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Numsa-Strike-007Solo pochi giorni dopo l’esclusione del sindacato metalmeccanico (NUMSA) dalla confederazione nazionale COSATU e l’affermazione da parte della direzione di questo sindacato del suo progetto di ricostruzione di un movimento sindacale indipendente in una prospettiva “socialista”, un sorprendente documento non firmato è iniziato a circolare nel paese spiegando che la direzione della NUMSA sta complottando per rovesciare il regime sudafricano, evidentemente con l’aiuto di stranieri.

 

Questo volantino nauseabondo spiega, tra le altre cose, che la NUMSA e i suoi amici pretendono che “il socialismo è la soluzione a tutte le sfide con le quali è confrontato il paese”. Che tentano di costruire un partito per condurre la loro lotta per il loro progetto di cambiamento di sistema. Che spingono alla violenza e all’instabilità all’interno delle differenti comunità. Che cercano di influenzare e turbare queste differenti comunità utilizzando un retorica e delle teorie socialiste.

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Più classico nella diffamazione, viene in seguito il complotto strisciante venuto dall’estero (ma da dove infatti?): “L’utilizzo di cosiddetti “esperti internazionali” per validare e facilitare i loro piani di rovesciamento del regime; l’insediamento di proprie strutture di intelligence (in collaborazione con dei governi esteri e delle società internazionali) per facilitare i loro programmi di cambiamento di regime.”
In seguito il documento pubblica delle foto dei dirigenti NUMSA, di alcuni universitari impegnati, di Ronnie Kasrils, ex-dirigente dell’ANC e del Partito comunista oggi chiaramente in opposizione al governo, e delle foto di alcuni partecipanti stranieri venuti nell’agosto 2014 per un seminario sul socialismo organizzato da NUMSA, nulla di particolarmente sovversivo in discussione: bilancio del PT brasiliano, esperienza boliviana, ricomposizione politica in Germania,…
Questo documento non è che un inizio. Non essendo firmato, è difficile designare con certezza i suoi autori. Ma il taglio e i contenuti ci ricordano i processi sovietici degli anni 1930. E poi una domanda: come e attraverso chi gli autori hanno avuto le foto di questa decina di invitati da NUMSA? Dato che non è da NUMSA allora da chi?
Non è uno scherzo. C’è un chiaro proposito intimidatorio. In un paese che rivendica il suo carattere democratico! Più la crisi sociale e politica del regime dell’ANC e del suo alleato il Partito comunista si accentuerà, più questo genere di “denunce” aumenteranno. Ma in un paese dove le persone muoiono tutti i giorni della violenza ordinaria della povertà, della droga o delle gang, la violenza politica è facile da mascherare. Inizia quindi per noi i dovere di solidarietà e di difesa internazionale dei sindacati indipendenti e della sinistra sudafricana!