A cura della redazione
Dopo la proposta formulata dal governo con il suo messaggio, è partito il dibattito sul salario minimo legale, in particolare sulla fissazione di una soglia minima. Il governo ha fatto una proposta che oscilla tra 18,75 fr e 19,75 fr. Tradotto in salari mensili annuali abbiamo un salario minimo legale che oscilla, seconda dei settori, tra i 40’464 franchi e i 41’544 franchi. Tradotti in normali salari mensili versati tredici volte (raffrontabili con quelli che chiunque dichiara nelle normali discussioni salariali), abbiamo un salario mino mensile che oscilla tra i 3’112 franchi e i 3’195 franchi; possiamo quindi dire che il governo propone, come salario minimo legale, un salario mensile che si situa in media attorno ai 3150 franchi (giusto per arrotondare per arrotondare).
È da qui che bisogna partire per fare una serie di valutazioni. Cominciando con quella sulla quale tutti concordano: e cioè che questo salario è inaccettabile, è basso, è un salario che lede la dignità del lavoratore. Non ci piace molto questo riferimento alla dignità; non perché non crediamo che la dignità dei salariati non sia da difendere, ma perché ci pare assai difficile trovare un limite che separi con buona approssimazione (e con una certa operatività politica) un salario degno da uno “indegno”.
Inoltre vi sono molte altre cose, oltre al salario, che nel rapporto salariale sono da ritenersi indegne: a cominciare proprio dal rapporto salariale stesso che è, nel capitalismo, un rapporto di sfruttamento. Dimensione fondamentale alla quale potremmo aggiungerne altre, a cominciare dai rapporti di potere sui quali si basa un rapporto salariale.
D’accordo sul giudizio negativo, i problemi cominciano quando da diverse parti arrivano proposte che dovrebbero permettere di uscire da questa situazione indegna. Così, ad esempio, il capogruppo PS in Gran Consiglio, in una recente intervista rilasciata ad un portale, rivendicava “almeno 20 franchi”. Altri, come I Verdi, chiedono di arrivano almeno a Fr. 20,30; Unia non nasconde che le andrebbe ben un salario minimo di 21 franchi.
Nella più avanzata di queste proposte il salario minimo cambierebbe di circa 150 franchi al mese, situandosi comunque ben al di sotto dei 3’500 franchi al mese. Un salario che difficilmente potrebbe essere considerato “degno”.
Abbandoniamo quindi questo piccolo mercato e cerchiamo di formulare una proposta che abbia qualche rapporto reale con i salari effettivamente versati nel cantone (alludiamo alla nostra proposta di un salario di 52’000 annui, un salario che ruota attorno al salario mediano per i lavoratori senza funzioni direttive).
È attorno a proposte di questo tipo (certo perfettibili) che appare necessario, al di là della discussione istituzionale, iniziare una vera campagna sul terreno a sostegno di un salario minimo legale degno di questo nome, concreto, tale da non spingere verso il basso tutto il sistema salariale come invece farebbe un salario minimo legale che si situasse ai livelli proposti dal governo, magari anche con i miglioramenti auspicati da più parti e di cui abbiamo detto.
La dignità vale più di 1 franco e 25!