Negli ultimi due anni su questo sito abbiamo analizzato a più riprese le ragioni che ci spingono ad opporci alla pianificazione ospedaliera votata dal Gran Consiglio e della quale la revisione della Legge sull’Ente Ospedaliero Cantonale (LEOC) è parte integrante.
Ricordiamo i cinque principali motivi:
1. La pianificazione ospedaliera rappresenta un passo ulteriore verso la privatizzazione di un servizio pubblico fondamentale come gli ospedali. Infatti è prevista la trasformazione di alcuni Ospedali pubblici in Società Anonime (miste con cliniche private) che funzioneranno secondo la logica del profitto e non quella del servizio pubblico. L’Ospedale di Locarno diventerebbe una SA, lo stesso per il futuro centro donna-madre-bambino previsto a Sorengo in collaborazione con il gruppo privato Genolier;
2. La pianificazione ospedaliera significherà di fatto la chiusura degli Ospedali di Acquarossa e Faido: verranno soppressi i reparti di medicina e i servizi di pronto soccorso; ad Acquarossa verrà eliminato anche il reparto di geriatria.
3. La pianificazione ospedaliera significa l’indebolimento di diversi ospedali regionali pubblici: quello di Mendrisio (la cui dotazione di letti sub-acuti sarà insufficiente), quello di Bellinzona e Valli (che vedrà i suoi posti letto di medicina di fatto dimezzarsi), quello di Locarno (che si vedrà trasformato in una SA); quello di Lugano (che dovrà cedere il suo reparto di ostetricia ad una SA mista privata-pubblica).
4. La pianificazione ospedaliera è concepita con la logica di diminuire le prestazioni, di sottoporle alla logica di mercato, di chiamare i cittadini a sempre maggiori oneri, in particolare con i 30 fr. al giorno a carico del paziente nel settore AMI.
5. La pianificazione ospedaliera, pur sostenendo di voler sviluppare il settore ambulatoriale, rinuncia a rafforzare il settore ambulatoriale pubblico, a favore del settore privato.
Per tutte queste ragioni dobbiamo combattere la nuova pianificazione: e il primo passo è firmare il referendum contro le modifiche della Legge sull’Ente Ospedaliero Cantonale.
Invitiamo quindi tutti i nostri lettori e le nostre lettrici a firmare subito il formulario scaricabile su questo sito, a farlo firmare a conoscenti e amici (sullo stesso foglio solo domiciliati del medesimo comune), e a rispedirlo il più presto possibile (ma entro il 15 gennaio 2016) a :
CASELLA POSTALE 2320 – 6501 Bellinzona.