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KarteA5 web-300x203Pubblichiamo qui di seguito, quale primo contributo alla discussione in vista del referendum del prossimo 9 giugno contro la revisione della Legge sull’asilo (LASI), il materiale diffuso dal comitato nazionale che si oppone a questa revisione. (Red).

 

A mente lucida, votiamo NO!

 

I richiedenti l’asilo costituiscono appena lo 0,6 per cento della popolazione totale svizzera. Si tratta di circa 45’000 persone. Negli ultimi 5 anni l’asilo è stato concesso in media a un richiedente su tre. Ciònonostante regnano una maniacale isteria e una continua diffidenza, e la politica d’asilo svizzera è ostaggio del dibattito sugli abusi. Rifugiati e richiedenti l’asilo sono bollati come potenziali avvoltoi che vengono in Svizzera soltanto perché «qui è bello». La Svizzera sarebbe troppo allettante per i rifugiati, e l’attrattività va quindi ridotta. A ogni costo e a tutti i livelli Da anni questo mantra dei fautori dell’inasprimento pervade la politica d’asilo come un filo spinato, ma l’attrattività non diminuisce e la situazione dei richiedenti l’asilo non migliora. Eppure questi stessi politici si aspettano che noi, la popolazione, accogliamo il loro invito all’emarginazione e alla xenofobia latente. Ma noi ci opponiamo e diciamo di No!

 

Votiamo il 9 giugno e mostriamo che esistono altre soluzioni.

 

La procedura presso le ambasciate salva vite umane

 

2’572 vite salvate: continuiarno così. Dal1980 era possibile richiedere l’asilo politico direttamente presso una rappresentanza svizzera all’estero. 2’572 persone hanno ottenuto in questo modo protezione: un incredibile successo umanitario! Questa possibilità è stata ora cancellata! I passatori si arricchiranno sempre di più, e ancora più rifugiati perderanno la vita in mare aperto. A soffrirne maggiormente saranno donne e bambini, i più bisognosi di protezione tra i rifugiati.

 

Il rifiuto del servizio militare deve essere un motivo d’asilo!

 

«Pensa un p’, c’è la guerra, e nessuno ci va!». In molti Stati della Terra infuriano conflitti armati: rifiutarsi di parteciparvi attivamente è un diritto fondamentale Un disertore siriano è un avversario della dittatura, non un finto rifugiato! Questo vale anche per i rifugiati dall’Eritrea, sfuggiti a una brutale dittatura in cui devono temere la tortura La Svizzera ha ora annacquato questa protezione.

 

Nessun arbitrio, nessun campo di internamento!

 

No a una Svizzera dei lager! È inaccettabile e arbitrario rinchiudere i rchiedenti l’asilo che non hanno commesso alcun reato in centri speciali dove vivono in condizioni di semiprigionia. La legge sull’asilo non sostituisce il diritto penale — dovrebbe proteggere, non punire. Questo nuovo arbitrio nei confronti dei richiedenti l’asilo porta a un’enorme disparità giuridica. I campi di internamento non sono una soluzione non lo erano ieri, non lo sono oggi e non lo saranno domani Per questo non vogliamo nessuna politica dei lager!

 

Nessuna assegno in bianco per il Consiglio federale!

 

In una democrazia è necessario rispettare la separazione dei poteri. Il Consiglio federale ottiene carta bianca per «fasi sperimentali nella procedura d’asilo» per i prossimi tre anni. Il Parlamento cede così una bella fetta della propria responsabilitè legislativa e il popolo viene privato dei diritti democratici diretti. Nell’ambito di queste misure di prova il Consiglio federale ha già ridotto a 10 giorni i termini per il ricorso contro le decisioni in materia di diritto d’asilo.

 

I diritti popolari non devono essere calpestati!

 

Provvedimenti «urgenti»? C’è in realtà un’unica urgenza: i continui inasprimenti della legge sull’asilo devono finire! Sono inefficaci, e hanno avuto come unica conseguenza il fatto che il diritto d’asilo viene lentamente svuotato della sostanza e la legge inasprita in sempre più rapida successione. La decisione del Parlamento di dichiarare urgente questa revisione priva parzialmente la popolazione svizzera della sua facoltà di decisione democratica.                                

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