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charbCharly Hebdo è una rivista provocatoria, e provocatori sono sempre stati i disegnatori che sono stati barbaramente assassinati da fanatici religiosi dalla mentalità medioevale. Ma la Francia, l’Europa e il Vicino Oriente tra i secoli XII e XVIII sono stati lo scenario delle sanguinose crociate e delle ugualmente feroci e criminali guerre di religione tra cattolici e protestanti che hanno decimato regioni intere.

I crociati che conquistarono Gerusalemme si vantavano di sguazzare nel sangue di musulmani, ebrei e cristiani ortodossi “fino al ginocchio”. Israele, dichiarato ufficialmente Stato ebraico, bombarda tutti i giorni scuole e moschee, piene di gente inerme.

I morti finora si contano a migliaia in questa guerra di rapina, occupazione, apartheid portata avanti da un governo religioso contro un altro popolo religioso.

Inoltre i musulmani sono stati colonizzati per secoli dagli europei, e oggi sono immigrati e cittadini di seconda classe, discriminati per il loro colore, la loro lingua e la loro religione, nei paesi europei che li sfruttano.

E gli imperialisti che li bombardano nel Medio Oriente e armano le monarchie (islamiche) che sono loro complici nei massacri, presentano le loro imprese come difesa di un mondo occidentale e cristiano.

In una società in cui, a differenza di quella europea, la cultura non si è ancora differenziata dalla religione, e si confonde con l’idea di nazione, cioè in cui non c’è laicismo e si impara a leggere sul Corano, le bestemmie, che in passato portavano un europeo sul rogo ma che oggi lo lasciano indifferente, sono qualcosa di molto grave e considerato un attentato contro l’identità del credente musulmano.

Tutte le religioni sono fanatiche, ridicole e dannose, ma ad alcuni servono per resistere all’ideologia degli oppressori, e per unirsi contro di loro. Questo deve essere rispettato. Charly Hebdo rappresentava un Papa che offriva invece di un’ostia, un preservativo, e faceva ridere un occidentale agnostico; mostrava un ebreo rappresentato con un grande naso e con i boccoli, e già questo era razzista e reazionario, perché l’humour delle maggioranze contro le minoranze, soprattutto se sfiora il terreno storico minato dalle guerre di religione e dall’olocausto, lo è sempre. Ma nel caso dei musulmani le bestemmie della rivista passavano ogni limite politico o morale. Perché le religioni devono essere combattute e la gente liberata da tutte loro, ma non si può offendere i credenti senza provocare reazioni. Gli anarchici di destra di Charly Hebdo seminavano odio e disprezzo verso la religione, cioè la cultura o la identità di centinaia di milioni di oppressi in tutto il mondo. È logico che offrissero il fianco alla barbarie fondamentalista di un pugno di loro.

In questa vicenda il mondo musulmano non c’entra per niente, come il cristianesimo non ha nulla a che vedere con il nazismo. È ripugnante l’ipocrisia del governo francese e di tutti quelli che si strappano le vesti per i morti – angoscianti e non necessari – di Charly Hebdo, ma che non battono ciglio di fronte ai giornalisti assassinati quotidianamente in Messico.

 

 

Postilla di Antonio Moscato

Ho pubblicato subito volentieri in spagnolo sul mio sito questo commento di Guillermo Almeyra, che mi toglieva quasi le parole dalla bocca, e mi faceva sentire meno solo di fronte alle sciocchezze riversate (in Italia e in Europa) sulla stampa e sul web, anche da sinistra. Compreso il manifesto, che parla dei valori dell’Occidente…

Anch’io spesso ricordo i crimini volutamente dimenticati della conquista del mondo da parte dell’Europa, dalle crociate allo sterminio delle popolazioni di quelle che chiamiamo Americhe”, alla tratta dei neri che spopolò intere regioni dell’Africa.

Ma bisogna ricordare ogni giorno anche che pessimi esempi di criminali rappresaglie sono stati offerti non solo da quelle praticate dai nazisti durante la loro effimera costruzione del “Reich millenario”, ma – molto più di recente – dalla coalizione occidentale a cui l’Italia ha partecipato nell’ultimo quindicennio in tutto il Vicino e Medio Oriente…

Questo non attenua minimamente la condanna dell’attentato a Charlie Ebdo, che è fuori discussione, ma vuol dire respingere con forza ogni utilizzazione di questo episodio per una criminalizzazione di interi popoli.

Un’aggiunta va fatta per prendere le distanze dai disegnatori di Charlie Hebdo che hanno scherzato col fuoco: possibile che non si rendessero conto della campagna antislamica a cui si affiancavano e portavano benzina? Se è così, lo hanno pagato caro. In Francia i toni esaltati che noi abbiamo conosciuto da Oriana Fallaci o Magdi Cristiano Allam si diffondono sempre più e si appoggiano a un inquietante Front National dato per vincente alle prossime elezioni, mentre il nuovo romanzo “Sottomissione” di Houellebecq che immagina un presidente della Repubblica islamico balza in testa alle classifiche delle vendite giocando con le paure alimentate da campagne sistematiche. Certo ora chi specula su di esse avrà materiale nuovo da gettare nel rogo.