di Matteo Pronzini*
In data 19 marzo 2017 il settimanale Il Caffè ha pubblicato un articolo dal titolo: “Silenzi sospetti di Gobbi e Beltraminelli in declino”.
Nell’articolo, il giornalista riporta questa riflessione: ” Certo è che da febbraio-marzo 2016 gli uomini della Digos, la Direzione investigativa operazioni speciali, seguendo la pista di un altro jihadista, indagavano sul sospetto reclutatore dell’Isis in Ticino.
Stando ad una ricostruzione del Corriere del Ticino dopo l’arresto di Umit Y., mai smentita ufficialmente, nel maggio dell’anno scorso ci sarebbe stata anche una riunione tra gli inquirenti italiani e svizzeri, federali e cantonali, per fare il punto su alcune indagini. Dunque, in quei mesi la Argo 1 era già sotto osservazione. Difficile credere che Gobbi, in qualità di ministro della polizia, fosse all’oscuro di queste indagini”.
Il 20 marzo 2017 è apparso un articolo sul Corriere del Ticino, nel quale il Consigliere di Stato, a proposito dell’articolo del Caffé, ha indicato che “c’è un segreto istruttorio da rispettare. Basta pensare che per poter venire a riferire in Consiglio di Stato dell’operazione Argo 1, il comandante della Polizia cantonale ha dovuto ottenere dal Procuratore generale e da quello della Confederazione lo svincolo da tale obbligo”.
La risposta del Consigliere di Stato è giuridicamente corretta: il segreto istruttorio va rispettato, anche nei confronti delle autorità politiche; in questo senso occorre sgombrare il campo a possibili equivoci.
Le perplessità sollevate dal giornalista del Caffè (“Difficile credere che Gobbi, in qualità di ministro della polizia, fosse all’oscuro di queste indagini””), meritano una risposta, poiché sarebbe difficilmente comprensibile se l’autorità giudiziaria avesse obbligato un membro dell’Esecutivo a tenere all’oscuro i suoi colleghi di un’indagine penale nei confronti di persone che fornivano prestazioni delicati nei loro Dipartimenti.
Ciò premesso chiedo al Consiglio di Stato:
1. Quando, come, da chi e in che termini è stato informato il Consiglio di Stato, per la prima volta, in merito a inchieste penali nei confronti di persone legate ad Argo 1?
2. Quando, come, da chi e in che termini è stato informato il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni, per la prima volta, in merito a inchieste penali nei confronti di persone legate ad Argo 1?
3. Nel caso in cui l’informazione al Direttore del DI sia avvenuta prima che quella al Consiglio di Stato, chi ha autorizzato tale informazione?
4. Il Direttore del Dipartimento delle Istituzione ha chiesto di essere autorizzato a riferire al Consiglio di Stato in merito alle inchieste penali in corso?
4.1. Se sì, qual è stata la risposta dell’autorità penale (federale e/o cantonale)?
4.2. Se no, perché?
* Interrogazione del Deputato MPS, Matteo Pronzini del 22 marzo 2017.