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GGstreik4Un po’ in sordina, ignorata dai grandi mezzi di comunicazione e persino da quelli che dovrebbero interessarsi di queste cose, sta continuando da ormai più di un mese lo sciopero di alcuni lavoratori della Gate Gourmet, un’azienda specializzata nel catering e che produce il 70% del servizio catering all’aeroporto di Ginevra. Con sede a Zurigo, Gate Gourmet è una multinazionale attiva nella preparazione di cibi per il settore aereo e quello ferroviario, quotata alla borsa svizzera, essa conta alcune decine di migliaia di dipendenti in tutto il mondo.

 

Il conflitto si inserisce in modo quasi esemplare nell’attuale sviluppo del dumping salariale e sociale in Svizzera. Infatti da decenni Gate Gourmet è firmataria (con il sindacato VPOD) di un contratto collettivo di lavoro (CCL) che regola le condizioni di lavoro. Un contratto che arriva a scadenza, per quel che riguarda la sede di Ginevra, alla fine del 2013. I lavoratori sottoposti a questo CCL sono 122.
Nel corso dei mesi scorsi erano state avviate trattative per il rinnovo del CCL. Da parte di Gate Gourmet la richiesta di un allineamento delle condizioni esistenti a Ginevra a quelle già stipulate a Zurigo e che prevedono sostanziali diminuzione di salario. In particolare una diminuzione per i “vecchi salariati”, quelli provenienti ancora dall’esperienza Swissair che godono di livelli salariali mediamente buoni, contrariamente ai lavoratori assunti da poco che hanno salari più bassi. Ricordiamo che i salari oscillano tra i 3’500 e gli oltre 6’000 franchi.
Di fronte al fallimento delle trattative, seguite al rifiuto dei lavoratori e del loro sindacato di accettare importanti decurtazioni salariali, un piccolo ma combattivo numero di lavoratori (circa una ventina) ha iniziato una sciopero contro quello che ritengono un vero e proprio tentativo di realizzare un dumping salariale. La maggioranza dei lavoratori, che pure aveva votato contro le proposte dell’azienda e per impegnarsi in misure di lotta, non se l’è sentita di impegnarsi in una lotta così dura e difficile, pur mantenendo una solidarietà attiva con gli scioperanti.
Quel che appare interessante segnalare è che la Gate Gourmet, una volta spirato il CCL attualmente in vigore, intende sottoporre i lavoratori al Contratto nazionale del settore della ristorazione (firmato da UNIA e da altri sindacati), contratto tra l’altro decretato di obbligatorietà generale e al quale l’azienda non potrebbe sottrarsi. Era, anzi, fin dall’inizio delle trattative la proposta che aveva avanzato l’azienda.
Una lotta quindi minoritaria, ma molto coraggiosa, come altre sviluppatesi all’aeroporto di Ginevra (pensiamo a quella di ISS di due anni fa). Una lotta contro il dumping salariale condotta sul terreno della mobilitazione sociale. Una lotta che rifiuta che un CCL di obbligatorietà generale (quello della ristorazione) diventi strumento per peggiorare le condizioni di lavoro e di salario, cioè per organizzare il dumping salariale.
Proprio questo ultimo aspetto ci invita a riflettere su quale piega stiano oggi prendendo le cosiddette misure di accompagnamento: che da strumenti presentati come efficaci contro il dumping stanno diventando strumento di promozione del dumping sociale.
I coraggiosi lavoratori della Gate Gourmet in sciopero meritano tutto il nostro sostegno poiché ci mostrano la possibilità di tentare comunque una lotta vera e reale contro la degradazione delle condizioni salariale e di lavoro alla quale ci vuole condannare il capitalismo reale.