L’offensiva di austerità dei Tory (i Conservatori, ndt) – avvolta nella sfrontata menzogna che l’Inghilterra è stata messa in crisi nel 2008 dagli scrocconi dei sussidi e non dagli spericolati banchieri – non è mai stata per risanare l’economia, ma per ridurre lo Stato.
Quindi non stupisce vedere i lottatori di classe etoniani (Eton, la famosa scuola per la élite inglese, ndt) di Cameron allinearsi dietro il welfare cap (un infame tetto alla spesa per l’assistenza, ndt). Se un leone mangia un’antilope non si rimprovera il leone. È nella sua natura.
Il vero tradimento delle persone più povere e più vulnerabili dell’Inghilterra è il sostegno del Labour (il Partito Laburista, ndt) a questa politica tossica. Con 13 onorevoli eccezioni – Diane Abbott, Ronnie Campbell, Katy Clark, Michael Connarty, Jeremy Corbyn, Kelvin Hopkins, Glenda Jackson, John McDonnell, George Mudie, Linda Riordan, Denis Skinner, Tom Watson and Mike Wood – che meritano tutti l’elogio per avere fatto realmente quello per cui erano stati eletti, i parlamentari del Labour si sono sottomessi e allineati dietro il welfare cap. Se un’antilope dà il suo piccolo da mangiare al leone, questo sì è scioccante.
Per un partito che a quanto pare vuole ridurre la povertà infantile, il Labour si sta comportando in modo curioso al riguardo. Secondo Save the Children (la nota ONG, ndt), il welfare cap spingerà 345.000 bambini nella povertà in quattro anni.
La decisione porrà un tetto alla spesa per il welfare a 119,5 miliardi di sterline (poco meno di 150 miliardi di euro, ndt) nel 2015-16. Poiché i sussidi legati alla congiuntura economica, come le pensioni e i sussidi per i disoccupati in cerca di lavoro sono esclusi, Save the Children ritiene che i 3 miliardi di sterline (3,6 miliardi di euro, ndt) di risparmi necessari al governo per scendere sotto questo tetto ricadranno in misura sproporzionata su sussidi all’età lavorativa vitali per i genitori.
Un altro gruppo che sarà duramente colpito è quello delle persone disabili.
In una lettera ai 13 ribelli del Labour, che li elogia per essere «persone decenti», Merry Cross, un’attivista di Disabled People Against the Cuts (Disabili Contro i Tagli, ndt), e dirigente di Left Unity, il nuovo partito della sinistra in Inghilterra (Unità della Sinistra, animato tra gli altri dal noto regista Ken Loach, ndt), ha detto che le persone disabili si sentono perseguitate, essendo state colpite sia da tutti i tagli ai sussidi per le persone non disabili, incluse le sanzioni, come da quelli immaginati per colpire loro in particolare.
«Cosicché, oltre a tutto il resto, siamo sottoposti alle misure totalmente screditate del Work Capability Assessment (una procedure per una presunta valutazione della capacità lavorative, ndt), all’attesa per almeno otto mesi (ma spesso molto di più) per le valutazioni (altrettanto viziate) del Personal Independence Payments (sussidi per l’indipendenza personale, ndt) e, forse la cosa peggiore, la chiusura dell’Independent Living Fund (Fondo per una Vita Indipendente, ndt) per quelli più bisognosi di aiuto per vivere nella comunità», ha detto Merry Cross.
«Ovviamente il welfare cap peggiora soltanto la situazione, poiché è molto probabile che i nostri bisogni superino i pagamenti di sussidi. Mi fanno pena quelli che si destano all’orrore di tutto questo solo quando diventano a loro volta disabili, per incidente o malattia, perché è veramente un orrore».
«Numerose persone disabili sono state attratte da Left Unity perché si è comportata molto seriamente nell’includerci e nel sostenere le nostre campagne dall’inizio», ha aggiunto la Cross. «Di recente ho saputo di una donna di nome Silvia che si è ammalata mentre stava studiando da infermiera. Poco dopo aver subito un intervento partecipò a una valutazione da parte di ATOS. Pur avendo ancora in una gamba una flebo attaccata ad una pompa, fu dichiarata valida per il lavoro e senza diritto all’indennità del Employment and Support Allowance. Ci sono voluti sette mesi per ribaltare la decisione e farsi rifondere i soldi, ma a quel punto era troppo tardi. Era in arretrato con l’affitto e gli ufficiali giudiziari erano già alla sua porta».
Con il tradimento dei genitori impoveriti e delle persone disabili il Labour si proponeva di evitare una trappola preparata con cura la scorsa settimana nel Bilancio di Osborne. Il Labour non vuole apparire «debole» sui sussidi. Ma sostenendo il welfare cap, il Labour ha dimostrato di essere un’opposizione debole.
Miliband e Balls (i massimi dirigenti del Labour, ndt) hanno preso per buono il mito degli scrocconi dappertutto. Che la gente chiede i sussidi perché è troppo pigra e non ha voglia di uscire a cercarsi un lavoro. Sappiamo che questa è una menzogna. La settimana scorsa a Dudley, 1.500 persone hanno fatto tre ore di coda per 40 posti di lavoro presso l’Aldi (una catena di negozi britannica, ndt). L’anno scorso, 1.700 persone hanno fatto domanda per otto posti di lavoro presso Costa (la compagnia navale, ndt). Non è neanche che le persone non accettano lavori scarsamente qualificati per misere paghe. È che i posti di lavoro proprio non ci sono.
Forse l’economia inglese sta finalmente recuperando dopo tre anni nei quali la crescita è stata soffocata dall’austerità, ma la ripresa non ha avuto ricadute su quelli che stanno in fondo al mucchio.
Se il governo vuole diminuire la spesa per l’assistenza deve investire nell’economia e nelle persone, non tagliare servizi pubblici vitali.
E invece di sostenere un tetto all’assistenza ideologico e punitivo, il Labour dovrebbe chiedere un salario vitale obbligatorio. Toglierebbe milioni di persone dai tax credits (i sussidi per le persone con lavori poco pagati e/o con figli a carico, ndt) e farebbe risparmiare 6 miliardi di sterline all’anno (oltre 7 miliardi di euro, ndt). Qualsiasi cosa meno di questo è semplicemente un tradimento delle persone per rappresentare le quali il Labour è stato fondato.
Tratto da leftunity.org. Traduzione a cura della redazione di www.anticapitalista.org