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syria*Pubblichiamo una presa di posizione Sinistra rivoluzionaria siriana, un raggruppamento socialista rivoluzionario attivo nelle mobilitazioni popolari in Siria (Red).

 

Il regime dittatoriale di Bashar Al Assad prosegue nella politica di sterminio del nostro popolo. All’alba del 21 agosto abbiamo visto morire centinaia di siriani, tra cui tante donne e tanti bambini, vittime di armi di sterminio di massa come i gas tossici e dell’incontestabile uso di armi chimiche nei quartieri orientali di Ghouta, alla periferia di Damasco. Il tutto nel quadro del più violento attacco condotto dal regime fin dal mattino su queste zone in rivolta.

Da più di due anni la liste delle sevizie e dei sacrifici inflitti alle masse del nostro popolo non smette di allungarsi. E’ impossibile enumerare le centinaia di migliaia di martiri, di feriti, di imprigionati, i milioni di profughi e di rifugiati. La tortura del nostro popolo, che non ne può più, continua. Le sue grida si perdono nell’aria e un silenzio mortale avvolge la coscienza dell’umanità.

Il massacro e la coercizione per il popolo continuano, perpetrati dalla macchina di morte e di distruzione di un regime che supera il fascismo per inciviltà. Si tratta di una tragedia come il mondo non conosce da tempo, la tragedia di un popolo insorto per la libertà e la liberazione dalle grinfie di un regime dittatoriale, selvaggio per il sue azioni repressive e selvaggio per lo sfruttamento degli oppressi del nostro paese, al servizio di una ristrettissima cerchia di borghesi.

La nostra rivoluzione non ha alleati sinceri, fatta eccezione per le rivoluzioni dei popoli della regione e del mondo e per i militanti che lottano ovunque per liberarsi di regimi oscurantisti, oppressivi e sfruttatori.

Questo atto criminale e odioso della cricca al potere contro civili isolati dimostra il suo cinismo di fronte alla vita umana e questo, nel momento in cui le forze controrivoluzionarie hanno cominciato a organizzare il loro attacco contro le rivoluzioni a livello regionale, sotto la direzione dell’Arabia Saudita e dei suoi alleati. Il regime ha colto l’occasione per commettere il suo abominevole massacro. Tuttavia il nostro popolo in rivolta e con determinazione, stremato dai colpi, continuerà la propria resistenza contro i tiranni omicidi, infliggerà loro una sconfitta e le punizioni che meritano per i loro crimini.

Per parte nostra sotterreremo i morti e cureremo i feriti. Saremo sempre più determinati e risoluti nella lotta per la caduta del regime assassino e per la vittoria della nostra rivoluzione popolare.

Per l’edificazione della Siria della libertà, della giustizia, dell’uguaglianza e della giustizia sociale.

Né Washington, né Mosca

Né Riyadh, né Téhéran

Gloria ai martiri, guarigione per i feriti

Vittoria per la rivoluzione popolare

Tutto il potere e tutta la ricchezza al popolo