Tempo di lettura: 3 minuti

di Giuseppe Sergi

Dopo che un’interpellanza ha messo in luce il problema del cumulo tra attività professionale e attività remunerata in seno al Municipio (sulla base della documentazione nota, in particolare delle stesse dichiarazioni del Municipale Paglia ai giornali), ecco un nuovo caso, anche questo deducibile dalla documentazione pubblica.
Alludiamo alla situazione del municipale Mauro Minotti (Lega-UDC) che ha più volte dichiarato di aver ridotto la propria attività professionale (oltre alla rinuncia all’acquisto di un cane) a seguito della sua nomina a municipale di Bellinzona.
Il municipale Minotti svolge attività professionale nell’ambito degli impianti elettrici. In un’intervista di qualche tempo fa si definiva “maestro elettricista e tecnico”. E insisteva proprio sul suo ruolo di maestro elettricista, in particolare pensando alla necessità di trasmettere la professione ai giovani:” Oggi sono maestro elettricista e dirigente tecnico in una ditta. E a proposito vorrei dire una cosa: il nostro impegno per favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro deve essere totale, con grande impegno e dedizione” (mattinonline, 13 aprile 2017)
La maestria nel campo degli impianti elettrici è una cosa seria ed importante. Essa è regolata da un’ordinanza federale (Ordinanza sugli impianti a bassa tensione, OIBT del 7 novembre 2001).

Questa ordinanza prevede che possano ricevere l’autorizzazione generale d’istallazione le cosiddette “persone del mestiere”. E specifica, all’art. 8, chi viene considerato tale. E cioè (art.8 lett. a)) chi “ha superato l’esame nelle materie professionali dell’esame superiore (esame di maestria) nella professione di installatore elettricista;”. Seguono poi altre possibilità, di qualifica inferiore.
L’art. 9 di questa Ordinanza contempla le condizioni che deve rispettare un’impresa che voglia ricevere l’autorizzazione ad operare nel campo delle istallazioni di impianti elettrici. Si specifica, in particolare, al cpv 1 che ottengono l’autorizzazione le imprese che:
a) occupano una persona del mestiere, integrata nell’impresa in modo da poter esercitare con efficacia la sorveglianza tecnica sui lavori d’installazione (responsabile tecnico);
b) offrono la garanzia di rispettare le prescrizioni della presente ordinanza.
Inoltre, se un’impresa occupa il responsabile tecnico a tempo parziale, l’autorizzazione generale d’installazione è accordata solo se:
a) il suo tasso di occupazione è di almeno il 20 per cento;
b) l’onere di lavoro corrisponde al tasso di occupazione;
c) il responsabile in questione non si occupa complessivamente di più di tre imprese.

In poche parole ogni impresa necessita di una persona del Mestiere per poter eseguire degli impianti elettrici. Questa persona (che deve lavorare per l’azienda almeno al 20%) può al massimo avere 20 persone (al100%) che lavorano per l’azienda. Senza di lui non si possono eseguire impianti. (responsabilità).
L’Ispettorato tiene un registro delle autorizzazioni d’installazione; questo registro è pubblico.
Le autorizzazioni d’installazione revocate devono essere cancellate senza indugio dal registro.(art 20 dell’Ordinanza).
Esso può essere consultato quindi da chiunque collegandosi al sito dell’Ispettorato federale degli impianti a corrente forte (ESTI)

Consultando questo registro, costantemente aggiornato, abbiamo potuto constatare che egli è notificato per un rapporto di lavoro con due aziende (attive nel campo degli impianti elettrici) con l’indicazione di un rapporto di lavoro del 50%. Si tratta della Cablex SA (con sede sociale a Gümligen e filiale in Ticino) e per la TI electric SA di Agno
D’altronde non sarebbe legalmente possibile svolgere questa funzione se non si avesse un rapporto di attività almeno del 20%.
Se questi elementi dovessero essere confermati, come sembra, ci troveremmo di fronte, come nel caso del Municipale Paglia già ricordato, ad un secondo caso di cumulo tra gli attuali municipali di Bellinzona (uno dei temi al centro delle critiche che abbiamo sollevato, in qualità di referendisti, contro il nuovo regolamento comunale di Bellinzona sul quale saremo chiamati a votare il prossimo 21 gennaio).
Infatti Minotti lavora al 50% per le due aziende summenzionate Come noto l’adempimento di questo compito comporta (comporterebbe), secondo il nuovo regolamento approvato dal Consiglio Comunale e sottoposto a referendum, un impegno lavorativo stimato a circa il 50% di un tempo di lavoro completo (pur non essendo codificato questo tempo di lavoro viene preso come elemento di riferimento sia nel messaggio che nel calcolo dell’onorario versato: 80’000 franchi annui oltre ai 6’000 di rimborso spese).
Il Municipale Minotti svolge quindi un’attività complessiva del 150%. Siamo di fronte, non vi sono dubbi, ad un caso di cumulo e di attività professionale e di attività politica remunerata. Non spetta a noi giudicare se Minotti svolga bene entrambe le sue attività: ma non vi sono dubbi che questo nuovo esempio conferma i dubbi da noi sollevati nell’ambito della nostra campagna referendaria e ci convince sempre più della necessità di invitare i cittadini a votare No il prossimo 21 gennaio in modo che sulla questione della remunerazione dei Municipali si possa ripartire con una nuova soluzione su basi radicalmente diverse.