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di Matteo Pronzini*

Lo scandalo Argo 1 sta assumendo contorni sempre più inquietanti: se le ultime rivelazioni di stampa (non smentite per ora) si rivelassero esatte, significherebbe che dipendenti e uffici dello Stato sono stati impiegati per scopi diversi da quelli che dovrebbero essere i loro. Ci riferiamo in particolare a un dipendente dell’USSI che sarebbe stato impiegato per indagare sulle informazioni in possesso di giornalisti e all’Istituto delle Assicurazioni Sociali che avrebbe eseguito verifiche su una pensione di invalidità italiana.

Questa è solo l’ultima di una serie di stranezze e irregolarità commesse da alti funzionari del DSS. Come ha ricordato innumerevoli volte l’on. Beltraminelli, non sono state riscontrate questioni di rilevanza penale per quanto riguarda i funzionari, quindi questo significa che non ci sono informazioni coperte dal segreto istruttorio.

E tutti, dai politici, ai funzionari, alle istituzioni hanno interesse a fare chiarezza al più presto per evitare che l’opinione pubblica faccia “di tutte le erbe un fascio”. L’immagine dell’amministrazione pubblica che esce da questa vicenda è quella di un gruppo di alti funzionari che usano le strutture dello stato a loro piacimento e fanno il bello e il brutto tempo senza nessun controllo. Cosa che non ci sorprendente più di quel tanto…

Ricordiamo brevemente che secondo i media Renato Bernasconi, capo della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie (DASF), era al corrente già dal almeno giugno di quest’anno della cena da 150 euro pagata a Carmela Fiorini e Fiorenzo Dadò (presidente del PPD e fino al 30 giugno 2017 anche capo gruppo PPD in GC) in occasione di una vacanza a Bormio. Avrebbe organizzato due incontri a cui hanno partecipato Fiorini, Dadò e un dipendente ausiliario dell’USSI, assunto in febbraio, proprio quando era scoppiato lo scandalo Argo.
Dopo “accurate verifiche” (secondo quanto dichiarato dall’on. Beltraminelli), Renato Bernasconi decide di non sanzionare la funzionaria e di non mettere al corrente nessuno della vicenda, neppure il consigliere di Stato responsabile del suo dipartimento o la Sottocommissione di vigilanza.

Dal canto suo l’on. Beltraminelli ha ordinato allo IAS una verifica su uno dei dipendenti della Argo 1, Mario Morini, che percepisce una pensione di invalidità in Italia. La risposta dell’Istituto italiano di previdenza sociale alle domande poste viene allegata a una mail inviata dalla direzione del dipartimento di Paolo Beltraminelli il 16 ottobre ai colleghi di governo.
Il giorno seguente, 17 ottobre, il Corriere del Ticino pubblica un articolo riguardante questa vicenda, il 18 un altro articolo in cui figura il nome di un altro ex dipendente della Argo 1. Il 18 ottobre, nel tardo pomeriggio, Renato Bernasconi invia una mail al capo delle Securitas chiedendogli di sospendere l’ex dipendente della Argo che inizia con “Ti chiediamo…” (al plurale).

Alla luce di questo breve riepilogo, sottoponiamo al governo i seguenti interrogativi:

1. L’incontro chiarificatore è stato richiesto da Carmela Fiorini a Renato Bernasconi, secondo quanto afferma Fiorenzo Dadò a Liberatv. All’incontro partecipa anche un funzionario ausiliario dell’Ussi, assunto a febbraio, che avrebbe raccolto le voci riguardanti la vacanza a Bormio.
A Liberatv Fiorenzo Dadò ha dichiarato che a suo avviso la sua partecipazione all’incontro era opportuna “perché le voci riguardavano anche il sottoscritto e ritenevo ovvio appurare le illazioni che avevo sentito in giro”.

a. il funzionario ausiliario dell’USSI ha avvisato delle voci riguardanti la cena a Bormio il Sig. Bernasconi oppure ha riferito alla Sig.ra Fiorini?
b. come mai Fiorenzo Dadò – estraneo all’amministrazione cantonale – ha partecipato all’incontro organizzato dal capo della DASF? È prassi normale che il compagno/a di un/a funzionario/a o una persone informata dei fatti o una persona che si ritiene vittima di illazioni sia presente a un incontro organizzato nei locali del DSS per decidere eventuali sanzioni contro un funzionario?
c. Sempre Fiorenzo Dadò a LiberaTv ha detto che “La vicenda di Bormio è stata presentata come un grande scoop, quando in realtà non ha niente a che fare con il mandato Argo e non rappresentava nemmeno una novità”. Quando esattamente i funzionari del DSS sono venuti al corrente della vicenda?

