di Matteo Pronzini*
Lo scorso 24 febbraio 2017 il Consiglio di Stato ha diramato un comunicato stampa in relazione ad alcuni miei atti parlamentari riguardanti la problematica relativa alla qualità delle cure ed il funzionamento di alcuni uffici sanitari dell’amministrazione cantonale.
Con il suo comunicato stampa il Consiglio di Stato è, volutamente, oltre le sue competenze quale organo esecutivo arrogando a se poteri giudiziali ed legislativi. L’obiettivo è chiaro, delegittimare chi si permette di far delle interrogazioni che danno fastidio su temi e comportamenti imbarazzanti.
Ma non solo. Nella sua presa di posizione il Consiglio di Stato cerca di screditarmi facendo credere che il sottoscritto si nasconda dietro l’immunità parlamentare:
“L’istituto dell’immunità parlamentare, oggetto anche di un recente dibattito in Gran Consiglio ed applicabile prue alle espressioni presumibilmente diffamatorie usata da un deputato anche negli atti parlamentari (art. 51 LGC), non può non essere accompagnato da un accresciuto senso di responsabilità nella ponderazione di affermazioni e comportamenti da parte di coloro che godono di tale privilegio, laddove non esprimano valutazioni politiche ma, come nella fattispecie, anche considerazioni puntali su singoli funzionari…”
Detto ciò ricordo al CdS:
Come indicato all’articolo 57.2 della Costituzione Cantonale il Gran Consiglio (ed dunque i suoi 90 membri) esercita l’alta vigilanza sul Consiglio di Stato e sui tribunali ed esercita gli attributi della sovranità che la Costituzione non riserva esplicitamente ad altra autorità.
Lo scorso 23 gennaio 2017 il Gran Consiglio, senza nessun voto contrario, ha adottato una mia proposta di modifica della Legge sul Gran Consiglio e sui rapporti con il Consiglio di Stato e più precisamente l’articolo 99 cpv 2:
“Il Consiglio di Stato nelle risposte alle interpellanze e alle interrogazioni si attiene a una comunicazione trasparente; esso informa in modo proporzionato, oggettivo e completo, distinguendo chiaramente tra dati e valutazione, indicando le fonti, senza tralasciare elementi essenziali o tacere aspetti negativi. Qualora una disposizione di legge o un interesse pubblico superiore gli impediscano di rispondere a determinate domande, il Consiglio di Stato indicata espressamente l’esistenza di tale impedimento.”
Come potrà leggere nelle motivazioni allegate alla mia iniziativa parlamentare ed al rapporto commissionale la mia proposta era la risposta ad un precedente tentativo del Consiglio di Stato di sabotare la risposta a dei miei atti parlamentari. Dunque il Consiglio di Stato faccia il piacere di svolgere in modo diligente il suo compito d’organo esecutivo e risponda alle mie domande. Qualora su una o più domande vi fosse puntualmente una disposizione di legge o un interesse pubblico superiore che impedisse di rispondere lo indichi.
Come ben ricordato dal Consiglio di Stato vi è stato recentemente un dibattito in Gran Consiglio sull’immunità parlamentare. Se i consiglieri di stato fossero stati un attimo attenti avrebbero potuto prendere atto che il sottoscritto è stato tra i 10 deputati che hanno votato la proposta di abolire la loro immunità parlamentare. Dunque il sottoscritto, a differenza anche di un qualche consigliere di stato, non si nasconde dietro le proprie responsabilità (grandi o piccole che siano) ed assume ciò che fa e che dice! Se come lascia intendere il Consiglio di Stato nelle mie interrogazioni ho commesso dei reati penali invito pubblicamente chi avrebbe subito i miei reati a sporgere denuncia. Qualora il Ministero pubblico dovesse, come stabilito all’articolo 62.2 della LGC, chiedere al Gran Consiglio di togliere la mia immunità, aderirò a questa richiesta.
Alla luce di queste considerazione e con l’invito al Consiglio di Stato a voler rispondere ai sensi della recente modifica legislativa dell’articolo 99.2 LGC pongo le seguenti domande relative ai maltrattamenti avvenuti presso la casa anziani di Balerna tra emersi a partire dal 2011:
1. L’Ufficio del medico cantonale ha richiesto e visionato gli atti dell’inchiesta amministrativa 2011 allestita dal Municipio di Balerna? Se sì, come mai non ha ravvisato gli estremi per una denuncia penale cosi come fatto, seppure con grave ritardo, da parte del segretario della Commissione di vigilanza sanitaria in data 7 marzo 2013?
2. L’Ufficio del medico cantonale ha un protocollo per i casi in cui viene messo al corrente dell’apertura di inchieste amministrative o presunti maltrattamenti in strutture sanitarie (ospedali o case per anziani)?
3. Sulla base di quali elementi l’Ufficio del medico cantonale ha potuto affermare nella sua lettera del 28 aprile 2011 al Municipio di Balerna che “si valuta che l’inchiesta, così com’è stata riferita, sia stata rispettosa del diritto…”? Quali elementi hanno portato l’Ufficio del medico cantonale ad affermare che “per abbassare il rischio di recidive di comportamenti lesivi della dignità e integrità dell’ospite” si individuavano tre aree d’intervento: informazione al personale e ai famigliari, formazione e aggiornamento continuo del personale, organizzazione del lavoro?
4. L’art. 21 della Legge sanitaria indica che le violazioni dei diritti delle persone degenti nelle case per anziani (cosi come in altre strutture sanitarie) è denunciabile alla Commissione di vigilanza. La denuncia può essere presentata dall’interessato, dal suo rappresentante legale e da ogni altra persona, nell’interesse del paziente danneggiato. Perché nessuno dei rappresentanti dell’autorità cantonale, che aveva preso visione degli atti dell’inchiesta amministrativa, ha informato la commissione di vigilanza (il Medico Cantonale Merlani, la medico caposervizio Vigilanza e qualità De Benedetti, l’infermiere cantonale Marvin)?
