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di Matteo Pronzini*

Da marzo ad oggi i rappresentanti dei partiti politici che si vantano di “rappresentare” la popolazione ticinese non sono riusciti a cavare un ragno dal buco sulla vicenda Argo 1. La sottocommissione della gestione istituita appositamente (composta da tutti i partiti che formano gruppo in Parlamento) non è stata in grado di appurare nulla.

Non è stata in grado di dare uno straccio di risposta ad una domanda semplicissima: come è stato possibile che per tre anni di fila siano stati versati più di 3 milioni di franchi ad un’azienda che agiva di fatto illegalmente (cioè nel totale disprezzo di leggi che tutelano le persone e i loro diritti) senza che nessuno si accorgesse di nulla?

Se fosse stata per i partiti principali ed i loro rappresentanti nella commissione della gestione la questione era ormai pronta per un funerale di seconda classe, con un nulla di fatto. Ricordo che, ancora poche settimane fa, anche il Consiglio di Stato ed il suo presidente Manuele Bertoli avevano affermato che lo Stato, nella vertenza Argo1, non ci aveva perso nulla.

È bastata un’inchiesta giornalistica fatta da due competenti persone (che non hanno certamente potuto contare sui mezzi di cui dispone l’amministrazione e alla quale possono far capo le commissioni e le sottocommissioni parlamentari) per dimostrare quanto marcio vi sia attorno ad Argo1 e, soprattutto, che vi ne è ancora molto che deve venire alla luce: possibile riciclaggio finanziario, pagamenti in nero, corruzione e tanto altro.

Se Paolo Beltraminelli dovrebbe dimissionare per la sua responsabilità (perlomeno politica o d’incapacità politica), i membri della sottocommissione della gestione dovrebbero lasciare il posto ad altri nella gestione del caso vista la loro incompetenza.

Quanto emerso nel corso delle ultime settimane e la spregiudicatezza dei dirigenti di Argo1 fanno spingono a chiedersi se, in passato ed in occasione di scadenza politicamente importanti – come ad esempio le elezioni cantonali, Argo1 e/o i suoi dirigenti non abbiano cercato di “sdebitarsi” per il trattamento ricevuto attraverso finanziamenti a candidati e/o partiti politici. A questo punto ci pare una domanda più che legittima.

Per questa ragione chiedo al Consiglio di Stato:

1. Il governo si è già attivato per verificare che nessun partito o candidato alle elezioni cantonali 2015 abbia ricevuto un sostegno finanziario, diretto o indiretto, da Argo1 o dai suoi dirigenti?

2. non pensa di dover far presente alla futuro commissione di inchiesta la necessità di indagare in modo approfondito anche su questo aspetto?

*Interrogazione parlamentare del Deputato MPS Matteo Pronzini del 9 ottobre 2017.