La Commissione del personale dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale ha ampiamente discusso con il personale, e al suo interno, del progetto di Pianificazione ospedaliera approvato dalla maggioranza del Gran Consiglio lo scorso mese di dicembre. Ha quindi deciso, all’unanimità, di sostenere il referendum che si oppone al processo di privatizzazione dell’EOC.
Le attuali collaborazioni ente pubblico / strutture private (vedi ad esempio Cardiocentro e Hildebrand) ci sembrano adeguate e inserite nella normativa attuale.
Con particolare riferimento all’ambito sociopsichiatrico, il progetto prevede di assegnare più posti letto alle strutture private e, contemporaneamente, prevede una diminuzione di posti letto nella clinica psichiatrica cantonale. Ricordiamo che le strutture ospedaliere private ricevono dal 2013 circa 90 milioni di franchi dall’Ente pubblico (circa metà del deficit dello Stato del Canton Ticino).
L’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale, e in primis il suo personale, è confrontata quotidianamente con importanti modifiche operative.
Siamo promotori di una prassi che tende all’abolizione completa della contenzione fisica durante i ricoveri in clinica e questo, naturalmente, richiede uno sforzo di unità lavorative più importante.
Siamo anche promotori di una politica di servizi territoriali vicini alla cittadinanza.
Questi sforzi operativi e concettuali fanno riferimento alla Lasp (Legge sull’assistenza sociopsichiatrica cantonale) che ha uno spiccato carattere territoriale vicina alle reali esigenze del cittadino.
Questa rete capillare di servizi ci accomuna con l’EOC e, il progetto in votazione, ne prevede in parte lo smantellamento (vedi ospedali di Faido e Acquarossa).
La Commissione del personale OSC esprime infine la propria preoccupazione per un approccio che ci sembra troppo aziendale poiché il processo di umanizzazione della struttura sociopsichiatrica, ma anche di una struttura come l’EOC, è fondamentale per garantire un servizio di qualità alla cittadinanza che non sia attento solo alle questioni finanziarie riguardanti il budget.
La Commissione del personale OSC invita quindi il personale sociosanitario e la popolazione a votare NO il prossimo 5 giugno alla modifica di legge.