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Pubblichiamo qui di seguito le richieste del deputato MPS Matteo Pronzini all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio di opporsi al Decreto di abbandono 14.2.2018 nel procedimento penale contro ignoti, per titolo di abuso di autorità (art. 312 CP), aperto a seguito della sua segnalazione 25.1.2018.

21/02/2018

All’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio tramite il Presidente

Egregio Presidente,

prendo atto che UP ha dato seguito alla mia richiesta di invio al Plenum del decreto d’abbandono del 14 febbraio us. Una prima lettura del lungo decreto conferma quanto da me segnalato ieri. Il PG “salva” penalmente, i Consiglieri di Stato affermando che gli stessi di fatto hanno approvato delle norme (relative alla propria remunerazione) senza leggerle, approfondirle, discuterle e senza controllare il successivo rispetto delle procedure d’applicazione previste dalla legge. Tale comportamento superficiale e omissivo si configurerebbe come negligenza ma non il dolo.

Quest’affermazione rafforza la necessità di verificare, come da me chiesto nello scritto di ieri che allego, se i singoli Consiglieri di Stato hanno ricevuto direttamente e/o per interposta persona i rapporti del Controllo Cantonale delle Finanze. Se ciò fosse stato il caso la responsabilità dei Consiglieri di Stato sarebbe chiara e lampante.

Per questa ragione ribadisco che al decreto d’abbandono il Gran Consiglio debba porre ricorso chiedendo che il Procuratore Pubblico approfondisca quest’ aspetto centrale.

In merito alla procedura di votazione chiedo che analogamente alla legge sulla responsabilità civile degli enti pubblici e degli agenti pubblici (art. 20) essa avvenga a scrutinio segreto.

Detto ciò ritengo non serio che l’Ufficio Presidenziale imponga al Plenum di esprimersi su questo tema senza che i singoli deputati abbiano potuto studiare la tematica. E’ a mio modo di vedere è un penoso tentativo, da parte dell’Ufficio Presidenziale, di limitare i danni ed un atteggiamento di sudditanza verso il Consiglio di Stato.

In tutti i casi questi giochetti non riusciranno a nascondere, alla popolazione del Canton Ticino, l’arroganza e l’ingordigia dei Consiglieri di Stato.

Per MPS Matteo Pronzini

Copia a membri del GC

20/02/2018

All’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio tramite il Presidente

Egregio Presidente,

lo scorso 14 febbraio il Procuratore generale ha emesso un decreto d’abbandono in relazione al procedimento penale contro ignoti per titolo di abuso di autorità nell’ambito dei versamenti illegali che i Consiglieri di Stato si sono corrisposti in questi ultimi anni.

Il Gran Consiglio, in rappresentanza dello Stato (cf. art. 20 cpv. 2 lett. a, per analogia, della legge sulla responsabilità civile degli enti pubblici e degli agenti pubblici del 24 ottobre 1988) quale potenziale danneggiato ed eventuale accusatore privato (cf. 104, 105 e 322 cpv. 2 CPP), dispone di 10 giorni di tempo dall’intimazione per contestare la decisione del Procuratore generale, inoltrando il relativo reclamo.

Non avendo avuto accesso, ad oggi, al decreto d’abbandono, mi risulta ovviamente difficile formulare argomenti di merito a sostegno di un eventuale reclamo. C’è tuttavia un aspetto che, a mio giudizio, potrebbe essere determinante in merito alla posizione dei singoli Consiglieri di Stato: si tratta di sapere a chi, esattamente, sono stati trasmessi (direttamente e/o per interposta persona) i rapporti del Controllo cantonale delle finanze nei quali sono state affrontate, in via principale o anche incidentale, questioni oggetto della segnalazione (il rapporto citato nella Nota a protocollo n. 43/2011, nonché eventuali altri rapporti precedenti o successivi).

Infatti, qualora risultasse che detti rapporti siano stati trasmessi alle direzioni dipartimentali, difficilmente si potrebbe escludere l’abuso di autorità, da parte dei Consiglieri, nell’adottare e mantenere in vigore le Note a protocollo in questione, continuando a percepire i lauti benefici in esse contemplati. Similmente e nella medesima ottica, andrebbe richiamata ed analizzata tutta la corrispondenza intercorsa, su questioni attinenti alla segnalazione, tra il Controllo cantonale delle finanze, da un lato, e il collegio governativo e/o singoli Consiglieri di Stato, d’altro lato. Qualora il decreto di abbandono non affrontasse compiutamente i summenzionati elementi, siffatta lacuna costituirebbe, a mente del sottoscritto, un valido motivo a fondamento di un reclamo contro lo stesso.

Al fine di evitare la perenzione dei termini, è obbligo dell’Ufficio presidenziale (che non dispone di alcuna competenza decisionale propria in materia) inoltrare a nome e per conto del Gran Consiglio un reclamo cautelativo, svolgendo a tal fine i necessari approfondimenti giuridici con il concorso – vista l’estrema delicatezza della vicenda – di uno specialista di diritto penale. Nel corso della prossima seduta parlamentare del 12 marzo, il Gran Consiglio, come da sua competenza, potrà in seguito adottare una decisione definitiva circa il mantenimento del reclamo.

Va da sé che, a tal fine, il decreto di abbandono emanato dal Procuratore generale dovrà essere trasmesso, per conoscenza ed esame, a tutti i membri del Gran Consiglio.

In attesa di un rapido riscontro, porgo cordiali saluti.

Per MPS Matteo Pronzini