Il Movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto con soddisfazione della perizia giuridica, redatta su mandato sindacale, dai professori Pascal Mahon et Jean-Philippe Dunand dell’Università di Neuchâtel, relativa al progetto di modifica dell’Ordinanza 2 della Legge sul Lavoro (O2LL) messa qualche settimana fa in consultazione dal Consiglio Federale.
La proposta di modifica, come si ricorderà, fa seguito all’accettazione, da parte del Parlamento, di una mozione presentata dal Consigliere agli Stati Fabio Abate, tesa a permettere il lavoro domenicale nei centri commerciali che provvederebbero ai bisogni del turismo. Una proposta che, fin dall’inizio, è stata interpretata come un tentativo di risolvere la vicenda FoxTown, oltre che a favorire il processo di liberalizzazione delle condizioni di lavoro nel settore della vendita.
Le perizia presentata dai due professori è molto chiara e convincente. Presenta, evidentemente in modo più sistematico e con riferimenti di diritto, le medesime obiezioni che avevamo formulato pubblicamente al momento in cui era stata messa in consultazione la proposta del Consiglio federale (cfr https://mps-ti.ch/index.php/124-archivio-nuovo/ticino/869-no-al-lavoro-domenicale-nei-centri-commerciali). In particolare ci paiono decisamente convincenti le critiche emesse nei confronti del concetto di turismo che emerge da questa revisione dell’ordinanza, troppo esteso per poter essere messo in pratica senza passare attraverso una modifica della Legge di cui l’ordinanza è applicazione. Lo stesso vale per questione della disparità di trattamento tra i negozi situati nei centri commerciali (che potrebbero lavorare di domenica) e quelli non situati in questi centri che, pur avendo la stessa caratterizzazione merceologica, ne sarebbero esclusi.
Alla luce di questa importante perizia, l’MPS invita le organizzazioni sindacali a mostrare più coraggio e determinazione di quanto non abbiano fin qui fatto, e a procedere senza esitazioni con un ricorso al Tribunale federale qualora il Consiglio Federale decidesse di mettere in vigore l’attuale progetto di Ordinanza.
Pure importanti appaiono le conseguenze a livello cantonale. Ci sembra verosimile che la questione non verrà risolta, a livello federale, nello spazio di poche settimane (un eventuale ricorso dei sindacati, ma anche di singoli commercianti – gli unici ad avere legittimazione per presentare un ricorso – avrebbe sicuramente effetto sospensivo e non verrebbe risolto nello spazio di poche settimane).
D’altro canto il Consiglio di Stato, cosciente della situazione di illegalità che ha continuato a tollerare malgrado le nostre proteste e contestazioni, al momento in cui aveva deciso la procedura di sospensione relativa alle infrazioni riscontrate al FoxTown aveva dichiarato che “Durante il periodo di sospensione della procedura non saranno rilasciate, in base al Regolamento d’applicazione della Legge cantonale sul lavoro, nuove autorizzazioni per l’apertura domenicale dei negozi e quelle con scadenza al 31 dicembre 2013 potranno essere rinnovate, se del caso, al massimo sino al 31 marzo 2014.”. Le autorizzazioni per i negozi situati al FoxTown dovrebbero dunque scadere con la fine di marzo 2014.
Alla luce delle considerazioni fin qui fatte, invitiamo quindi il governo (e per esso il DFE e l’ispettorato del lavoro) ad attivarsi affinché non ci si trovi confrontati, se la situazione giuridica dovesse – com’è probabile – ripresentarsi immutata a fine marzo, a nuovi tentativi di aggirare la legge, invocando la necessità di dare tempo ai commerci per riconvertirsi o scuse di tale genere. Di tempo, il FoxTown, ne ha avuto fin troppo!