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fribourghcL’articolo che pubblichiamo qui di seguito illustra i progetti del governo friburghese per il futuro del settore ospedaliero nel Cantone. Si tratta di un progetto teso al razionamento delle prestazioni ospedaliere, sia attraverso la concentrazione degli ospedali, sia attraverso il raggruppamento di reparti e di prestazioni.

Naturalmente il Canton Friburgo ha storia e particolarità diverse dal Ticino. Ma le ragioni che muovono la riorganizzazione a Friburgo sono sostanzialmente le stesse di quelle che animano i discorsi di razionalizzazione e concentrazione che cominciano a manifestarsi anche nel nostro cantone in vista della prossima pianificazione ospedaliera (2015), in particolare partendo dal «motore» fondamentale di questi processi, il nuovo sistema di finanziamento degli ospedali.

È in questo contesto che si inserisce l’iniziativa «Giù le mani dagli ospedali» depositata con successo dall’MPS qualche settimana fa. E che vuole proprio scongiurare scenari come quelli di Friburgo qui illustrati. (Red)

 

Il 28 maggio 2013, il Consiglio di Stato del Canton Friburgo e la Direzione dell’ente ospedaliero friburghese (HFR) hanno dichiarato la strategia comune dello sviluppo delle cure ospedaliere del cantone. Si tratta di misure “dolorose” secondo la direttrice della sanità e degli affari sociali del Cantone, la socialista Anne-Claude Demierre, ma necessarie per “offrire, su tutto il territorio cantonale, una presa a carico sicura e di qualità” (La Liberté, 28.5.2013). Al di là della retorica, ciò che bisogna capire è che queste misure si inseriscono in una ridefinizione del settore della salute, in atto a livello federale, che trova le sue basi legali nell’entrata in vigore, il 1° gennaio 2012, della Legge sul finanziamento ospedaliero (LFO). È in questa scia che il Canton Friburgo sta modellando la sua “offerta sanitaria”. “Da un sevizio pubblico normale, l’ospedale friburghese sta riuscendo la sua mutazione verso un servizio pubblico imprenditoriale: o come gestire la domanda illimitata con risorse forzatamente limitate in un ambiente concorrenziale”, afferma Philippe Menoud, presidente del consiglio d’amministrazione dell’HFR, il 24.4.2013 sulle pagine de La Liberté. Una chiarezza molto più apprezzabile di quella della signora Demierre.

 

Le riforme strutturali dell’HFR

 

Questa strategia implica diversi aspetti da evidenziare:

– una concentrazione delle cure acute di chirurgia nel sito di Friburgo entro il 2022, che avrà come conseguenza la trasformazione dei servizi di medicina acuta, attualmente presenti a Tiaz, Tavel e Meyrez-Murten, in medicina “acuta di prossimità”, ovvero una presa a carico del paziente in una “struttura leggera” (sic!).

– La concentrazione di ginecologia e ostetricia stazionaria nel sito di Friburgo dal 2014, cosa che avrà come conseguenza la chiusura della maternità di Riaz, che si aggiunge alla chiusura, nel 2000, della maternità di Châtel-Saint-Denise. Alla fine dell’anno, le consultazioni ambulatoriali di ginecologia rimangono a Friburgo, Riaz e Tavel. Gli interventi ambulatoriali di ginecologia saranno effettuati a Friburgo e Riaz.

 Il rafforzamento del dispositivo concernente il trasferimento di pazienti instabili tra i siti.

Tutte queste misure hanno l’obiettivo di ridurre del 10-15% i costi di gestione annua dell’HFR entro il 2022 (calcolato sul budget 2013 di 435 milioni), che corrispondono, grosso modo, al deficit dell’ente ospedaliero friburghese (52 milioni) iscritto nel preventivo corrente. Particolarmente toccati saranno i tre ospedali del sud del Cantone. Lo scenario previsto si accompagna a una diminuzione del personale del 10% su 10 anni, che corrisponde a 250 impieghi a tempo pieno (dunque, se lo si paragona alla struttura degli impieghi attuale, questo si traduce con una diminuzione di quasi 350 posti di lavoro). La riduzione sarà fatta attraverso le rotazioni naturali producendo un accrescimento dell’intensità di lavoro a dispetto del futuro accrescimento della domanda. Questo avrà una conseguenza importante sulle condizioni di lavoro e sulla qualità dei servizi erogati.

 

All’origine: la legge sul finanziamento ospedaliero e i suoi pilastri

 

Dobbiamo capire che le ristrutturazioni in atto nel settore della sanità sono strettamente legate al quadro del nuovo sistema di finanziamento ospedaliero, all’opera dal 1° gennaio 2012 su tutto il territorio svizzero.

Questo finanziamento, chiamato DRG (Diagnosis related groups), è un finanziamento all’attività e prospettico. Questo significa, da una parte, che non è più l’ospedale ad essere finanziato, ma ciascuna presa a carico (indipendentemente dal carattere pubblico, sovvenzionato o privato dello stabilimento). Dall’altra, il finanziamento non è erogato secondo il costo misurato al termine del trattamento, ma secondo tariffe fissate in anticipo tra gli ospedali e le casse malati (come previsto dalla legge). Abbiamo qui dei tratti di “forte messa in concorrenza” stabiliti su scala nazionale che mette una maggiore pressione sui costi degli ospedali. La nuova legge scatena anche un confronto permanente delle prestazioni delle cure tra gli ospedali. La riorganizzazione sarà imposta in nome dell’aumento della produttività, spinto da limiti di budget/tariffari. È proprio quanto avvenuto a Friburgo l’anno scorso, con i conti dell’HFR caduti pesantemente in cifre rosse e che è ancora oggetto quest’anno di una disputa tariffaria. In effetti, le casse malati rivendicano una tariffa delle prestazioni di base delle cure acute per gli ospedali molto più bassa di quella auspicata dall’HFR. Le loro valutazioni si basano sulle cifre degli ospedali più a buon mercato a livello nazionale. È quindi in questo rovesciamento organizzato da tutti i partiti istituzionali che bisogna comprendere le logiche della strategia della strategia dello sviluppo delle cure ospedaliere del cantone.

In questo quadro le istituzioni che possono trarre il più grande profitto sono le cliniche private, che non sono tenute ad assicurare un servizio pubblico con una paletta completa di prestazioni. Maggiore è il peso di ogni DRG, strettamente legato alla durata del soggiorno ospedaliero, altrettanto maggiore è la pressione a diminuire quest’ultimo per non superare il limite massimo. Questo alimenta la dinamica di standardizzazione e di parcellizzazione delle prese a carico, che tende a fare passare in secondo piano la persona malata.

 

Per una salute pubblica e di qualità

 

Per un numero crescente di popolazioni europee, per non parlare del resto del mondo, la questione della salute, ovvero la possibilità per bambini, donne e uomini, lavoratrici e lavoratori, di avere a disposizione un sistema di salute che garantisca l’accesso a cure accettabili, abbordabili e di qualità appropriati, resta all’ordine del giorno. La crisi economica e i piani d’austerità che implicano tagli massicci nei budget della salute, la riduzione d’impieghi e di servizi sanitari e l’ondata di privatizzazioni anche in questo ambito aggraveranno la crisi sociale delle popolazioni europee, producendo conseguenze importanti per le lavoratrici e i lavoratori del settore della salute e per gli stessi utenti.                      

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