Tra le pieghe del Preventivo 2014 vi sono già i primi passi di quei “risparmi strutturali” che il governo vorrebbe realizzare per porre un freno alla spesa (o, variante ufficiale, contenere l’indebitamento) nel settore sanitario. Un’operazione che, ci dice il governo, verrà poi continuata nel quadro della pianificazione cantonale in arrivo a fine febbraio.
Le misure di risparmio nel settore sanitario investono il settore ospedaliero a due livelli.
Il primo attraverso la diminuzione del contributo cantonale all’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC). Come il Cantone finanzia, sulla base di una mandato di prestazione, l’attività dell’EOC (salvo alcune voci relative ai pronto soccorso) con circa 185 milioni l’anno. Già lo scorso anno questo importo era stato decurtato, alla stessa stregua di altri enti che vengono finanziati sulla base di mandati di prestazione, di circa 3 milioni (pari a circa l’1,8%). L’esercizio si ripete per il 2014 e quindi l’EOC perderà altri 3 milioni e mezzo.
Questo modo di procedere ci dice quanto fossero giuste (e lungimiranti) le critiche che avevamo avanzato al momento in cui per molte attività finanziate dal Cantone si era passati al sistema dei mandati di prestazione. Ora, con una semplice decisione a Preventivo, viene esercitata una pressione sull’ente finanziato, al quale si chiede di continuare a offrire le stesse prestazioni con sempre minori mezzi finanziari. Inevitabile che, alla fine del percorso, la qualità dei servizi offerti (in questo caso le cure) ne risentirà.
Il secondo livello di intervento in questo Preventivo riguarda il finanziamento delle attività di pronto soccorso nei quattro ospedali regionali. Il finanziamento di queste attività, nella misura in cui rappresentano una prestazione di interesse generale, sono finanziati dal cantone in forma in parte separata rispetto al mandato di prestazione.
Così la proposta è di risparmiare 2,7 milioni di solo “metà del costo derivante dall’apertura durante la fascia notturna, dei quattro servizi d’urgenza degli ospedali regionali dell’EOC”. Alla base di questo ragionamento vi è l’idea che di notte, vista la minor frequenza, i pronto soccorso siano meno “redditizi”.
Singolare che questo taglio arrivi proprio nel momento in cui si legge (non sappiamo, visti tali orientamenti) di volontà di potenziare il servizio di pronto soccorso. Il rischio, con simili proposte, potrebbe essere la tentazione di “unificare” i pronto soccorso finanziati a metà (così da quattro metà si potrebbe procedere a due interi): li sentiamo già i discorsi sui “lussi” rappresentati dai diversi ospedali e dai diversi pronto soccorso presenti nelle regioni del Ticino. Dopo tutto se uno che si fa male ad Airolo in futuro, forse, dovrà andare al pronto soccorso a Bellinzona, appare plausibile, nell’ambito della stessa logica, che qualcuno che si fa male a Locarno possa andare al pronto soccorso a Bellinzona.
Sono proprio queste logiche assurde che devono essere combattute.