di Matteo Pronzini*
Il vostro quotidiano, nella sua edizione dello scorso 7 settembre, ci informa che il Tribunale Federale ha dato ragione ad un ricorso promosso dalla VPOD, tramite il suo avvocato, nonché sindaco di Bellinzona, Mario Branda.
Il ricorso riguardava una decisione del Consiglio di Stato con la quale si emanava un divieto d’entrata per i sindacati negli edifici del Cantone ed una limitazione all’affissione di locandine e materiale informativo.
Il Tribunale Federale ha sconfessato tali restrizioni ed ha ribadito il diritto del personale pubblico alla liberta sindacale sul posto di lavoro.
Da parte mia non posso che salutare positivamente questa decisione dell’Alta Corte e ringraziare Mario Branda per aver difeso con successo la libertà sindacale per i dipendenti dell’amministrazione pubblica.
Detto ciò devo però constatare che solo poche settimane fa il Municipio da lui diretto, con la grave complicità della VPOD, si è comportato molto peggio del Consiglio di Stato.
Come tutti ricorderanno durante il mese di luglio il personale della Città di Bellinzona è stato confrontato con la tematica legata alla cassa pensione ed alla proposta del Municipio di liquidare il fondo di prepensionamento. Una proposta contestata dalla nostra lista MPS-POP-Indipendenti per ragioni di merito e di forma.
Il sindaco Branda ed il Municipio ha fatto di tutto per impedire che i dipendenti della Città di Bellinzona potessero sentire anche la voce di chi contestava la liquidazione del fondo di prepensionamento con forme di pressione e repressioni in voga nei paesi stalinisti. Ma non solo. Il Municipio, come riportato nella vostra edizione dello scorso 25 luglio 2017, ha inviato degli agenti in tenuta antisommossa per impedire a due sindacalisti di lungo corso, il sottoscritto e Paolo Locatelli, di partecipare all’assemblea del personale convocata in fretta e furia ad urne aperte. Assemblea nella quale evidentemente solo i fautori della liquidazione del fondo di prepensionamento hanno avuto diritto di parola.
Insomma un brutto esempio di doppia morale e mancanza di rispetto dei dipendenti della città di Bellinzona da parte del nostro Mario Branda. Ed ho il forte dubbio che ne vedremo altri.
*Pubblicato su La Regione del 13 settembre 2017