Pubblichiamo qui di seguito la dichiarazione della Sinistra operaia internazionalista (DEA), una delle principali organizzazioni della sinistra radicale che fanno parte di SYRIZA. (Red)
1°. I risultati delle elezioni del 17 giugno 2012 rappresentano un elemento di continuità rispetto al terremoto politico del 6 maggio. Essi hanno radicalmente modificato l’equilibrio tra le forze politiche.
Il successo della sinistra – rappresentato dal sostegno massiccio della classe lavoratrice e dei settori popolari alla coalizione della sinistra radicale SYRIZA – ha creato una situazione di panico tra la classe dominante nazionale , così come tra i suoi alleati internazionali. Allo stesso tempo, ha generato un’ondata di speranza, entusiasmo e solidarietà per il movimento di resistenza e per la sinistra sinistra sia a livello europeo che mondiale.
Questi successi ottenuti dalla classe lavoratrice e dalle classi popolari il 6 maggio e il 17 giugno deve ora essere consolidati ed estesi.
2°. I risultati di questa elezione sono la prova che l’obiettivo era realizzabile: rovesciare le forze favorevoli alle politiche di austerità eleggere un governo di sinistra il cui compito sarebbe quello di mettere termine agli attacchi portati dai capitalisti, dall’Unione europea e dal Fondo monetario internazionale e difendere in questo modo gli interessi della classe lavoratrice.Mettendo tutte le sue forze nella lotta per il raggiungimento di questo obiettivo, SYRIZA, in modo serio e con un atteggiamento unitario onesto, è riuscita a raccogliere sotto la sua sigla un massiccio incremento di voti, in un movimento che non ha precedenti negli anni successivi al potere della giunta militare [1974].
3°. Il primo posto ottenuto da Nuova democrazia (ND) è una “vittoria di Pirro” per il suo leader Antonis Samaras. Nonostante lo scandaloso sostegno dei media, dei capitalisti, delle banche e delle istituzioni nazionali e internazionali, il suo partito ha ottenuto ancora meno voti di quanti ne aveva ricevuti in occasione della schiacciante sconfitta della destra nelle elezioni del 2009 [allora ND aveva ottenuto il 33,48% dei voti, l’8% in meno rispetto alle precedenti elezioni][, di fronte al 29% nelle elezioni del 17 giugno].
Samaras ha bisogno ancora una volta del sostegno del partito PASOK per formare un governo, un partito i cui sostegni sociali sociali sono di fatto spariti, specialmente nelle zone popolari e tra la classe lavoratrice.
Anche se i due partiti pro-austerità hanno una maggioranza di governo in Parlamento, hanno cercato disperatamente di attirare la sinistra democratica [Dimar, che hanno ricevuto il 6,25% dei voti] di Fotis Kouvelis nel nuovo governo. Questa è la miglior prova dei loro timori rispetto ai futuri sviluppi e della loro paura di fronte ad un inevitabile confronto con il movimento di resistenza.
Tutto questo è anche la conferma che essi hanno intenzione di governare sulla base dei dettami contenuti nei memorandum I e II. Se questo governo tripartito andrà in porto, non vi sarà alcuna differenza essenziale con il governo precedente, quella di Lucas Papademos. Dovrà vedersela con una popolazione animata dallo stesso spirito combattivo, pronta ad agire per il suo rapido rovesciamento.
4°. Tutte le promesse fatte dai partiti di governo intese a “rinegoziazione” il Memorandum (versione I e II) sono demagogiche. Non ci può essere alcuna illusione a questo proposito. La “Rinegoziazione” toccherà al massimo la questione del “quando” e del “come”dovranno essere rimborsati i creditori. In nessun caso verrà messa in discussione la sostanza dei Memorandum, che altro non è che un impegno a realizzare continui e selvaggi programma di austerità.
5°. La forza del sostegno elettorale apportato a Alba dorata costituisce l’aspetto più inquietante di queste elezioni. Nel prossimo periodo Alba dorata costituirà una minaccia costante non solo per gli immigrati, ma anche per ogni militante. Essa sarà una forza attiva contro la sinistra e contro il movimento di resistenza. Esistono tuttavia le forze necessarie ad affrontare questa minaccia fascista. La lotta contro la minaccia fascista deve occupare un posto di primo piano tra le nostre priorità.
6°. SYRIZA deve radicalizzare ulteriormente il suo orientamento politico per poter in questo modo assumere il compito di una opposizione di sinistra, fuori e dentro il Parlamento. Il sostegno che la popolazione ha dato a SYRIZA deve essere utilizzato per accelerare il più possibile l’organizzazione di una controffensiva della classe lavoratrice, i cui primi obiettivi devono essere il ritiro dei memorandum e la soppressione di tutte le misure di austerità. Tutte le voci che richiamano alla “responsabilità”, all’assunzione di una “rispettabilità parlamentare” porteranno solo alla dissoluzione della dinamica creata dal 27% dei voti ottenuto da SYRIZA e alla scomparsa di quel grande consenso detenuto oggi da SYRIZA tra i lavoratori e le lavoratrici, i disoccupati, così come nei quartieri popolari…
SYRIZA dovrebbe, in questo contesto, insistere sulla necessità di una politica unitaria – in modo serio, onesto e senza alcuna arroganza – nei confronti del Partito Comunista (KKE) e di Antarsya. Il fronte unito della sinistra resta una condizione necessaria per una vittoria della classe lavoratrice.
Le altre forze della sinistra dovrebbero a loro volta abbandonare quella politica di passiva attesa di una prossima disfatta di SYRIZA. Se una tale sconfitta dovesse effettivamente prodursi, questo rappresenterebbe una sconfitta per tutta la sinistra, per tutto il movimento di resistenza.
7° La sinistra operaia internazionalista (DEA) si è sempre battuta in modo deciso a favore di SYRIZA. L’elezione di due nostri compagni in Parlamento ne è il risultato così come il riconoscimento dei nostri sforzi unitari. DEA continuerà a lavorare per l’organizzazione di SYRIZA nei quartieri e sui luoghi di lavoro. Consideriamo questo compito come la condizione decisiva per una trasformazione della base elettorale di SYRIZA in una forza politica e sociale di lotta reale.
Uniti possiamo vincere! Possiamo ottenere una trasformazione radicale in Grecia, alimentando il fuoco che, sotto le ceneri, cova dappertutto in Europa!