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23519 3 ospedaliInterrogazione al Consiglio di Stato

 

Ancora propaganda da parte degli direttive dell’EOC a favore della sanità privata: ancora una volta l’EOC cerca di cortocircuitare le decisione politiche. Verso la fine di un ospedale pubblico a Locarno?

Direzione e CdA dell’EOC, con l’assistenza del DSS, stanno da tempo preparando il terreno per una disintegrazione dell’Ente Ospedaliero, con l’obiettivo di offrire ancora più spazio (ed occasioni di profitto) al settore sanitario e ospedaliero privato.
Questo progetto di privatizzazione ha il suo baricentro nel Luganese e si concretizza attorno alla costituzione di una personalità giuridica mista tra il gruppo immobiliare-sanitario Genolier (Sant’Anna e Ars Medica) e l’EOC per un centro madre-donna-bambino. Centro che dovrebbe sorgere a Sorengo, accanto alla clinica Sant’Anna.

Alfine di mascherare quest’attività di rapina della sanità pubblica la direzione dell’EOC, sempre assistita dal DSS, sta cercando da tempo di sviluppare e propagandare argomentazioni “pseudo-mediche” che giustificherebbero il progetto di privatizzazione. Ma non solo. Per rendere “inevitabile” la logica della privatizzazione il DSS ed il CdS sono addirittura arrivati al punto di obbligare l’Ospedale regione di Locarno (La Carità) ad aprire trattative con la clinica Santa Chiara per un progetto di ospedale unico. Ciò è avvenuto concedendo, nell’ambito del progetto della pianificazione ospedaliera, anche alla clinica Santa Chiara le stesse specializzazioni dell’Ospedale regionale (che in parte attualmente non svolge).

Modifica parzialmente la natura dell’EOC e cedere in pasto ai privati pezzi di sanità pubblica non ci pare rientri nei compiti degli organi dirigenti dell’Ente Ospedaliero. Al limite spetta al potere politico (Consiglio di Stato e Gran Consiglio) e, in ultima battuta, al voto popolare decidere un simile scellerato atto.
Inoltre simili operazioni non possono restare che pure dichiarazioni di intenti poiché non esistono le basi legali per realizzarle. Prova ne sia che, nel quadro dell’attuale discussione sulla pianificazione ospedaliera, vi è una proposta (complementare a quella sulla pianificazione vera e propria) per modificare la legge sull’EOC e rendere possibili tali operazioni. Al momento attuale quello che sta facendo (pubblicamente per giunta la direzione dell’EOC) è della pure propaganda a favore di operazioni che non hanno alcuna base legale: e che quindi sono contrarie alla lettera ed allo spirito dalla legislazione sugli ospedali pubblici.

È da tempo ormai che assistiamo, da parte degli organi dirigenti dell’EOC, a prese di posizione, progetti, collaborazioni che esulano delle loro competenze. Pensiamo alla presa di posizione di qualche mese fa (tra l’altro stigmatizzata giustamente anche da alcuni quotidiani) nella quale si annunciava la costruzione di nuovi ospedali, nuovi centri di cura, etc. Un atteggiamento grave, irrispettoso delle regole democratiche e delle competenze legislative. Ed ancora più grave è il fatto che il consigliere di Stato Paolo Beltraminelli, che siede in rappresentanza del CdS nel CdA dell’EOC, tolleri (tutto questo). Ma sappiamo che in seno a questo organismo il consigliere Beltraminelli appare spesso distratto…(vedi vicenda fatturazioni).
Poiché il tema della collaborazione pubblico privato è, come detto, in discussione nell’ambito del progetto di pianificazione ospedaliera, questi interventi della direzione dell’EOC si configurano come un palese tentativo di influenzare la discussione politica. Senza dimenticare, a voler essere un po’ malevoli, che forse per far dimenticare lo scandalo che sta investendo la clinica Sant’Anna (gruppo immobiliare-sanitario Genolier con il quale si vuole collaborare) si cerca di puntare i riflettori sul progetto Santa Chiara-La Carità.
Proprio ieri la direzione dell’EOC (persistendo in questa politica di pressione) ha reso pubblico (selettivamente: i giornali nemici – come Solidarietà giornale dell’MPS – vengono sistematicamente esclusi dalla politica di informazione dell’EOC) uno studio commissionato all’USI sulla bontà della collaborazione privato-pubblico nel Locarnese, che dovrebbe sfociare nella costituzione di una società mista tra Santa Chiara e La Carità e costituire il nuovo ospedale unico del Locarnese (una società anonima di fatto privata). Uno studio che aveva tra i suoi obiettivi la definizione di possibili linee guida strategiche di una collaborazione ODL-CSC, con l’elaborazione di scenari e la definizione di una tempistica, e di modalità di controllo dei risultati. Tramite un sondaggio sarebbe stata addirittura sentita la popolazione del Locarnese. Come logico che fosse il rapporto dell’USI ritiene che la sinergia tra ODL e CSC è un progetto addirittura precursore a livello federale.

Orbene, come la dirigenza dell’EOC ben sa, queste tematiche sono uno dei temi centrali della discussione nella Commissione pianificazione ospedaliera. Esse sono state anche oggetto di discussione nel corso dell’audizione del direttor Pellanda. Audizione, avvenuta a fine luglio 2015, nel corso della quale il direttor Pellanda si è ben guardato dall’informare la commissione stessa dei risultati dello studio commissionato all’USI.

 

Alla luce di queste considerazioni chiedo al CdS:

1. Paolo Beltraminelli, rappresentante del CdS nel CdA dell’EOC, ha informato il CdS di questa politica dei fatti compiuti?
2. Non ritiene il CdS di dover intervenire nei confronti del CdA e della direzione dell’EOC per rammentare i limiti delle loro competenze?
3. Cosa intende fare il CdS per evitare che, ancora una volta, la direzione dell’EOC annunci pubblicamente delle decisioni che, di fatto, non hanno alcuna base legale per essere messe in pratica e richiedono cambiamenti legislativi sui quali le autorità politiche e la popolazione stessa dovrebbero pronunciarsi?
4. Entro quale data il CdS intende proporre al Gran Consiglio il rinnovo del CdA?
5. Quali saranno i criteri di scelta che intende adottare il CdS per la proposta di nomina dei membri del CdA?
6. Il CdS condivide la considerazione che un elemento discriminante per la proposta di nomina sia la volontà di preservare e sviluppare la sanità pubblica in Ticino?