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foxtown1Il Movimento per il socialismo (MPS) non è certo sorpreso della decisione del Consiglio Federale di mettere in vigore, già dal prossimo aprile, la modifica dell’Ordinanza relativa alla Legge sul Lavoro con la quale si vuole estendere la possibilità del lavoro domenicale ai centri commerciali, quelli che, secondo la nuova formulazione, sarebbero collegati al cosiddetto turismo degli acquisti.

Questa modifica dell’Ordinanza fa seguito all’accettazione della mozione Abate, presentata con il solo obiettivo di favorire situazioni come quella del FoxTown e di altre realtà simili da anni ormai in completa situazione di illegalità.

Non suscita sorpresa nemmeno il fatto che questa decisione venga a cadere negli stessi giorni nei quali appare sempre più evidente l’inizio di una nuova fase deregolamentativa tesa al sostegno delle imprese, della loro competitività e della redditività del capitale. Una fase il cui inizio è stato reso evidente, simbolicamente, dalla decisione della Banca Nazionale Svizzera di rinunciare alla soglia di cambio franco/euro a 1,20.
A pagarne le spese, e non poteva essere altrimenti, sono i lavoratori che vedono aumentare pressione sui salari e sulle loro condizioni di lavoro (orari e ritmi di lavoro). Il Consiglio federale (e i partiti che lo compongono, non va dimenticato) ubbidisce in tempo reale agli “ordini” impartiti proprio oggi, con un intervento ampiamento diffuso su diversi giornali, dal capo di UBS Sergio Ermotti che ha chiesto interventi decisi verso una nuova fase di deregolamentazione e liberalizzazione.

La decisione odierna del Consgilio Federale deve essere combattuta per più ragioni.
Prima di tutto per la prospettiva politica di liberalizzazione e deregolamentazione nella quale si inserisce; in secondo luogo poiché è assolutamente in contraddizione con le disposizioni della legge sul Lavoro e con quelle relative al turismo. La legge sul lavoro infatti (LL) permette già delle deroghe per quei commerci che effettivamente rispondono ai bisogni del turismo. Non prevede tra queste deroghe il cosiddetto “turismo degli acquisti”. Le modifiche proposte dal Consiglio Federale non possono essere giuridicamente valide senza una modifica della Legge sul Lavoro da parte del Parlamento.

L’MPS si augura che le organizzazioni sindacali (sole ad avere la legittimazione giuridica per farlo) impugnino questa decisione davanti al Tribunale federale, anche sulla scorta della perizia giuridica che qualche mese fa avevano reso pubblica in occasione della messa in consultazione del progetto di Ordinanza.