In un altro articolo apparso su questo sito ci occupiamo del dumping in relazione al ruolo dei contratti normali di lavoro (CNL). Sempre sullo stesso tema vorremmo qui segnalare quanto sta accadendo a Mendrisio (città capoluogo di un distretto di cui si segnala, con insistenza e con piglio leghista-xenofobo il fatto che la maggioranza degli occupati sia frontaliera).
Nell’ambito del messaggio relativo all'”aggiornamento del Regolamento organico dei dipendenti del Comune di Mendrisio”, il Municipio (nel quale siedono tutti i maggiori partiti) propone una tipica misura di dumping salariale. Propone infatti di modificare il salario minimo di assunzione dei dipendenti del comune. D’ora in avanti, se la proposta verrà accettata dal Legislativo, il Municipio potrà derogare al salario minimo fissato per quella mansione “nel caso di assunzione di dipendenti con scarsa esperienza o per i quali è ragionevolmente necessario prevedere un periodo di introduzione”. La deroga potrà arrivare fino ad una classe di stipendio inferiore rispetto alla classe minima d’entrata prevista.
L’origine della proposta non può evidentemente essere legata alla evoluzione del mercato del lavoro. Difficilmente il Municipio di Mendrisio potrebbe spiegare di non trovare operai, impiegati e altro personale con scarsa esperienza. Non ci risulta infatti che i concorsi per posti di lavoro nell’amministrazione (di qualsiasi ente pubblico ticinese) vadano deserti; la possibilità di scegliere lavoratori qualificati ed esperti che vogliono lavorare per un ente pubblico è invece sempre più in aumento.
Che invece questa proposta sia il frutto diretto della situazione di dumping in atto in Ticino ce lo conferma il commento che lo stesso Municipio fa seguire alla proposta di modifica di legge. Scrive infatti il Municipio che “da un confronto con le retribuzioni del mondo del lavoro privato, emerge una differenza sostanziale nelle retribuzioni di giovani al primo impiego”. In altre parole il settore privato paga poco e male i giovani che assume: ergo, anche noi, Ente pubblico, dobbiamo adeguarci.
Naturalmente tutto questo bel mondo non perderà occasione per denunciare i frontalieri che vengono a lavorare a bassi salari, che “rubano” così il posto di lavoro a giovani “indigeni”. I quali giovani “indigeni” d’ora in poi, ammesso e non concesso che troveranno lavoro presso le amministrazioni pubbliche – come quella di Mendrisio – dovranno accontentarsi di salari inferiori a quelli previsti. Come dire, il dumping non ha frontiera e non ha nazione.
Illuminante, anche a proposito di quanto abbiamo scritto sul ruolo dei CNL, l’esempio che il Municipio porta a giustificazione della proposta. Ci si riferisce alla professione di ausiliario d’ufficio o operaio di manutenzione, comunque in possesso di un attesto federale di capacità. Si ricorda che esso percepisce un salario iniziale di 55’715 franchi (cioè 4’285 franchi per 13 mensilità). Si ricorda che il contratto collettivo di lavoro (CCL) per gli impiegati nell’economia ticinese prevede per giovani con questo profilo (AFC) un stipendio base iniziale di 3’150 franchi per 13 mensilità.
Dare ad un operaio o ad un impiegato d’ufficio (con attestato) un salario minimo di 4’000 franchi al Municipio multicolore (politicamente parlando) di Mendrisio appare non più praticabile. Bisogna scendere, magari, un domani, vi sarà addirittura un Contratto normale di lavoro (CNL) promulgato dalla solerte commissione tripartita che prevederà (proprio sulla base del CCL citato dal municipio di Mendrisio) un salario minimo legale di 3’150 franchi (è di fatti allo studio della commissione).
Il Municipio di Mendrisio potrà allora dire di aver fatto opera pionieristica diminuendo i propri salari iniziali.