Pubblichiamo qui di seguito la presa di posizione del Movimento per il Socialismo sulla decisione del Consiglio di sospendere l’applicazione della Legge federale sul Lavoro (LL).
“La signora Sadis ed il suo Dipartimento hanno voglia di scherzare, malgrado il Carnevale a Bellinzona sia terminato da parecchie settimane. È questa la sensazione che ci ha accompagnati dopo aver preso atto che il DFE ha proposto al Consiglio di Stato di sospendere “per un periodo massimo di 12 mesi…la procedura avviata dall’Ufficio dell’ispettorato del lavoro il 7 settembre 2012 in alcuni negozi del Mendrisiotto che impiegano in modo non conforme alla legge personale la domenica e nei giorni festivi”.
Il Consiglio di Stato, altro organismo composto da buontemponi, ha approvato questa proposta. Di questo passo il Consiglio di Stato della repubblica e cantone del Ticino uno di questi giorni “sospenderâ” l’applicazione della legge federale sull’AVS, o quella sulla circolazione stradale, o qualche altra normativa federale: Giuliano Bignasca buonanima sarebbe sicuramente fiero di un simile governo!
Di fronte a questo tipo di iniziative non resta che ridere…o piangere.
Questa decisione, al di là delle battute, non può che suscitare la più profonda indignazione, in particolare da parte di tutti quei cittadini e quelle cittadine ai quali, quotidianamente, l’autorità chiede un comportamento conforme e rispettose delle disposizioni di legge; disposizioni che, ci ricordano le autorità, vanno applicate e non possono essere “sospese”.
D’altronde, come non ricordare le “sparate” pubbliche di Laura Sadis sul valore supremo della “legalità”, quando proprio in nome di questo “alto” principio aveva giustificato le scelte del suo dipartimento sul Centro Ovale più di un anno fa.
Ora quel “valore” viene gettato alle ortiche attraverso un atto, di tutto il Consiglio di Stato, profondamente illegale. Vediamo di capire perché.
1.Può il Consiglio di Stato “sospendere” l’applicazione di una procedura prevista da una legge federale, nel caso specifico la Legge federale sul Lavoro (LL)?
La risposta ci sembra più che evidente: No! Per più ragioni. Prima di tutto perché la sospensione di qauesta procedura di fatto equivale alla sospensione dell’applicazione della Legge. Ora, la competenza per la sospensione di una legge dovrebbe essere prevista in quella stessa legge. Non ci pare che la LL (o le diverse ordinanze e leggi di applicazione) prevedano questa possibilità.
In secondo luogo, il Consiglio di Stato, in quanto tale, nulla ha a che vedere, dal punto di vista legislativo con l’applicazione della LL. Il consiglio di Stato è infatti autorità di ricorso nei confronti del DFE, responsabile di applicare la LL. Come può un organismo che è autorità superiore di ricorso decidere allo stesso tempo la sospensione della esecuzione e dell’applicazione di una legge?
2. Siamo di fronte, come spesso ha denunciato l’MPS, ad un palese aggiramento delle disposizioni di legge attraverso pratiche dilatorie da parte del DFE?
Evidentemente Sì! Ci sono voluti sei mesi ed un discreto intervento della magistratura (agosto-settembre 2012) affinché il DFE e l’ispettorato del lavoro (autorità competenti in materia di applicazione della LL) iniziassero i controlli relativi sia al FoxTown che al Centro Ovale. Un inizio tardivo rispetto alle denunce presentate già a partire dal mese di marzo 2012. Ora, dopo più di un anno, dopo aver annunciato che i controlli sarebbero terminati a marzo 2013 e che le misure relative sarebbero state applicate di conseguenza, ecco l’annuncio che tutto viene sospeso. Ovvero: come prendere per i fondelli i cittadini e le cittadine alle quali si ripete in continuazione la necessità di rispettare le regole e le leggi.
Non vi sono dubbi che con questa decisione DFE e governo danno il meglio di sé stessi e dimostrano, qualora ve ne fosse bisogno, per chi “trottano”, quali interessi abbiano a cuore e come siano pronti a prostrarsi ed a “piegare” l’applicazione delle leggi alle esigenze di interessi e poteri forti. Una situazione che illustra il ruolo del potere meglio di cento corsi di sociologia politica!
3. È corretto dal punto di vista legale (e morale ci piacerebbe aggiungere) che di fronte ad una situazione di illegalità acclarata, l’autorità politica decida di soprassedere con l’applicazione delle misure che questa constatazione di illegalità richiederebbe?
Evidentemente No! Infatti siamo di fronte ad una chiara situazione di illegalità. Il governo, nel suo comunicato, lo ammette in modo esplicito, laddove parla di “…alcuni negozi del Mendrisiotto che impiegano in modo non conforme alla legge personale la domenica e nei giorni festivi”. Non si usa il condizionale “impiegherebbero” (e come si potrebbe farlo di fronte ad una situazione che da anni è sotto gli occhi di tutti?), ma l’indicativo: è quindi evidente che ci troviamo di fronte ad una acclarata, ripetuta e flagrante violazione di una legge: e il consiglio di Stato decide di chiudere tutti e due gli occhi.
Queste considerazioni sarebbero di per sé sufficienti a censurare il comportamento del Consiglio di Stato e ad invocare, nuovamente, un intervento della Magistratura, attraverso un formale esposto che inoltreremo nei prossimi giorni.
Ma al di là di queste, vi sono altre considerazioni collegate alla decisione resa pubblica dal governo con il suo comunicato.
Prima di tutto la decisione del governo è tutta costruita sull’ipotesi, tutt’altro che dimostrata, che entro 12 mesi l’Ordinanza federale sul lavoro verrà modificata ed entrerà in vigore. Una valutazione, a nostro modo di vedere, assai errata, che sottovaluta le opposizioni e le resistenze che a questa modifica vi saranno.
In secondo luogo non è detto che la modificazione dell’Ordinanza permetta ai negozi situati al Centro FoxTown di far lavorare il proprio personale di domenica. Bisognerà vedere quali saranno i contenuti di una eventuale e definitiva modifica dell’Ordinanza e se questi effettivamente potranno essere validi per i negozi ubicati nel FoxTown senza che una interpretazione della modificazione dell’Ordinanza apra la via alla possibilità di un lavoro generalizzato la domenica nei centri commerciali di tutto il Cantone.
Queste ed altre ulteriori considerazioni militano a favore di un rispetto delle disposizioni di LL e condannano, senza appello, la decisione del DFE e del governo.
Bellinzona, 10 aprile 2013