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aastriscionempsPochi giorni fa ho interrogato il governo sull’atteggiamento assolutamente antidemocratico delle direzioni (cantonale e locale) dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) nei confronti del personale, “obbligato” a partecipare a incontri propagandistici organizzati in vista degli appuntamenti del prossimo 5 giugno in materia ospedaliera.

In particolare avevo segnalato come l’EOC organizzi una informazione che va in una solo direzione, utilizzando risorse pubbliche, e approfittando della propria posizione nei confronti del personale. Ora l’EOC ha dato decisamente un colpo di acceleratore in questa direzione. Negli ultimi due sabati si sono infatti tenute delle sedicenti giornate delle porte aperte presso gli ospedali di Bellinzona e Locarno che di fatto si sono trasformate in occasione di massiccia pubblicità in vista della votazione del 5 giugno. A tutti coloro che si trovavano all’ospedale (fossero lì per le giornate delle porte aperte o, semplicemente, come visitatori di pazienti) sono state distribuiti, in modo massiccio, volantini a favore delle revisione della LEOC e contro l’iniziativa “Giù le mani dagli ospedali”. Nei reparti oggetto delle cosiddette “porte aperte” campeggiavano cartelli con precise indicazioni di voto. Il tutto, naturalmente, condito pranzo offerto a tutti.

Potrei elencare qui molte ragioni per le quali trovo scorretto e censurabile questo comportamento dell’EOC. Ma, invece di esprimere le mie personali considerazioni, farò capo a quelle recenti (15 gennaio 2016) del direttore dell’EOC, Giorgio Pellanda. Questi, a seguito di una richiesta del comitato referendario sulla revisione dell’EOC, di posare una bancarella all’entrata dell’ospedale di Mendrisio per la raccolta di firme, opponeva un netto rifiuto adducendo le seguenti motivazioni:

“Esperiti nel frattempo gli approfondimenti del caso, Le confermo la decisione di non poter acconsentire alla raccolta di firma nell’ambito del referendum sopra menzionato sul sedime dell’ospedale Beata Vergine di Mendrisio, così come di nessun altro ospedale dell’EOC.

Concorderà che il rispetto degli utenti delle strutture dell’Ente in generale, e di quello dei pazienti in particolare, deve in ogni tempo rimanere prioritario rispetto a qualunque altro legittimo interesse al dibattito politico, relativo alla modifica della LEOC ma non soltanto.

Converrà altresì che chi si reca in ospedale e , di fatto, ne varca la porta d’entrata, è solitamente una persona malata e sofferente, emotivamente fragile. Lo è il paziente (ricoverato o ambulatoriale) e lo sono di riflesso i suoi famigliari, gli amici e i conoscenti che lo assistono (…).

L’ospedale, inteso come struttura privilegiata per la cura e l’assistenza dei malati, va utilizzato esclusivamente per le finalità a cui è destinato; non può e non deve diventare, a mente mia, terreno di dibattito, magari anche articolato, poiché andrebbe ad inficiare la necessaria serenità e tranquillità a chi è bisognoso di cure e a chi, in primis i dipendenti della struttura, si prodigano per rendere meno disagevole il percorso di cura.(…)

Non posso in questo senso acconsentire che la nostra missione, incentrata alla cura e all’assistenza del e al paziente, venga scompaginata da iniziative che esulano da tale mandato”.

Potrei continuare, poiché la risposta del direttore dell’EOC, che allego a questa interrogazione, offre molti altri spunti.

 

Alla luce di quanto riportato qui sopra, chiedo al Consiglio di Stato:

 

1. Condivide le considerazioni del direttore dell’EOC espresse nella lettera allegata a questa interrogazione e, in parte, riportate nella stessa interrogazione?

 

2. Ritiene che il comportamento dell’EOC, in particolare in occasione delle sedicenti porte aperte presso gli ospedali di Bellinzona e Locarno (23 e 30 aprile) sia stato conforme a queste indicazioni, in particolare che l’EOC abbia utilizzato, in queste occasioni, l’ospedale “esclusivamente per le finalità a cui è destinato”?

 

3. Non ritiene il governo, sia direttamente sia attraverso i propri rappresentanti in seno al CdA dell’EOC, di dover richiamare (e con urgenza vista la recidività e il fatto che la campagna sulle votazioni del 5 giugno è ormai nel pieno del suo svolgimento) la direzione dell’EOC ad un comportamento rispettoso del proprio personale e dei pazienti, proprio in applicazione dei criteri ai quali si è richiamato lo stesso direttore dell’EOC?

 

*Interrogazione al Consiglio di Stato del deputato MPS Matteo Pronzini (MPS)

 

Lettera del direttor Pellanda del 15 gennaio 2016

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