Tempo di lettura: 3 minuti

Paolo-Beltraminelli2L’MPS ha preso atto degli orientamenti contenuti nel progetto di pianificazione ospedaliera che oggi è stato presentato alla stampa e che verrà sottoposto per consultazione nei prossimi giorni alle conferenze ospedaliere regionali. Dopo questa consultazione il progetto verrà sottoposto al Parlamento cantonale attraverso un messaggio.

Gli orientamenti oggi presentati confermano completamente quelli già emersi nelle prime fasi della discussione pianificatoria (in particolare nei mesi di settembre e ottobre 2013) e resi noti (e denunciati) dall’MPS (cfr. presa di posizione dell’MPS dell’8 novembre 2013). Il progetto indica in modo chiaro volontà del Cantone di operare uno spostamento di offerta di prestazioni sanitarie dal settore pubblico a quello privato. Questa volontà si era in un primo tempo cristallizzata (ad esempio) nella proposta di togliere il mandato nel settore dell’ostetricia all’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) per il Luganese ed il Locarnese; dopo le nostre denunce e la pressione pubblica questa forma di concessione al privato assume le forme di futuri accordi di collaborazione tra il settore privato e quello pubblico che, di fatto, rappresenta un rafforzamento a medio e lungo termine del settore privato. Il progetto presentato conferma poi alcune misure che tendono ad indebolire la presenza di servizi ospedalieri nelle Tre Valli, in particolare: – la soppressione dei reparti di medicina negli ospedali di Faido e Acquarossa – la loro trasformazione in istituti di cura con una dotazione di letti per il momento inferiore alla metà dell’attuale complessivo – l’eliminazione del pronto soccorso così come oggi organizzato nei due ospedali Di fronte a tutto questo vengono date assicurazioni estremamente vaghe su potenziamenti futuri (dopo il 2020) su creazione di strutture d’urgenza che dovrebbero sopperire alla soppressione dei pronto soccorso. Tutte vaghe promesso prive di qualsiasi concretezza. Questo progetto di pianificazione si inserisce d’altronde in una prospettiva di politica di austerità fatta propria dal governo. Già nel Preventivo 2014 (attraverso il taglio di 3 milioni nel finanziamento dei pronto soccorso negli ospedali regionali), si sono veduti gli orientamenti di una politica di risparmio nella quale si inserisce, a medio termine, anche questa nuova pianificazione ospedaliera, in particolare attraverso un “alleggerimento” del ruolo (dei costi e quindi anche dei finanziamenti pubblici) dell’EOC. A questo aspetto va aggiunto in ruolo sempre più pensante giocato dal nuovo modello di finanziamento degli ospedali (DRG) che spinge alla concentrazione ed al razionamento (oltre che alla razionalizzazione) dell’offerta di cure ospedaliere.
Cosciente dell’avanzare di questa prospettiva, l’MPS aveva lanciato e depositato nel mese di maggio 2013 un’iniziativa popolare denominata “Giù le mani dagli ospedali”. L’iniziativa vuole ancorare nella legge la presenza di reparti di base fondamentali negli ospedali pubblici e sviluppare, attraverso la creazione di poliambulatori, le prestazioni mediche di base negli ospedali pubblici regionali e di zona. Gli orientamenti della pianificazione oggi presentati non fanno che confermare la bontà dell’iniziativa dell’MPS che, a nostro avviso, dovrebbe essere votata prima che il Parlamento si pronunci sul progetto di nuova pianificazione ospedaliera È quindi importante, in questa fase, che tutti coloro che vogliono difendere la medicina pubblica manifestino la loro più ferma opposizione verso questi orientamenti, che si erano visti arrivare sia attraverso la politica preannunciata nel settore in questi ultimi mesi (tutto il dibattito sul futuro “ospedale cantonale”), sia attraverso la volontà del governo di operare una politica di risparmio nel settori di maggiore impegno dell’ente pubblico, tra i quali spicca sicuramente quello ospedaliero. L’opposizione a questo orientamento deve passare attraverso una mobilitazione popolare che ribadisca l’ opposizione ad una pianificazione ospedaliera che segna un rafforzamento della medicina privata ai danni della medicina pubblica ed esiga che il processo di pianificazione venga sospeso e venga ripreso solo dopo la messa in votazione dell’iniziativa popolare “Giù le mani dagli ospedali”: senza una votazione su questo tema non ci pare possibile che la pianificazione ospedaliera possa essere il risultato di un processo che tenga conto della volontà popolare. Infine l’MPS ricorda di aver lanciato una petizione a sostegno delle strutture ospedaliere della regione Tre Valli e invita tutti i cittadini e le cittadine di quella regione a firmarla, aumentando in questo modo la pressione a difesa delle attuali strutture.

Print Friendly, PDF & Email