È dal settembre 2011 che giace nei cassetti della commissione tributaria un’iniziativa parlamentare promossa dall’MPS con la quale si chiede l’abolizione della tassazione globale, il privilegio fiscale concesso a persone facoltose straniere residenti in Ticino senza esercitarvi un’attività lucrativa. In barba a tutti i regolamenti e alle disposizioni procedurali (ah, la democrazia parlamentare…) la commissione tributaria, per una chiara scelta politica, ha deciso fino ad oggi di congelare questa iniziativa.
Lunedì scorso, il Parlamento ha approvato un aumento della soglia minima relativa alla tassazione di questi oltre 800 privilegiati. In due anni essa è stata portata dai 200’000 ai 400’000. L’obiettivo è di fare cassa (aumentare le imposte di chi non vota perché straniero va sempre bene: lo stesso trattamento si invoca per i “cattivi” frontalieri…) è alla base di queste modifiche che hanno portato, in poco meno di due anni, a raddoppiare la soglia di imposizione. Niente male per chi ci ricorda a ogni piè sospinto che bisogna diminuire la pressione fiscale sugli alti redditi. Roba da estremisti…
In realtà l’obiettivo fondamentale di questa riforma, oltre che far cassa come detto, è cercare di correggere una situazione talmente scandalosa come quella ticinese che sicuramente potrebbe favorire la votazione, prevista per il prossimo anno, sull’iniziativa popolare federale che vorrebbe abolire la tassazione globale.
E il rifiuto di discutere e votare sull’iniziativa parlamentare dell’MPS (che chiede la stessa cosa dell’iniziativa federale) altro non è che il tentativo del Parlamento di non esporsi troppo. Una bocciatura da parte del Parlamento cantonale (prevedibilissima) dell’iniziativa parlamentare dell’MPS e un’accettazione popolare dell’iniziativa federale metterebbe sicuramente in cattiva luce i nostri parlamentare. Qualcuno potrebbe chiedersi: ma chi e cosa rappresentano?
Per questo meglio non esporsi. Un atteggiamento che unisce destra (non sorprende) e sinistra (più sorprendente); il PS sostiene l’iniziativa federale ma non si capisce bene se a livello cantonale è favorevole o meno comunque all’eliminazione di questo tipo di imposizione…
Ricchi straccioni…
I dati 2010 sui beneficiari della tassazione globale dimostrano che in questi anni la stragrande maggioranza dei globalisti, così si chiamano, ha potuto beneficiare di un’imposizione fiscale ridicola. Ben il 50% aveva potuto beneficiare di un imponibile massimo di 200’000 franchi (il 78% per un massimo di 300’000 franchi). Una bazzecola, tanto più se se si considera che oltre 17’000 persone in Ticino hanno un reddito imponibile di oltre 100’000 franchi annui. Detta in altri modi questi super-ricchi globalisti sono tassati meno di un medico, di un farmacista o di un avvocato. I cui rappresentanti in Gran Consiglio continuano a dire che la tassazione globale è una buona cosa…valli a capire!
L’aumento del minimo imponibile a 300’000 franchi nel 2013 e 400’000 franchi nel 2014 non è dunque una coraggiosa misura presa dal governo e dal Parlamento ma una semplice e banale misura di buon senso che sana una situazione divenuta con gli anni un vero e proprio scandalo, una condizione estrema di disparità (persino nell’ottica liberale) tra tutti i contribuenti (sappiamo in realtà che la fiscalità non fa altro che prendere atto delle disparità sociali…ma questa è un’altra musica).
Non bisogna inoltre dimenticare che la decisione di portare a 400’000 franchi l’imponibile della tassazione globale deriva da un cambiamento imposto dalla legge federale che obbliga a rilevare questo minimo, a partire dal 2016, proprio a 400’000 franchi.
Se effettivamente il Consiglio di stato o i partiti maggiori avessero voluto dimostrare un minimo di coraggio avrebbero potuto benissimo proporre un aumento dell’imposizione minima ad almeno 600’000 franchi, come in vigore in alcuni cantoni con una presenza di un numero importante di globalisti (Lucerna o San Gallo ad esempio).
Ricchi pensionati o ricchi furbi?
Spesso questi globalisti ci vengono dipinti come ricchi pensionati che hanno deciso di trascorrere gli ultimi anni della loro vita in Ticino, visto il clima mite e la brava gente che popola la nostra regione. Alcuni casi emersi nel passato hanno dimostrato che spesso questi vecchi ricchi avevano un trascorso infame e l’origine della loro ricchezza era da ricondurre ai momenti più bui della storia del Novecento. Un esempio per tutti il gerarca nazista Horten. Per anni visse in Ticino, come globalista, campando dei proventi delle razzie nel settore del commercio al dettaglio durante il periodo nazista.
Le statistiche dimostrano però che una parte importante di globalisti non sono dei “pensionati”, ma giovani nel fior fiore dei loro anni. Ben il 54% della totalità ha meno di 65 anni (12% meno di 45 anni). Difficile pensare che queste persone in un modo o nell’altro non abbiano nessuna attività lavorativa, anche se evidentemente considerare lavoro ciò che essi possono svolgere è un insulto a chi è obbligato a sudare il proprio misero stipendio.
Un indotto ridicolo
Durante la discussione in Gran consiglio, una delle argomentazioni più ricorrenti a favore della presenza dei globalisti è stato l’importante indotto generato da questi contribuenti. Esso sarebbe, secondo uno studio svolto dall’Amministrazione federale delle contribuzioni di 22’500 posti di lavoro a livello svizzero. Dunque circa 4,5 posti di lavoro per globalista. Un dato ridicolo ed insignificante se consideriamo che queste persone di sicuro hanno una cameriera, un giardiniere, un autista ed un mezzo avvocato o commercialista sul proprio libro paga. Dunque anche da un punto di vista economico, se ancora fosse necessario provarlo, questi privilegiati non portano nessun valore aggiunto.
Ma, su questo piano, il discorso andrebbe impostato in modo radicalmente diverso. Dovremmo cioè pensare quanto lo Stato perde grazie all’imposizione globale. Infatti, è assodato, solo una piccola minoranza di costoro viene a vivere in Svizzera per ragioni fiscali. Contano di più, ed in modo decisivo, altri elementi che abbiamo più volte citato (la sicurezza, il clima, la qualità dei servizi, ecc.). Se dovessero pagare normalmente le imposte, come tutti, lo Stato incasserebbe cifre molto rilevanti. Ed alloro “l’indotto fiscale” dell’abolizione della tassazione globale sarebbe ben più ampio di quello ridicolo calcolato dall’amministrazione federale.
E tutto questo lo conferma persino il governo che, portando da 200’000 a 400’000 la soglia minima di imposizione, conta di rastrellare decine di milioni in più. Ed è convinto, come noi, che queste persone non se ne andranno.