Ad inizio aprile BLS Cargo annunciava la sua rinuncia al contratto con la tedesca Deutsche Bahn DB (azionista al 45% di BLS) per il trasporto delle merci attraverso il San Gottardo. Un contratto importante pari al 26% del volume di traffico totale di BLS, corrispondente a circa 5-6’000 treni annui. Le ragioni di questa rinuncia erano da ricondurre ai bassi prezzi, sottocosto, che la DB era disposta a pagare. Un non problema (il sottocosto) per FFS Cargo che ha ripreso questa commessa.
Nel frattempo BLS Cargo è riuscita a compensare il lavoro perso acquisendo due importanti commesse sulla rete svizzera ed italiana: oltre 1’000 treni sulla tratta Rotterdam-Milano e oltre 900 treni sulla tratta del San Gottardo e prestazioni di manovra in Ticino.
Dunque FFS Cargo ha assunto la commessa di DB a prezzi sottocosto. A questo punto o FFS Cargo è disposta a far un deficit per questa commessa o è intenzionata a ridurre il costo della sua prestazione. E’ ragionevole pensare che sia questa seconda ipotesi la più probabile, tanto più che FFS Cargo ha una filiale in Italia nella quale si sta formando a pieno vapore nuovi macchinisti che saranno abilitati a condurre i treni attraverso la Svizzera.
La differenza salariale tra un macchinista assunto da FFS Cargo Italia ed un macchinista assunto alle condizioni svizzere si aggirano attorno ai 65’000 franchi annui.
Un ulteriore conferma a questa tesi ci viene data dall’esiguo numero di macchinisti BLS riassunti da FFC Cargo. Al momento essi sono solo 3 a fronte di un aumento di 5-6000 nuovi convogli merci che FFS Cargo dovrà gestire dal gennaio 2014.
Appare dunque chiaro che si farà capo a manodopera assunta a condizioni salariali nettamente inferiori a quelle praticate in Svizzera, eccovi dunque il dumping salariale sui binari. Ed essere precisi una versione del dumping sui binari. Vi sono infatti altre forme di dumping che le FFS praticano: l’uso sempre più massiccio di forme di lavoro precarie che in parte sfuggono alle disposizioni del CCL (ad esempio alle Officine di Bellinzona, il personale temporaneo supera oramai il 20% della manodopera) e la sistematica riduzione dei salari ai nuovi assunti.
Un’aggressiva e pericolosissima strategia d’attacco alle condizioni di lavoro e salariali di un settore strategico dei salariati di questo paese al quale è fondamentale opporsi prima che sia troppo tardi.
Anche per questa ragione l’iniziativa presa dai macchinisti BLS di lanciare una petizione a denuncia di questo processo di precarizzazione e l’organizzazione di una prima forma di mobilitazione collettiva prevista in concomitanza con la consegna delle firme della petizione è da salutare molto positivamente. Queste due iniziative di mobilitazioni hanno inoltre l’importante pregio di cercare d’unire le preoccupazioni dei ferrovieri. L’auspicio è che le strutture sindacali sappiano recepire e alimentare questo primo passo e indirizzarlo, con forme di lotta in vista del rinnovo del CCL FFS.
I formulari per la raccolta delle firme possono essere scaricati con il seguente link o essere chiesti direttamente al segretariato SEV di Bellinzona. I formulari devono pervenire al Segretariato regionale del SEV a Bellinzona entro venerdì 11 ottobre.
La petizione verrà consegnata al Consiglio di Stato martedì 15 ottobre. Ritrovo in Piazza Governo alle 16.15. I ferrovieri liberi da impegni sono invitati a essere presenti.
Petizione