di Matteo Pronzini*
Negli scorsi giorni, proprio mentre iniziava lo sciopero del lavoratori attivi nel bacino svizzero del Lago Maggiore, il Consiglio di Stato licenziava il messaggio che propone lo stanziamento di un credito complessivo di 5,4 milioni di franchi quale contributo agli impianti di risalita di Airolo, Bosco Gurin, Campo Blenio, Carì e Nara per le stagioni invernali dal 2017/18 al 2020/21. Questo dopo aver versato, a fondo perso, parecchi altri milioni negli scorsi anni.
Lo sciopero dei lavoratori della NLM ha attirato l’attenzione sulla necessità di rilanciare il trasporto di questo settore, nella prospettiva di un potenziamento pubblico che dia impulso alle attività turistiche, senza dimenticare l’occupazione e l’indotto che esso crea! Dai primi incontri è emersa la volontà di trovare una soluzione, in prospettiva, attraverso la creazione di un consorzio con la SNL.
Al di là delle difficoltà tecniche, economiche e sociale che questo progetto comporterà (avendo, ad esempio, condizioni di lavoro assai diverse) è evidente che qualsiasi negoziato avrà bisogno di un certo tempo. Per questo, è necessario trovare una soluzione che permetta ai lavoratori della NLM di ritrovare stabilità e tranquillità (ritiro dei licenziamenti e garanzia delle condizioni contrattuali) e di partecipare, unitamente alle loro organizzazioni, agli organi della NLM, al governo ticinese e a tutte le parti interessate ad una difficile e laboriosa trattativa.
D’altra parte, appare evidente che alla base della decisione della NLM di procedere al licenziamento dei lavoratori domiciliati in Ticino vi è una sorta di “dumping al contrario”, rappresentando i costi del personale domiciliato in Ticino un onere assai maggiore rispetto a quelli pagati sulla base dei salari versati sul territorio italiano.
Per questo appare necessario riflettere ad un accordo tra la NLM, i lavoratori e il Cantone fondato sui seguenti punti:
1. La NLM ritira tutti i provvedimenti intimati ai lavoratori e si asterrà da intimarne di nuovi fino alla fine del 2018.
2. Il Cantone verserà alla NLM un contributo unico di solidarietà (da definire) per il 2018.
3. Sono avviate le trattative – alle quali partecipano tutte le parti interessate – in vista della realizzazione di un progetto di sviluppo concreto e realista con precise garanzie occupazionali.
Una proposta di questo tipo avrebbe l’enorme vantaggio di concedere più tempo per una soluzione ragionata e permettere a tutte le componenti, cominciando dai lavoratori coinvolti, di partecipare alla elaborazione di questa soluzione senza la minaccia della perdita del posto di lavoro.
Riteniamo che un simile intervento finanziario sia sopportabile per il Cantone e utile perlomeno quanto il sostegno (anch’esso straordinario) alle stazioni di montagna e ai loro impianti di risalita.
Chiedo quindi al Consiglio di Stato:
1. Condivide la proposta qui sopra formulata?
2. Se no, quali passi intende intraprendere per concorrere a risolvere velocemente la situazione di disagio nella quale si trovano i lavoratori?
*Interrogazione (urgente) al Consiglio di Stato del deputato MPS Matteo Pronzini.