Tempo di lettura: 4 minuti

costasCostas Lapavitsas, Professore di Economia al SOAS [School of Oriental and African Studies] e influente Membro del Parlamento di Syriza, ha scritto una caustica lettera nel suo blog rivolta al suo intero partito. Lapavitsas si unisce al coro dei membri di Syriza che non vedono di buon occhio la posizione di compromesso del partito.

Contrariamente a come viene presentata da chi ritiene che esista solo una via possibile, e che liquida come ideologica e astratta ogni critica, la posizione di molti militanti e dirigenti di Syriza entra nel merito delle scelte concordate con le “istituzioni” e si preoccupa delle ripercussioni negative a media e lunga scadenza nell’elettorato conquistato nell’ultimo anno sulla base di un programma preciso, se questo non viene mantenuto. L’opposizione di sinistra non pretende di avere “tutto e subito” ma sostiene che per reggere al duro scontro con il grande capitale europeo non si può abbellire la realtà e presentare come vittorie delle sconfitte parziali. La situazione anche all’interno di Syriza è in continua evoluzione, anche perché ha una tradizione di dibattito democratico non cristallizzato che consente di modificare la linea in base al dibattito, come sul sito è stato descritto bene in Syriza, passa a maggioranza la linea TsiprasA differenza di crede utile minimizzare la portata dello scontro, sui sito continuiamo a riportare le voci critiche e le proposte alternative accanto a quelle della sempre più ridotta maggioranza. (Antonio Moscato)

 

L’accordo con l’Eurogruppo non è stato ancora concluso, in parte perché non si sa ancora quali «riforme» saranno proposte dal governo greco oggi (lunedì 23 febbraio 2015) né quali di queste saranno infine accettate. Ma quelli di noi che sono stati eletti sulla base del programma di Syriza, e considerano le dichiarazioni di Salonicco [il «Programma di Salonicco»] come impegni che abbiamo preso con il popolo greco, hanno profonde preoccupazioni. È nostro dovere esporle.

Il programma generale dell’accordo è il seguente:

• La Grecia chiede l’estensione dell’accordo di sostegno finanziario, che è basato su una serie di impegni.

• Lo scopo di tale estensione è di permettere la conclusione della valutazione dell’attuale accordo e dare il tempo per un possibile nuovo accordo.

• La Grecia sottoporrà immediatamente una lista di «riforme»che saranno valutate dalle «istituzioni» e sulle quali ci sarà infine un accordo in aprile. Se la valutazione è positiva, il denaro che non è ancora stato dato dall’attuale accordo sarà assegnato, assieme ai profitti dalla BCE.

• Gli attuali fondi dell’HFSF [Hellenic Financial Stability Fund – Fondo di Stabilità Finanziaria Ellenica] saranno usati esclusivamente per le necessità delle banche e saranno fuori del controllo greco.

• La Grecia si impegna a soddisfare pienamente e rapidamente tutti i suoi obblighi finanziari verso i suoi partner.

• La Grecia si impegna ad assicurare «adeguati» avanzi primari per garantire la sostenibilità del debito sulla base delle decisioni dell’Eurogruppo del novembre 2012. L’eccedente per il 2015 terrà conto della situazione economica del 2015.

• La Grecia non ritirerà le misure, non farà alcun cambiamento unilaterale che possa avere un effetto negativo sugli obiettivi di bilancio, la ripresa economica, o la stabilità finanziaria, che saranno valutati dalle «istituzioni».

• Su questa base, l’Eurogruppo darà il via alle procedure nazionali per l’estensione di 4 mesi dell’attuale accordo e chiede al governo greco di iniziare rapidamente la procedura per il positivo completamento della sua valutazione.

