di Matteo Pronzini*
Teleticino ha dato notizia, in data 18 agosto 2017, dell’ennesima iniziativa autolesionista e contraria agli interessi della popolazione del Canton Ticino presa dagli organi dirigenti dell’EOC. Da alcuni mesi, all’interno degli ospedali di Lugano e Bellinzona, l’EOC ha permesso alle casse malati di installare una loro testa di ponte: un infermiere finanziato da casse malati e EOC che valuta (e decide?) le cure e la durata delle degenze dei pazienti. Una prima a livello svizzero di cui la direzione dell’EOC va addirittura fiera.
Si tratta di una chiara ingerenza da parte delle casse malati le quali, come dimostrato in più occasioni, non hanno sicuramente a cuore né la salute dei pazienti né gli interessi della popolazione e degli ospedali dell’EOC.
Ancora più grave il comportamento della direzione dell’EOC che permette alle casse malati un’intromissione nella sfera di competenza del personale medico. Decidere il tipo e la durata di una cura deve essere e deve rimanere di competenza del personale medico.
Non è la prima volta che gli organi dirigenti dell’EOC prendono decisioni che vanno aldilà delle loro competenze e contrarie agli interessi e alla salute dei pazienti. Durante il dibattito sulla pianificazione ospedaliera gli organi dell’EOC avevano spudoratamente preso posizione a favore del progetto poi sconfessato in votazione popolare. Altro esempio, la decisione dell’ospedale San Giovanni di Bellinzona di “cedere” ad un investitore privato parte delle operazioni aumbulatoriali o l’esternalizzazione di parte delle operazioni dal Civico alla Clinica privata Sant.Anna di Sorengo (Genolier).
Nella mia interrogazione dell’8 novembre 2015, presentata in concomitanza con il rinnovo del Consiglio d’Amministrazione dell’EOC, segnalavo:
” Come detto, non è un mistero che l’operato del CdA dell’EOC tende, da tempo ormai, ad andare al di là delle sue competenze e a sovrapporsi a scelte che non gli competono. Da tempo si assiste, da parte degli organi dirigenti dell’EOC, a prese di posizione, progetti, collaborazioni/privatizzazioni che esulano dalle loro competenze. Fughe in avanti irrispettose delle regole democratiche e legislative alla base del mandato dello stesso CdA dell’EOC…”
Evidentemente il Consiglio di Stato non è intervenuto nei confronti degli organi dell’EOC e oggi ci troviamo confrontati con questi gravi cedimenti verso le casse malati ed il settore privato, animato da logiche e interessi diversi da quella pubblica.
Si impone di conseguenza la presentazione della presente mozione con la quale chiedo al Consiglio di Stato di:
1. Intervenire immediatamente per bloccare il progetto “case manager” ed impedire che in futuro analoghi progetto abbiano diritto di cittadinanza all’interno dell’EOC.
2. Avviare una discussione politica, con relative proposte, che possa permettere di ridefinire ruolo e competenze del CdA dell’EOC per il tramite di un dibattito pubblico nel quale verificare le possibilità di una partecipazione popolare alla gestione di un sistema ospedaliero che la popolazione sente come un servizio pubblico di prossimità e importante.
3. Iniziare il processo di sostituzione degli attuali membri del CdA con delle personalità che siano disponibili ad impegnarsi per uno sviluppo ed un rafforzamento di un sistema ospedaliero inteso come servizio pubblico di prossimità e importante.
*Mozione parlamentare del Deputato MPS Matteo Pronzini del 20 agosto 2017