Tempo di lettura: 2 minuti

Richiesta all’Ufficio Presidenziale di sospendere l’applicazione delle NAP 103/2016 e 43/2011

All’Ufficio Presidenziale del Gran Consiglio tramite il suo Presidente

Egregio Presidente,

ho ricevuto il vostro scritto del 21 febbraio 2018 con il quale tra le altre cose mi comunicate che avete segnalato al Procuratore Generale che non avete obiezioni a che il decreto d’abbandono una volta che sarà cresciuto in giudicato e che la mia pretesa di risarcimento da me presentata in data 8 febbraio 2018 è stata attribuita alla Commissione della gestione e delle finanze. Per questo vostro scritto vi ringrazio.

Nel frattempo ho potuto apprendere dalla stampa che il Consiglio di Stato, con sfacciata arroganza, ha scritto al Ufficio Presidenziale chiedendo di poter continuare a percepire le illegali indennità.

Anche in considerazione della mia richiesta di risarcimento e nel rispetto della discussione che vi è stata nel Plenum del Gran Consiglio mercoledi 21 febbraio 2018 chiedo formalmente che si intimi al Consiglio di Stato di sospendere con effetto immediato l’applicazione del contenuto della NAP 103/2016 (mai sottoposta all’Ufficio Presidenziale) e della NAP 43/2011 sottoposta, ed approvata, all’UP nel dicembre 2011.

La NAP 103/2016 (rimborsi al cancelliere, 3’600 franchi di telefono, 10’000 franchi di regalo e le due mensilità extra) non ha base legale e di conseguenza non può e non deve essere applicata.

La NAP 43/2011 (15’000 franchi di rimborsi forfettari annui) deve essere oggetto di una ridiscussione nell’ambito del Ufficio Presidenziale. Lo stesso deve (in modo meno superficiale di quanto fatto nel 2011)valutare se, sulla base del suo contenuto ed in particolare di quanto comprende e non comprende, effettivamente 15’000 siano giustificati o meno. Nel caso si dovrà ridurre l’ammontare e chiedere una restituzione anche per queste posizioni.

Ricordo a questo proposito il contenuto dell’articolo 7 della Legge sull’onorario e sulle previdenze a favore dei membri del Consiglio di Stato:

1) I membri del consiglio di Stato hanno diritto al rimborso delle spese effettive inerenti all’esercizio della loro carica.

2) Ciascun Consigliere di Stato può scegliere di essere indennizzato con un importo forfettario annuo per generi di spese da non giustificare singolarmente. L’elenco di questo generi e l’importo forfettario, così come ogni loro modifica, sono proposti dal Consiglio di Stato e approvati dall’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio
Sintetizzando ai consiglieri di stato non spetta per diritto divino 15’000 franchi di rimborsi forfettari annui. La somma che deve essere loro versata deve avere un collegamento con le spese effettive. Cosa che non è oggi ( cosi come nel passato) il caso.
Ad ogni cittadino ed ogni cittadina del Canton Ticino appare chiaro che la somma di 15’000 franchi è chiaramente spropositata, arrogante ed offensiva verso ognuno di loro.

Noto inoltre che si sta cercando di costruire una cortina fumogena alfine di minimizzare la grave crisi istituzionale e di credibilità politica dell’esecutivo cantonale. Per questa ragione vi trasmetto un riassunto delle somme indebitamente e consapevolmente incassate da parte dei consiglieri di stato e dal cancelliere a partire dal 1999. Tale somma ammonta per il periodo 1999-2017 ad oltre 1.9 milioni di franchi.

In attesa di una vostra pronta risposta, vi saluto cordialmente.

Per MPS Matteo Pronzini

Copia membri del Gran Consiglio

Allegati:

NAP 103/2016

NAP 43/2011

Conteggio rimborsi illegali

Print Friendly, PDF & Email