Tempo di lettura: 3 minuti

Pubblichiamo qui di seguito la lettera aperta che in data odierna Matteo Pronzini, deputato dell’MPS, ha rivolto al procuratore Generale Noseda. Pronzini esprime considerazioni sul funzionamento della giustizia ricordando che, da ormai quasi un anno, viene tollerata una palese e dichiarata infrazione alla Legge sul Lavoro per quel che riguarda il lavoro domenicale nei centri commerciali (FoxTown e Centro Ovale).

 

Egregio Procuratore Generale,

 

all’inizio del mese di aprile 2012 (tra meno di tre mesi festeggeremo il compleanno di quell’evento) le scrissi una lettera aperta nella quale volevo attirare la sua attenzione sul problema del mancato rispetto delle Legge sul lavoro (LL) in alcuni centri commerciali (Centro Ovale di Chiasso e Centro FoxTown di Mendrisio).

Le facevo notare come in questi centri si lavorasse in flagrante contravvenzione delle disposizioni di Legge; tale situazione è sempre stata ammessa pubblicamente  dai contravventori e tollerata da anni dall’autorità cantonale responsabile dell’applicazione della Legge sul Lavoro.

Da allora sono passati, come già detto, molti mesi. Mesi nei quali, attraverso interventi di vario genere (pubblici, parlamentari, ecc.) ho a più riprese attirato l’attenzione su questa situazione di illegalità.

Questi interventi hanno infine spinto il suo ufficio ad intervenire presso le autorità cantonali (un’ammissione fatta pubblicamente nel corso di alcuni interventi pubblici dalla stessa autorità cantonale).

La quale, finalmente, ha a quel punto deciso di procedere ritenendo necessario il rispetto della legalità e intimando ai negozi ubicati nei centri commerciali in questione di mettersi in regola (cosa impossibile viste le disposizioni chiare della Legge sul Lavoro) oppure di interrompere l’occupazione domenicale di personale.

La decisione di avviare tale procedura è stata presa in settembre. Sono poi state rese note altre indicazioni relative a controlli che sarebbero stati effettuati nei mesi successivi.

La realtà, in sintesi, è che, ad ormai un anno dalla presa d’atto pubblica, non contestata ed ammessa dai diretti interessati, di una infrazione importante alla Legge sul Lavoro, questa situazione di palese illegalità continua a perdurare, senza che si intravveda il minimo spiraglio di una cessazione.

Ora, io non voglio qui riprendere considerazioni di ordine giuridico. Voglio solo rivolgermi a lei, signor Procuratore, come cittadino di questo cantone al quale si ricorda costantemente la necessità, per tutti noi, di rispettare le Leggi. Il suo compito e quello dei suoi colleghi dovrebbe essere, così a me pare, quello di infondere nei cittadini fiducia nel rispetto delle Leggi.

Per ottenere questo è necessario che laddove vi sono     situazioni di palese, ingiustificata e flagrante illegalità, l’autorità giudiziaria intervenga in modo preciso e celere.

 

È evidente che in Ticino, nella vicenda alla quale mi riferisco, questo non è avvenuto. Non è intervenuta in modo celere l’autorità preposta al controllo dell’applicazione della Legge e, me lo lasci dire, nemmeno l’intervento del suo Ufficio è stato celere.

Certo il vostro intervento di fine agosto 2012 presso l’autorità cantonale ha messo in moto le cose; ma da allora il tutto si è arenato.

Incontro spesso, in queste ultime settimane, persone che mi chiedono notizie su questa vicenda. Vogliono sapere come sono andate e come stanno evolvendo le cose. Non le nascondo che la maggior parte di loro esprime un giudizio negativo sull’atteggiamento della Magistratura che lei dirige, evocando trattamenti “preferenziali” visto la forza economica rappresentata da questi centri commerciali.

In altre parole queste persone, e non si può certo biasimarle, ostentano una certa sfiducia nell’operare della giustizia; non riescono a capire come una importante e ripetuta contravvenzione alla Legge, sotto gli occhi di tutti, possa continuare da ormai quasi un anno senza alcuna sanzione e senza che vi sia un intervento di un qualsivoglia organo dello Stato per mettere fine a questo stato di cose.

Simili situazioni, mi pare evidente e lei non potrà non convenire con me, ingenerano una diffidenza sempre più ampia del cittadino nei confronti della Legge e della giustizia. Si fa strada, grazie alla tolleranza verso questi comportamenti, l’idea che, alla fin fine, si possa continuare a non rispettare la legge senza incorrere in alcuna sanzione. Che si tratti di autorizzazioni al lavoro, che si tratti di lavoro nero, che si tratti di mancato rispetto della integrità fisica o morale dei lavoratori: in nessun modo dovrebbe prendere piede l’idea che, alla fine, i furbi e i potenti riusciranno ad averla vinta.

Concludo, signor  Procuratore, con un pressante invito al suo Ufficio affinché finalmente intervenga e in tempi stretti. Il mese di aprile si sta avvicinando e sarebbe veramente un brutto segnale per il paese che i centri commerciali citati festeggiassero impuniti e impunemente il passaggio di un anno intero nella più assoluta e manifesta illegalità.

 

Un cordiale saluto.

 

Matteo Pronzini

 

Bellinzona, 22 gennaio 2013