5. In data 20 maggio la Commissione di vigilanza riceve una denuncia da parte dei parenti di una persona degente ospite a Balerna. Il successivo 30 maggio 2011 la Commissione di vigilanza, per il tramite del segretario Radczuweit, comunica ai parenti di aver registrato la denuncia e preannuncia, come da regolamento “Al termine della procedura la Commissione di vigilanza si pronuncerà con una presa di posizione scritta che verrà comunicata sia a lei che al denunciato. La Commissione, anche se non può escludere tempi più estesi, farà il necessario per concludere il procedimento entro termini ragionevoli”. Contemporaneamente vengono chiesti al Municipio di Balerna gli atti relativi all’inchiesta amministrativa affinché gli stessi possano essere acquisiti nell’ambito della procedura disciplinare. Poi fino al 7 marzo 2013 non succede più nulla. Il segretario Radczuweit giustifica questo inspiegabile ritardo adducendo “una situazione di sovraccarico lavorativo che ci vede costretti a trattare le pratiche correnti in ordine di entrata dando priorità unicamente ai casi di gravi”.
a. Il DSS era, è informato di questa situazione di sovraccarico lavorativo?
b. Se sì, cosa ha intrapreso, dal 2011, per sanarla?
c. Quante denunce sono state inoltrate alla Commissione negli anni 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016?
d. In media quanti giorni una denuncia rimane ferma sui tavoli della Commissione?
e. La Commissione ha elaborato dei procedimenti per svolgere una selezione delle denunce sulla base del loro grado di gravità?
f. Quante volte si è riunita la Commissione negli anni 2010, 2011, 2012, 2013, 2014, 2015, 2016?
6. La denuncia inoltrata in data 20 maggio 2011, quando è stata trattata dalla Commissione?
a. Che esito ha avuto?
b. Al termine della proceduta la famiglia del denunciante, cosi come la denunciata, ha ricevuto la presa di posizione scritta?
c. Se sì, quando? Se no, perché?
d. Così come stabilito all’articolo 9 del relativo regolamento, quali provvedimenti la Commissione ha proposto al Dipartimento alfine di prevenire, far cessare o sanzionare le violazioni della Legge sanitaria?
7. Il Medico cantonale Merlani in data 12 ottobre 2011 ha chiuso il caso, sostenendo le misure adottate dal Municipio nella sua lettera del 30 settembre 2011 (interventi per accrescere la tutela dell’integrità e della dignità degli ospiti): “In conclusione, preso atto che l’inchiesta amministrativa interna si è conclusa e che sono in fase di ultimazione le azioni da noi richieste a premessa della garanzia di sicurezza degli ospiti, riteniamo che non sussistano più pendenze nei confronti del nostro Ufficio relative alla segnalazione effettuata telefonicamente dalla direzione del Centro degli Anziani di Balerna il 23 marzo scorso.” Come spiega e giustifica il Medico cantonale Merlani che ciò malgrado nello stesso momento e fino al 2015 almeno altri 12 ospiti inerti stavano subendo maltrattamenti?
8. Dal 12 ottobre 2011 al 7 luglio 2015 (data in cui il Ministero pubblico ha informato l’Ufficio sanità dell’apertura di un’inchiesta penale riguardante tre dipendenti della Casa anziani) quali accertamenti ha effettuato e quali misure ha intrapreso il Medico cantonale Merlani alfine di verificare che il “rischio di recidive di comportamenti lesivi della dignità e integrità dell’ospite” rimanesse basso o inesistente?
9. Nel 2015 il Medico cantonale ha richiesto al Municipio di Balerna, così come nel 2011, di informare gli almeno 12 familiari degli ospiti vittime del comportamento dei dipendenti, comunicando a quest’ultimi la possibilità di sporgere denuncia alla Commissione di Vigilanza? Nel caso sia stato fatto, con quale modalità ciò è avvenuto?
10. Ritiene il Consiglio di Stato che presso la Casa anziani di Balerna dove, indicativamente, dal 2008 al 2015 almeno 21 ospiti su 35 hanno subito maltrattamenti siano stati rispettati i seguenti articoli della Legge sanitaria:
a. Articolo 5: Ogni persona ha diritto a prestazioni sanitarie scientificamente riconosciute. Esse dovranno essere adeguate alla esigenza di cura nel rispetto dei principi della libertà, dignità e integrità della persona umana e tenere conto del criterio di efficacia sanitaria…”
b. Articolo 19: I diritti e le libertà individuali dei pazienti delle strutture sanitarie stazionarie possono essere limitati solo per motivi di ordine medico o organizzativo prevalenti. In particolare i pazienti hanno diritto all’assistenza spirituale, all’accompagnamento alla morte e alla presenza delle persone prossime. La degenza non deve privare il paziente di alcun diritto civile e costituzionale.
11. Ritiene che sulla base di tutta la documentazione in possesso del Medico Cantonale che lo stesso, dal 2011 ad oggi, abbia svolto il suo mandato così come stabilito dall’art. 79 della Legge sanitaria: Il Dipartimento esercita la vigilanza sulle strutture, e sulle attività previste nelle strutture sanitarie. Esso può segnatamente imporre l’adozione di tutti i provvedimenti e le misure atte a garantire le premesse di sicurezza per i pazienti, di qualità delle prestazioni, dei beni e servizi distribuiti?
*Interrogazione del Deputato MPS Matteo Pronzini al Consiglio di Stato del 5 marzo 2017.