umane, sociali, ecologiche ed economiche devastanti per le popolazioni. Un esempio su tutti: Pinochet in Cile, paese in cui gli studenti stanno lottando ancora oggi contro il sistema educativo messo in piedi dal suo regime e che costringe all’indebitamento milioni di studenti in tutto il paese.
L’FMI è stato ed è tutt’ora uno dei proprietari del debito del terzo mondo, definito “odioso” o “detestabile”, perché creato con la collaborazione di dittature e governi corrotti in genere e perché priva questi paesi delle risorse che permetterebbero loro di dotarsi dei più elementari servizi pubblici come trasporti pubblici, scuole, reti idriche, sistemi sanitari, ecc.
Ebbene, questi aspetti sono stati e continuano ad essere messi in secondo piano da tutti i partiti di governo, UDC compreso, che pur opponendosi per opportunismo al nuovo finanziamento, lo fa su posizioni inaccettabilmente nazionalistiche (facendo apparire l’FMI una specie di fondo di solidarietà internazionale!).
Dopo anni di politiche a sostegno dei programmi economici e sociali della classe borghese, non ci stupiamo che dagli slogan sulle buone intenzioni e dai generici richiami al “superamento del capitalismo”, non scaturisca niente di buono. Anzi!
Non è certo necessario proclamarsi marxisti rivoluzionari, per denunciare le ingiustizie che queste istituzioni internazionali, senza alcuna rappresentatività democratica, hanno perpetrato e continuano ad alimentare in tutto il mondo. Un atto di decenza, dal PSS ci piacerebbe potercelo aspettare: dopo i proclami della campagna elettorale appena terminata, potrebbe finalmente fare atto concreto di solidarietà con i popoli di tutto il mondo opponendosi ai diktat dell’FMI e votando contro un’ulteriore suo finanziamento (con i nostri soldi) da parte della Svizzera.
Purtroppo, le speranze, su questo fronte si sono affievolite negli anni, fino a diventare una vera e propria illusione. Il PSS butterà alle ortiche un’altra occasione di fare la cosa giusta e la legittima rabbia contro il finanziamento di quest’istituzione del capitale globale da parte dei salariati svizzeri sarà ancora regalata alla destra nazionalista e xenofoba, su basi assolutamente inaccettabili e contrarie a una visione solidaristica e internazionalista.