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coppadelmondoAd un mese dall’inizio della Coppa del mondo pubblichiamo l’appello lanciato da Espaçe unidade de açao (Spazio di unità d’azione), realtà che unisce diverse centrali sindacali brasiliane e attivisti dei movimenti sociali e studenteschi. L’appello internazionale invita le lavoratrici e i lavoratori ad unirsi su scala globale per protestare contro lo scempio dei mondiali e a manifestare sotto i consolati e le ambasciate brasiliane per solidarizzare con le manifestazioni che si terranno in Brasile.

Appello

Il 12 giugno, in occasione della partita inaugurale della Coppa del mondo, sono previste manifestazioni in tutto il Brasile. Ci appelliamo a tutti gli attivisti del mondo perché organizzino nei loro rispettivi paesi dei presidi davanti ai consolati e alle ambasciate brasiliane.

Noi, lavoratrici e lavoratori del Brasile, sindacalisti, militanti del movimento studentesco, dei movimenti popolari e delle lotte contro le oppressioni ( di razza e di genere…) riuniti nel corso di un’assemblea nazionale a San Paolo, il 22 marzo 2014, ci appelliamo ai salariati del mondo intero perché appoggino la nostra lotta.

Decime di migliaia di Brasiliane e di Brasiliani scesero nelle strade nei mesi di giugno e luglio dell’anno scorso (2013) per protestare contro le spese assurde che ha compiuto il governo brasiliano per mettere in piedi la Coppa del mondo. Il nostro paese è privo di servizi pubblici di qualità, spende la metà del suo bilancio per pagare gli interessi del debito pubblico. Per quanto riguarda la sanità, l’educazione, le infrastrutture di base (distribuzione dell’acqua, il sistema fognario, il risanamento, la spazzatura, la pulizia delle strade, ecc…), i trasporti, la casa, tutto questo manca a gran parte della nostra popolazione. Per questa ragione, la popolazione ha risolutamente detto: basta.

Da allora, non è passato un giorno senza che si siano manifestate mobilitazioni e proteste in ogni angolo del paese.

Coloro che trarranno benefici dalla realizzazione della Coppa del mondo in Brasile sono le grandi imprese, le imprese di costruzione, la Fifa, i finanzieri e gli investitori privati. Lo spostamento forzato delle comunità è stata effettuato per permettere la costruzione di stadi nuovi e lussuosi. In questo contesto, almeno nove operai sono morti accidentalmente durante la costruzione degli stadi, anche perché erano tra l’altro costretti a lavorare in condizioni molto precarie per rispondere alla scadenza di compimento degli stadi stabilita dalla Fifa.

Le nostre mobilitazioni sono state represse fortemente dalle amministrazioni municipali, dagli Stati della federazione e dal governo della Repubblica federale del Brasile. Il governo, che è diretto dal Pt (Partito dei lavoratori), ha annunciato che avrebbe stilato una legge che potrebbe fare di ogni manifestante un terrorista. Ci sono già numerosi casi di attivisti arrestati, accusati di crimini e giustiziati. Accresce nel nostro paese la criminalizzazione dei movimenti sociali.

Ci sono diversi indizi di appropriazione indebita dei fondi pubblici e di corruzione nel percorso di costruzione delle opere effettuate, questi coinvolgono anche la Fifa e un certo numero di confederazioni nazionali di calcio, nonché gli sponsor dell’avvenimento. Quelli che manifestano sono repressi violentemente ed anche imprigionati. Quelli che sottraggono indebitamente denaro pubblico restano impuniti.

Noi chiediamo alle strutture sindacali, popolari e della gioventù di tutto il mondo di farci pervenire dichiarazioni di solidarietà per la difesa dei diritti del popolo brasiliano, contro la repressione e la criminalizzazione degli attivisti e dei movimenti. Durante la Coppa, ci sanno delle lotte in Brasile e nel mondo!

 

San Paolo, 22 marzo 2014. Assemblea nazione di Espaço Unidaade de Açaco (Spazio di unità di azione)