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Angelica-Lepori-SergiCredo che l’MPS sia l’unica forza in Ticino di opposizione alle politiche neoliberali, xenofobe e razziste portate avanti dalle forze di governo. In questi ultimi anni il nostro cantone è stato toccato da una serie di misure di tagli alla spesa pubblica che hanno lentamente ma inesorabilmente degradato la qualità dei servizi.

La logica è sempre più quella di dare in gestione ai privati i servizi pubblici con un conseguente degrado della loro qualità e delle condizioni di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici. Questo è abbastanza chiaro oggi con la nuova pianificazione ospedaliera che di fatto prevede un ridimensionamento della medicina pubblica di prossimità e un aumento di competenze ai privati nei settori redditizi. Questo non farebbe che creare una sanità a due velocità: chi ha i soldi avrà accesso alle cure, gli altri si arrangino!
La stessa logica si riscontra nella gestione degli asili nido e dei servizi extrascolastici che per lo più vengono gestiti da privati, con finanziamenti pubblici, che però non sempre assicurano una vera qualità del servizio offerto e una copertura adeguata dei bisgoni delle famiglie.
Si pone quindi sempre con maggiore evidenza la questione della conciliazione tra lavoro e famiglia, una questione che oggi ricade quasi completamente sulle donne che sono chiamate al doppio lavoro (domestico e salariato) ma che dovrebbe invece essere assunta come una questione di società che riguarda donne, uomini, lo stato sociale e il mercato del lavoro.
Per permettere alle famiglie di conciliare veramente lavoro e famiglia non basta assegnare, come proposto recentemente dal ministro Beltraminelli, un marchio per le “aziende amiche delle famiglie” senza per altro chiarire con quali criteri attribuire questo marchio. Si tratta invece di promuovere servizi di accoglienza per bambini di qualità gestiti dal pubblico dove le condizioni di lavoro dei dipendenti e delle dipendenti siano garantite e dignitose, riformulare la politica famigliare permetttendo congedi per maternità e partenità degni di questo nome e soprattutto riformare il mercato del lavoro garantendo a tutti e tutte la possibilità di lavorare meno senza perdita di salario. Da questo punto di vista l’amministrazione potrebbe cominciare a dare il buon esempio come maggior datore di lavoro del cantone, cosa però che non mi sembra stia facendo.
L’MPS si pone oggi come unica forza che cerca di contrastare questo andazzo e quuindi credo sia fondamentale sostenere la nostra lista e continuare anche dopo le battaglie e la mobilitazione sociale per la difesa di diritti dei lavoratori e delle lavoratrici di qualsiasi nazionalità e provenienza.

 

Candidata no 24 sulla lista no 3 (MPS-PC) per il Gran Consiglio