2. La prima riunione fra i quattro si è svolta a giugno, secondo i media. La Sottocommissione di vigilanza indagava già da mesi sul caso Argo e il presidente, Alex Farinelli, ha più volte dichiarato alla stampa che il fulcro dell’inchiesta era “Chi ha scelto la Argo e perché?” visto che si erano scoperte già diverse manchevolezze e irregolarità (il prezzo proposto da Argo 1 era anormalmente basso, la proposta presentata dall’agenzia di sicurezza era una sorta di opuscolo informativo, il personale della Argo 1 non era sufficiente, il contratto è stato firmato a posteriori).
A una seconda riunione, Fiorenzo Dadò – secondo quanto lui stesso ha dichiarato a Liberatv – ha mostrato le fatture della vacanza per dimostrare che si trattava unicamente di una cena del valore di 150 euro mentre tutto il resto, ossia soggiorno ed extra, era stato interamente offerto da lui.

a. Alla riunione erano presenti, oltre a Fiorini e Dadò, Renato Bernasconi, capo del DAF dall’ottobre 2016, e un funzionario ausiliario assunto nel febbraio 2017. Non sarebbe stato più opportuno mettere al corrente della vicenda qualcuno già presente al momento della scelta della Argo? Come ha ricordato l’on. Beltraminelli “il caso Argo risale a 3 anni fa, Renato Bernasconi è arrivato dopo”. Lo stesso vale per il dipendente assunto nel febbraio del 2017
a. Esistono verbali di queste riunioni?
b. Esiste copia delle fatture?
c. In cosa consistono verifiche approfondite effettuate da Renato Bernasconi di cui ha parlato l’on Beltraminelli al Quotidiano del 27 novembre 2017 e che hanno condotto a concludere che non vi fosse rilevanza penale e nemmeno gli estremi per una sanzione alla funzionaria?

3. I media riferiscono di un dipendente ausiliario dell’USSI che sarebbe stato incaricato di indagare presso ex agenti della Argo 1 per sapere di cosa fossero al corrente i media.

a. Quando è stato assunto questo dipendente e con che funzione?
b. Coma mai era in contatto con ex agenti della Argo?
c. Gli ex agenti della Argo gli hanno riferito anche altre informazione relative alla svariate irregolarità commesse dall’agenzia di sicurezza scelta dal cantone per sorvegliare i centri di richiedenti l’asilo? Lui ne ha riferito a qualche funzionario?
d. Come sottolinea Fiorenzo Dadò nell’intervista a Liberatv: “i giornalisti devono avere la libertà e l’indipendenza per svolgere il loro lavoro di inchiesta, senza subire alcun tipo di interferenza da parte della politica o di altri”. Effettivamente un’interferenza da parte della politica sarebbe particolarmente grave. È stata avviata una verifica interna per capire se il dipendente ausiliario o Renato Bernasconi hanno indagato sulle informazioni in possesso dei giornalisti e perché?

4. L’on. Paolo Beltraminelli ha dichiarato al Caffè di aver ordinato egli stesso allo IAS una verifica su un ex-dipendente della Argo 1, dopo aver ricevuto l’informazione che l’uomo percepiva una pensione di invalidità in Italia.

a. L’informazione è giunta da qualcuno all’interno del DSS o da esterni? Si tratta del dipendente ausiliario di cui parlano i media?
b. Quando è stata ordinata la verifica?
c. Lo IAS si è costituito parte civile/accusatore privato (pretese ancora da quantificare) nella vicenda Argo, quando?
d. Visto che la magistratura già indaga sulla vicenda, la verifica dello IAS era necessaria? Non rischiava di interferire con le indagini della magistratura?
e. Di quali infrazioni o reati sarebbe sospettato in Svizzera Mario Morini in relazione alla pensione di invalidità percepita in Italia?

5. La mail riguardante Morini è stata inviata il 16 ottobre; il 17 ottobre il Corriere del Ticino pubblicava la notizia. Pare evidente che il Corriere abbia ricevuto la mail in questione lo stesso giorno, se non prima rispetto agli altri membri del Consiglio di Stato.

a. È stata avviata un’inchiesta interna per violazione del segreto d’ufficio?
b. Il 18 ottobre il Corriere del Ticino pubblica un altro articolo con il nome di un secondo ex dipendente della Argo 1. Il documento inviato ai membri del Consiglio di Stato il 16 ottobre conteneva anche questo nome? Se sì, per quale ragione?

6. In merito alla mail inviata da Renato Bernasconi al capo di Securitas con cui si chiede di sospendere un ex dipendente della Argo 1, l’on Beltraminelli ha dichiarato che si è trattato di “un’ingenuità” e che “lo scopo è che nei centri lavorino delle persone irreprensibili”. Torna subito alla mente un altro episodio rivelato da Falò: Marco Sansonetti sarebbe stato oggetto di una denuncia per violenze su un richiedente l’asilo poco prima che la Argo ottenesse il mandato per il primo centro.

a. Come si giustifica la richiesta di sospensione dell’ex-dipendente della Argo 1 unicamente sulla base di un articolo di stampa senza ulteriori verifiche?
b. Risulta corretto che Marco Sansonetti fosse oggetto di una denuncia poco prima che la Argo ricevesse il mandato?
c. Un agente di sicurezza oggetto di una denuncia può continuare ad esercitare?
d. Se il responsabile operativo di un’agenzia di sicurezza è oggetto della denuncia, l’agenzia continua ad avere l’autorizzazione ad esercitare? A quali condizioni?
e. Chi effettua i controlli?

* Interpellanza al Consiglio di Stato del Deputato MPS Matteo Pronzini del 30 ottobre 2017.

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