Si accumulano i segnali negativi sulla possibilità che il FoxTown possa continuare, dopo la fine del prossimo mese di marzo, ad aprire la domenica e, soprattutto, a far lavorare il personale continuando ad ignorare le disposizioni della Legge federale sul lavoro (LL).
Come si ricorderà il 9 aprile 2013 il CdS, con una a dir poco singolare presa di posizione, dichiarava di avere sospeso la procedura avviata dall’Ufficio dell’ispettorato del lavoro il 7 settembre 2012 fino a fine marzo 2014.
In questo lasso di tempo il Governo sperava che la mozione Abate, accolta dal Parlamento federale, permettesse di risolvere il problema, in particolare attraverso la modifica dell’Ordinanza 2 della Legge federale sul Lavoro (O2LL). E ricordava che, “Qualora detto termine dovesse scadere infruttuoso, vale a dire in assenza di una modifica dell’Ordinanza 2, la procedura sarà riattivata. La raccolta dei dati presso i negozi interessati nel frattempo sarà comunque portata a termine.”
Nel frattempo sono sopraggiunti elementi nuovi che ci dicono quanto questo termine rischi di scadere infruttuosamente. Il primo, ne abbiamo già parlato su questo giornale, è il parere di diritto espresso da due eminenti professori universitari, specialisti del diritto del lavoro, che hanno affermato con chiarezza che la modifica dell’O2LL non solo è contraddittoria con le disposizioni della stessa LL; ma che essa propone tali cambiamenti che, per essere conformi alla LL, quest’ultima andrebbe modificata. Cosa che, naturalmente, potrebbe suscitare (e susciterebbe) un referendum.
Inoltre a questo punto appare difficile che il governo federale possa superare lo scoglio di una modifica dell’O2LL senza incorrere, vista la perentorietà e la serietà della perizia giuridica presentata, perlomeno in un ricorso da parte delle organizzazioni sindacali che hanno commissionato tale perizia.
Naturalmente dalle direzioni sindacali ci si può aspettare di tutto: ma una voltafaccia a questo punto avrebbe conseguenze su quel che resta della credibilità di tali organizzazioni.
Ma accanto a questo elemento della perizia, nei giorni scorsi ne è sopraggiunto un altro, altrettanto pesante, che investe di fatto la possibilità stessa che il FoxTown possa addirittura aprire di domenica.
Ci riferiamo alla sentenza con la quale il Tribunale federale ha accolto il ricorso delle organizzazioni sindacali contro le aperture domenica nel centro commerciale di Landquart (una struttura assai simile al FoxTown). Il Tribunale federale sostiene che non tutto il Grigioni può essere considerato una regione turistica; e che i negozi possono rimanere aperti di domenica solo nella misura in cui rispondono ai bisogni del turismo. Una autorizzazione che deve essere concessa dal SECO.
Bisognerà leggere e studiare con attenzione questa sentenza; sta di fatto che essa potrebbe rimettere in discussione l’attuale ordinamento contenuto nel regolamento di applicazione della legge cantonale sul lavoro che permette l’apertura domenicale del Foxtown.
In questo contesto l’atteggiamento attendista del governo è doppiamente colpevole. Una colpevolezza confermata in una recente risposta ad una interrogazione di Matteo Pronzini. Il governo, in poche parole, attende. Cosa, esattamente, non si capisce, visto che ormai l’hanno capito anche i paracarri che né per il 31 marzo, né per verosimilmente tutto il 2014 si avrà (se si avrà) una modifica dell’O2LL che possa effettivamente entrare in vigore.
Per cui sul FoxTown bisognerà decidere: questo atteggiamento attendista mostra solo la volontà di non affrontare la questione per poi magari, ci sembra evidente, invocare ulteriore tempo per terminare le procedure e riflettere sul da farsi. Permettendo al FoxTown, magari con un nuovo permesso (escluso al momento della sospensione delle procedura) di continuare ad agire nella più totale illegalità. È questa la vera democrazia liberale!