Casa Anziani Balerna, Casa Anziani Pedemonte a Bellinzona, Centro Somen Sementina, Casa Anziani Biasca, Casa San Donato Intragna, Casa Rea Minusio, Casa Anziani Santa Filomena Stabio, Casa Anziani Tusculum Arogno e Melano, Casa Anziani San Rocco a Morbio Inferiore.
La lista di case per anziani nelle quali sono esplosi o stannocovando situazioni di tensione tra le direzione e personale curante è lunga, con gravi disagi tra gli ospiti. Si tratta di situazioni nelle quali appaiono molti tratti comuni:
• pressione sui prezzi determinata dalla logica economicista della LAMal fortemente accentuata nel corso degli ultimi anni;
• direzioni incompetenti, maggiormente interessate alle proprie carriere che al bene dell’istituto;
• organi direttivi (consigli di fondazione, municipali, ecc) messi lì unicamente come marionette in balia delle direzioni;
• autorità cantonali che abdicano al loro compito di vigilanza.
Significativa l’intervista sulla Regione del 6 febbraio 2018 al Presidente del CdS Manuele Bertoli in relazione al caso San Donato di Intragna:
“In termini generali trovo abbastanza triste che debba intervenire il medico cantonale per dirimere una problematica che è di competenza di un Consiglio di fondazione… Evidentemente in questo caso il Consiglio di fondazione non ha gestito quella situazione come avrebbedovuto, visto che a un certo punto ha dovuto farsi dire da altri cosa fosse necessario fare…Una riflessione profonda va evidentemente fatta…Come consigliere di Stato non deputato a questo dossier, ho visto passare in governo i problemi segnalati, ma soltanto quando vi è stato il coinvolgimento dell’Ufficio del medico cantonale. Prima ne leggevamo soltanto sui giornali, come tante ne leggiamo…Le situazioni difficili vanno risolte per tempo e non lasciate lì, immaginando che le cose possano cambiare. Un cambiamento può accadere ma è difficile, in particolare quando si generano degli scontri fra fazioni..Ritengo che la questione della doppia rappresentanza nell’organo direttivovada risolta. Può essere sostenuta in una situazione transitoria o contingente, ma normalmente la rappresentanza dello Stato dev’essere dello Stato e basta. E’ una questione di trasparenza, pulizia e chiarezza dei ruoli”.
Queste poche affermazioni del presidente del governo dimostrano che l’esecutivo non ha per nulla in mano la situazione nelle case per anziani e che, forse, questa è una delle ragioni per cui con sempre più regolarità gli organi di stampa ci informano di situazioni difficili, spessodrammatiche, nelle case per anziani.
D’altronde sollevando, diversi mesi fa, il caso della casa per anziani di Balerna attraverso diversi atti parlamentari, avevamo attirato l’attenzione sul fatto che quel caso da noi segnalato non era che la punta dell’iceberg, cioè di una lunga serie di situazioni, magari non tutte così drammatiche, ma certo preoccupanti.
Il governo, come era facile immaginare, ha fatto orecchie da mercante a quel nostro monito; non ha proceduto ad avviare alcuna seria riflessione sui problemi da noi sollevati: ed ecco che nello spazio di poco tempo, i casi si sono accumulati, uno dietro l’altro, diventando, da casi isolati, un problema, a nostro modo di vedere, politico che si dovrà affrontare con decisione.
Alla luce di queste considerazioni, rivolgo al Consiglio di Stato alcune domande:
1. Conferma che la legge sanitaria demanda al Consiglio di Stato l’alta vigilanza (art. 22)?
2. Conferma che, sempre la stessa legge, l’articolo 23 indica che il Medico cantonale, di concerto con il Dipartimento, cura l’esecuzione della legge?
3. Conferma che l’articolo 80 della Legge sanitaria impone un’autorizzazione del CdS per esercizio di una casa di cura o di riposo per anziani?
4. Conferma che in base alla Legge concernente il promovimento, il coordinamento e il finanziamento delle attività a favore delle persone anziane (Lanz) il Consiglio di Stato ( art. 19) designa l’autorità competente per esercitare la vigilanza sulle attività delle strutture sociosanitarie a favore delle personale anziane e che l’autorità competente può ordinare alle strutture le opportune verifiche e revisioni, nonché richiedere i dati che ritiene necessari?
5. Conferma che ogni struttura sociosanitaria riconosciuta è tenuta a garantire allo Stato una rappresentanza nel suo organo amministrativo (art. 22)?
6. Conferma che in base al Regolamento della Lanz emesso dal Consiglio di Stato l’ente gestore della struttura sociosanitaria procede alla nomina del Direttore, scegliendolo unicamente tra i candidati ritenuti idonei dall’Ufficio anziani e che la nomina deve essere ratificata dal Consiglio di Stato?
7. Sulla base delle risposte alle precedenti 6 domande, non ritiene che le affermazioni fatte alla Regione da Manuele Bertoli siano un modo poco elegante per in realtà evitare di affrontare un problema non più eludibile?
8. Cosa intende intraprendere a brevissimo tempo il consiglio di Stato per adempiere ai suoi obblighi di vigilanza sulle case per anziani in materia di qualità delle cure e verifica che ogni direttore/direttrice abbia la formazione, l’esperienza e le attitudini necessarie al buon funzionamento della struttura?
9. Come avviene la scelta dei rappresentanti dello Stato nelle singole strutture? Esistono dei criteri per la valutazione dei candidati? Ogni quanto i rappresentanti devono dare scarico del loro lavoro al Consiglio di Stato?
10. Attualmente in tutte le strutture il posto di rappresentante dello stato è occupato? Se no, dove ciò non avviene e per quale ragione?
11. Da ultimo, chiedo al Consiglio di Stato di comunicare al Plenum del Gran Consiglio i nominativi di tutti i rappresentanti dello stato nelle singole strutture.
*Interpellanza del Deputato MPS, Matteo Pronzini del 7 febbraio 2018.