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tarchiniNella sua decisione del primo aprile (e purtroppo non è uno scherzo) il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere le procedure relative all’applicazione della Legge federale sul Lavoro (LL) in “alcune realtà commerciali del Mendrisiotto”.

Che cosa significa tutto questo?

 

Una cosa molto semplice, seppur mostruosa dal punto di vista giuridico: e cioè che una legge federale (la Legge sul lavoro), la cui applicazione è affidata al Cantone, viene sospesa per più di un centinaio di negozi (essenzialmente situati nel centro FoxTown), mentre tutti gli altri negozi, si trovassero anche a poche centinaia di metri al di fuori del centro commerciale, la Legge sul Lavoro continuerà a valere.
Questo significa, concretamente, che nel centro di Silvio (Tarchini) si potrà continuare a non rispettare la Legge sul Lavoro e far lavorare il personale di domenica, mentre in tutti gli altri negozi (vendessero anche gli stessi prodotti e fossero autorizzati ad aprire la domenica) non sarebbe possibile fare lavorare il personale la domenica. In poche parole, vi è una versione della legge per Silvio ed una per tutti gli altri.
Non abbiamo insistito a caso sul nome del proprietario del FoxTown: questa vicenda richiama fortemente al pratica delle leggi ad personam (o della loro applicazione ad personam) che hanno caratterizzato l’esperienza politica di un altro famoso Silvio; quel Silvio Berlusconi che ha sistematicamente piegato la produzione legislativa e l’applicazione delle leggi alla difesa degli interessi economico-personali suoi e dei suoi amici.
Come si vede c’è poco da prendersela, come spesso avviene in questo cantone negli ultimi tempi, con il “malandazzo” che regnerebbe in casa dei nostri vicini, con la loro approssimazione nell’applicazione delle leggi, con la mancanza, sul loro territorio, della “certezza” del diritto, ecc. ecc. Tutte cose che, tra l’altro, abbiamo sentito ripetere, sempre in questi ultimi mesi, da coloro che si lamentano (nei confronti degli odiati “padroncini” che non rispetterebbero le leggi e le convenzioni vigenti nel nostro cantone) proprio perché il mancato rispetto di regole valide per tutti “falserebbe” la concorrenza.
Come si può vedere le cose non vanno molto diversamente qui da noi. Un imprenditore potente, politicamente ben difeso, ben imparentato, può impunemente, con l’esplicito sostegno del governo e con il colpevole silenzio della magistratura, aggirare non solo le leggi cantonali, ma anche quelle federali.
Ah, l’importanza di chiamarsi Silvio!