Da Bruxelles, Manolis Glezos «fulmina» il governo Tsipras a proposito delle manovre durante i negoziati con i creditori, e del cambiamento di discorso di SYRIZA. Ricorda che «tra l’oppressore e l’oppresso, non ci può essere compromesso, come è impossibile tra l’occupante e l’occupato. La sola soluzione è la libertà».
Una delle questioni poste da Manolis Glezos è al centro delle discussioni all’interno di SYRIZA: quali sono i rapporti tra il governo Tsipras e SYRIZA. Glezos richiede un’attivazione di SYRIZA a tutti i livelli, per prendere in carica le decisioni legate ai negoziati e dunque alla mobilitazione popolare. A ciò si aggiunge il modo in cui i ministri della Corrente di sinistra spiegheranno concretamente le loro interrogazioni o opposizioni all’accordo che Tsipras presenterà al Parlamento. Questo accordo permette a un ministro con l’incarico delle pensioni di mantenere l’impegno di Salonicco del settembre 2014: sia per le pensioni (13a mensilità per le pensioni di meno di 700 euro); sia per le misure di base nell’istruzione? Le prossime settimane sono di una grande importanza.
«Cambiare il nome della troika in «istituzioni», quello del memorandum in «accordo» e quello dei creditori in «partners» non cambia per niente la situazione precedente »
Neanche si cambia, certamente, il voto del popolo greco alle elezioni del 25 gennaio 2015.
Ha votato perché SYRIZA ave va promesso: abolire il regime di austerità, che non è solo una strategia dell’oligarchia tedesca, ma anche degli altri paesi creditori dell’Unione Europea, e dell’oligarchia greca.
Noi aboliamo i memorandum e la troika, noi aboliamo tutte le leggi dell’austerità.
All’indomani delle elezioni, con una sola legge, noi aboliamo la troika e i suoi effetti.
È passato un mese e questa promessa non si è ancora trasformata in atto.
Peccato e ancora peccato.
Per parte mia, chiedo al Popolo Greco di perdonarmi per avere contribuito a questa illusione.
Ma, prima che il male progredisca.
Prima che sia troppo tardi, reagiamo.
Prima di tutto con assemblee straordinarie, in tutte le organizzazioni, a qualsiasi livello, i membri e i simpatizzanti di SYRIZA devono decidere se accettano questa situazione.
Alcuni sostengono che, per ottenere un accordo, bisogna saper cedere. Prima di tutto, tra l’oppressore e l’oppresso non ci può essere compromesso, come è impossibile tra l’occupante e l’occupato. La sola soluzione è la libertà.
Ma anche se noi accettassimo questa aberrazione, quello che i governi precedenti hanno fatto con la disoccupazione, l’austerità, la povertà, i suicidi, sostenendo i memorandum, va molto al di là di ogni limite di compromesso.
(Manolis Glezos, Bruxelles, 22 febbraio 2015)
*Emmanuíl «Manolis» Glezos, resistente – con anni di carcere e di esilio – figura politica di primo piano e scrittore greco. È stato deputato del PASOK , poi di SYRIZA. È nato il 9 settembre 1922 nel villaggio di Apiranthos, sull’isola di Naxos. Eurodeputato.
L’articolo di Manolis Glezos è stato pubblicato oggi sul sito del Movimento «Cittadini Attivi».