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aaastriscionempsDa settimane il direttore del DSS sta girando il Ticino, soprattutto le valli, promettendo, in ambito ospedaliero, mari e monti. Ma, come si sa, le bugie hanno le gambe corte. La presentazione da parte del Consiglio di Stato delle misure di risparmio spazzano via le promesse da mercante di Paolo Beltraminelli.

Attualmente gli ospedali di Faido ed Acquarossa, garantiscono la presa a carico della cure ospedaliere di base per la popolazione delle rispettive regioni. I Pronto Soccorso di questi due ospedali garantiscono inoltre la presa a carico di oltre 5’000 interventi annui. Lo fanno con cure che tutti riconoscono di alta qualità e, soprattutto, con costi inferiori del 30 % a quelli degli altri ospedali regionali. Il costo di una giornata di cure nel reparto di medicina a Faido ed Acquarossa si aggira sui 700 franchi al giorno, a fronte di un costo di circa 1’300 franchi al giorno a Bellinzona.
Per quale ragione gli ospedali di Valle hanno un costo inferiore? Accanto alla professionalità del personale curante l’elemento determinante è che possono contare su 50 letti. Grazie a questo numero di letti vi è un numero di medici e personale curante sufficiente a garantire in modo ottimale le cure sia per i reparti ospedalieri che per la copertura del Pronto Soccorso.
Una riduzione del numero di letti e, soprattutto, l’abbassamento delle qualifiche del personale infermieristico, cosi come previsto dalla pianificazione ospedaliera, farà saltare l’attuale equilibrio con la conseguenza che il personale medico ed infermieristico non potrà più garantire un Pronto Soccorso (che nella forma attuale scomparirà) e non permetterà più di avere una copertura dei costi per i pochi letti acuti (una decina) lasciati in valle come elemosina e, è convinzione generale, destinati a sparire, passata l’attenzione legata all’attuale dibattito.
A questo proposito il direttore dell’EOC signor Pellanda, è stato categorico: solo con un intervento finanziario da parte del Cantone si potrà garantire la copertura integrale dei costi dei letti e della struttura che, in teoria come abbiamo visto, dovrebbe riprendere le funzioni dell’attuale Pronto Soccorso.
Detta in altro modo. Le decisioni della maggioranza del Gran Consiglio distruggono due strutture ospedaliere che allo stato attuale sono finanziariamente autosufficienti e le sostituiscono con strutture che, per sopravvivere, dovranno elemosinare un contributo da parte del Cantone. E Beltraminelli, in qualità di direttore del DSS, da settimane va dicendo che ci penserà lui a garantire i contributi finanziari. Addirittura negli ultimi giorni è salito in Valle di Blenio a presentare i piani di un fantomatico nuovo ospedale.
Contemporaneamente il Beltraminelli, presidente del Consiglio di Stato illustra al paese il pacchetto di misure di risparmio che, dovrebbero, permettere un requilibrio dei conti. E tra queste misure di risparmio, vi è il taglio dell’attuale contributo di 2,7 milioni che il Cantone versava all’EOC per la copertura del deficit della gestione notturna dei Pronto Soccorso.
Francamente chi può ragionevolmente credere che nel momento in cui si azzera il contributo per i Pronto Soccorso degli altri ospedali, Babbo Natale Beltraminelli farà giungere nell’alto Ticino milioni per la copertura di alcuni letti acuti e per una struttura che dovrebbe sostituire gli attuali Pronto Soccorso? Noi, purtroppo o per fortuna, a Gesù Bambino (e al più laico Babbo Natale) non crediamo più da un pezzo.

 

Opinione pubblicata sul Corriere del Ticino del 2 maggio 2016