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alav caldPubblichiamo qui di seguito un’interrogazione e una mozione dallo stesso titolo: Allarme canicola e tutela della salute dei salariati, inoltrate in data odierna, dal nostro deputato al Gran Consiglio Matteo Pronzini, al Cnosiglio di Stato.

Interrogazione

Allarme canicola e tutela della salute dei salariati
Dall’inizio del mese di luglio il Canton Ticino è confrontato con temperature estremamente alte al punto da far decretare da oramai 20 giorni l’allarme canicola. Queste alte temperature mettono in pericolo la salute compromettendo l’efficienza fisica e psichica della popolazione che non può proteggersi dal caldo e dall’esposizione al sole. Le autorità cantonali in questi 20 giorni hanno diramato a scadenze regolari un laconico comunicato stampa con il quale si invita la popolazione, tra le altre cose ad evitare sforzi fisici, mantenere gli stabili freschi ed evitare di stare all’aperto nelle ore pomeridiane.
Tre eventualità, evitare sforzi fisici, mantenere gli stabili freschi ed evitare di stare all’aperto nelle ore pomeridiane, impossibili per decine di migliaia di salariati e salariate, attive nel canton Ticino; in particolare per i salariati occupati in lavori all’esterno (settore agricolo, giardinaggio, edile ed artigianale, cantonieri, servizi urbani, ristorazione ecc.) e per tutti i salariati occupati in locali senza climatizzazione (settore industriale, settore commerciale, uffici amministrativi, ecc). Inoltre, in alcuni ambiti, alle alte temperatore si somma inoltre il caldo prodotto dai macchinari o materiale utilizzato.
Non sembrerebbe però che le autorità cantonali – Consiglio di Stato ed i relativi dipartimenti – abbiano dato seguito al loro compito di far applicare le relative disposizioni a protezione della salute contenute nella Legge sul Lavoro e nella Legge sanitaria cantonale.
Vale inoltre la pena ricordare che pure la Legge federale sull’assicurazione contro gli infortuni si esprime sulla protezione della salute e che, ad esempio, il contratto collettivo di lavoro cantonale del settore delle pavimentazioni stradali prevede, in caso di allarme canicola, l’interruzione del lavoro alle 13.00 o addirittura la sospensione totale del lavoro.
La responsabilità del Consiglio di Stato va però oltre, essendo egli stesso il principale datore di lavoro del Canton Ticino. Dunque il governo non ha solo una responsabilità quale organo d’applicazione e/o sorveglianza, ma una responsabilità diretta, vincolante.
Considerato che dal 2003 il Canton Ticino è stato a più riprese confrontato con periodi di allarme canicola chiedo al CdS:
1. Cosa ha fatto in questi anni per monitorare e radiografare i settori professionali (ed in particolare i settori dell’amministrazione pubblica) nei quali l’allarme canicola può determinare dei rischi alla salute?
2. Quali sono questi settori professionali (e quali sono i settori dell’amministrazione pubblica) e quante le persone che, in queste circostanze, vedono la propria salute esposta a rischi?
3. quali sono i rischi constatati, se questa constatazione è avvenuta, e che cosa è stato messo in atto per ridurre tali rischi sia nell’insieme dei settori economici che nell’amministrazione pubblica?
4. Nelle misure adottate e promosse si è tenuto in considerazione quanto contenuto nel CCL delle pavimentazioni (interruzione del lavoro nelle ore pomeridiane)?
5. Quali misure sono state adottate per tutelare i giovani lavoratori e le donne in gravidanza, gruppi che necessitano, in base alla LL, di una maggiore e particolare protezione?
6. Quale è stata la reazione delle aziende e che bilancio può essere fatto?
7. Verso quelle aziende che non hanno adottato adeguate misure di tutela della salute quali sanzioni verranno prese in base alle competenze attribuite dalla Legge sul Lavoro e la Legge sanitaria?
8. Vi è una collaborazione tra amministrazione cantonale e Suva nell’azione di prevenzione contro la canicola?

 

 

Mozione
Allarme canicola e tutela della salute dei salariati
Dall’inizio del mese di luglio il Canton Ticino è confrontato con temperature estremamente alte al punto da far decretare da oramai 20 giorni l’allarme canicola. Queste alte temperature mettono in pericolo la salute compromettendo l’efficienza fisica e psichica della popolazione che non può proteggersi dal caldo e dall’esposizione al sole. Le autorità cantonali in questi 20 giorni hanno diramato a scadenze regolari un laconico comunicato stampa con il quale si invita la popolazione, tra le altre cose ad evitare sforzi fisici, mantenere gli stabili freschi ed evitare di stare all’aperto nelle ore pomeridiane.
Tre eventualità, evitare sforzi fisici, mantenere gli stabili freschi ed evitare di stare all’aperto nelle ore pomeridiane, impossibili per decine di migliaia di salariati e salariate, attive nel canton Ticino.
Per i salariati occupati in lavori all’esterno (settore agricolo, giardinaggio, edile ed artigianale, cantonieri, servizi urbani, ristorazione ecc.) e per tutti i salariati occupati in locali senza climatizzazione (settore industriale, settore commerciale, uffici amministrativi, ecc). In alcuni ambiti alle alte temperatore si somma inoltre il caldo prodotto dai macchinari o materiale utilizzato.
Dal 2003 il Canton Ticino è stato confrontato a più riprese con questa problematica ed è ragionevole ritenere che anche nei prossimi anni, nel periodo estivo, l’allarma canicola si ripresenterà.
Responsabile della tutela della salute dei salariati è in linea generale e nel caso specifico il datore di lavoro. Tale obbligo è sancito nella Legge sul Lavoro così come nella Legge federale sull’assicurazioni contro gli infortuni. Vale la pena ricordare che la LL impone obblighi ancora maggiori per i giovani lavoratori (fino a 18 anni) e le donne in gravidanza. Sempre la LL demanda all’autorità cantonale il controllo e la verifica del rispetto dei dispositivi legislativi.
A livello cantonale la Legge sanitaria del 18 aprile 1989 ha tra i suoi scopi la promozione e la salvaguarda della salute della popolazione quale bene fondamentale dell’individuo e interesse della collettività nel rispetto della libertà, dignità e integrità della persona umana. Vuole promuovere, in modo coordinato, favorendo l’assunzione della responsabilità individuale e collettiva dei cittadini la prevenzione delle malattia, il mantenimento ed il recupero della salute di tutti i cittadini.
Tali scopi sono da conseguire, tra l’altro, anche mediante la salvaguardia delle condizioni indispensabili al mantenimento della salubrità dell’ambiente di vita in generale, abitativo, scolastico, di svago e di lavoro in particolare.
Sulla base di questo quadro legislativo chiedo al CdS di elaborare delle proposte legislative che concretizzino la protezione della salute in caso di allarme canicola, più in particolare:
• sia nella sua qualità di autorità politica generale che nel suo ruolo particolare di datore di lavoro;
• sia per il personale occupato nei lavoro esterni che all’interno;
• che tenga in considerazione settori particolari di salariati quali i giovani lavoratori (meno di 18 anni ed apprendisti) e le donne in gravidanza;
• che preveda in ogni caso l’interruzione del lavoro (con pagamento del salario) per il lavoro svolto nelle ore pomeridiane o, per settori particolari confrontati con fonti di calore (apparecchi, forni, motori, impianti industriali, ecc) il non inizio del lavoro.