È difficile per chiunque vedere come le dichiarazioni di Salonicco – che includono la cancellazione della maggior parte del debito e la sostituzione diretta dei memorandum con il Piano di Ricostruzione Nazionale – possano essere realizzate con questo accordo. Quelli di noi che sono stati eletti con Syriza si sono impegnati a continuare ad attuare il Piano Nazionale indipendentemente dai negoziati sul debito, perché lo riteniamo necessario per la ripresa dell’economia e per dare sollievo alla società. È necessario pertanto spiegare come questo impegno sarà attuato, e come il nuovo governo sarà in grado di cambiare la tragica situazione che ha ereditato.

 

Per essere più specifici, il Piano Nazionale comprendeva quattro pilastri con i seguenti costi per il primo anno:

• Affrontare la crisi umanitaria (1,9 miliardi di €)

• Fare ripartire l’economia con agevolazioni fiscali, sistemazione dei«debiti rossi»[in sofferenza], creazione di una Banca per lo Sviluppo, aumento della paga minima a 751 euro (totale 6,5 miliardi)

• Programma di Occupazione Pubblica per 300.000 nuovi posti di lavoro (3miliardi per il primo anno, e 2miliardi per il secondo)

• Trasformazione del sistema politico con interventi sui governi locali e sul parlamento.

Le fonti di finanziamento, sempre per il primo anno, sono state calcolate come segue:

• Liquidazione dei debiti verso le autorità fiscali (3miliardi)

• Lotta contro l’evasione fiscale e il contrabbando (3miliardi)

• HFSF[Fondo di Stabilità Finanziaria Ellenica] (3miliardi)

• ESPA [Fondi Europei per la Coesione Sociale] e altri programmi europei (3 miliardi)

 

Dato ora l’annuncio dell’Eurogruppo, chiedo:

 

Piano di Ricostruzione Nazionale

Come sarà finanziato il Piano di Ricostruzione Nazionale, quando i 3miliardi dell’HFSF sono ora fuori dal controllo del governo greco? Togliere questi fondi rende ancora più necessaria la raccolta di grandi somme di denaro dall’evasione fiscale e dal regolamento dei debiti, in un tempo brevissimo. Quanto è realistica tale prospettiva?

 

Cancellazione del debito

Come procederà il taglio del debito, quando la Grecia si è impegnata ad assolvere totalmente e completamente i suoi obblighi finanziari verso i suoi partner?

 

Fine dell’Austerità

Come ci sarà la fine dell’austerità, quando la Grecia promette di riuscire ad ottenere avanzi primari «adeguati» per rendere «sostenibile» l’attuale mostruoso debito? La «sostenibilità» del debito – come era valutata dalla troika – era esattamente la causa della irragionevole caccia di avanzi primari. Dato che il debito non sarà abbassato sostanzialmente, come finiranno mai gli avanzi primari che sono catastrofici per l’economia greca e costituiscono l’essenza dell’austerità?

 

Controllo e costo fiscale

Come potrà procedere un cambiamento progressista nel paese quando le «istituzioni» eserciteranno un ferreo controllo e proibiranno iniziative unilaterali? Le «istituzioni» permetteranno la messa in atto dei pilastri di Salonicco, dato che questi hanno un costo di bilancio diretto o indiretto?

 

Il futuro negoziato

Che cosa cambierà esattamente nei prossimi quattro mesi di questa «estensione», cosicché il nuovo negoziato con i nostri partner si svolga da una posizione migliore? Che cosa fermerà il peggioramento della situazione politica, economica e sociale del nostro Paese?

 

Questi momenti sono assolutamente cruciali per la società, la nazione e, ovviamente, la Sinistra. La legittimazione democratica del governo è basata sul programma di Syriza. Il minimo necessario per noi è di avere una discussione aperta nel partito e nel Gruppo Parlamentare. È necessario dare immediatamente risposte sostanziali a queste domande, per mantenere l’ampio sostegno e il dinamismo che ci sono stati dati dal popolo greco. Le risposte che saranno date nel prossimo periodo decideranno il futuro del nostro Paese e della società.