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afonctionpubliqueErano ancora più di 8’000 i lavoratori della funzione pubblica ginevrina che ieri hanno manifestato a lungo per le strade e le piazze di Ginevra. E si è trattato della ripresa della mobilitazione dopo le tre giornate di sciopero condotte in novembre. Proprio in occasione dell’ultima giornata di sciopero l’assemblea generale aveva depositato un preavviso di sciopero proprio per questo lunedì 1° dicembre.

Prima della grande manifestazione alla quale abbiamo accennato, e che si è conclusa in serata, l’assemblea generale del personale (alla quale hanno partecipato oltre 1000 persone, segno di una grande e motivata partecipazione, nonché di una gestione democratica della mobilitazione) ha confermato per oggi, 2 dicembre, una nuova giornata di sciopero.

La lotta, come noto, investe le decisioni del consiglio di Stato ginevrino previste sia nel Preventivo 2016 che negli anni successivi (cfr. sul nostro sito l’articolo https://mps-ti.ch/index.php/116-archivio-nuovo/lavoro/1657-ginevra-pubblico-e-privato-in-lotta). Il personale in lotta chiede il ritiro di queste misure e l’avvio di una vera trattativa, in particolare con una discussione che investa il tema centrale delle entrate dello Stato, caratterizzate, a Ginevra come altrove, da politiche fiscali allegre, oltre a misure che hanno di fatto portato alla situazione finanziaria attuale. Una situazione di per sé tutt’altro che “tragica”, ma tale da essere invocata a ragione della politica di austerità annunciata. Basti pensare, per non fare che un solo esempio, che per il salvataggio della banca cantonale ginevrina, lo Stato ha dovuto immettere oltre 2,5 miliardi di franchi.

Oggi nuova giornata di sciopero, in attesa di una risposta del governo sulla sua eventuale disponibilità a trattare.

Segnaliamo il volantino (in francese) distribuito dai compagni romandi dell’MPS : esso descrive il contesto nel quale questa mobilitazione è nata e fornisce spunti di riflessione utili per la sua comprensione (http://alencontre.org/suisse/suisse-geneve-leur-escalade-notre-determination-collective.html)

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