Qui di seguito la presa di posizione dell’MPS sulla nuova proposta del Municipio di Bellinzona in materia di onorari e rimborsi spese dei membri dell’esecutivo.
Il Movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto delle proposte del municipio in materia di onorari dei municipali e rimborsi spesa per i membri dell’esecutivo della città di Bellinzona.
L’esecutivo propone in sostanza una diminuzione di circa il 20% degli onorari e un dimezzamento dei rimborsi spesa forfettari bocciati in occasione del referendum dello scorso 21 gennaio.
Le rappresentanti della lista MPS-POP-Indipendenti in consiglio comunale non sosterranno questa proposta per diverse ragioni. Più in particolare:
a) la nuova proposta, pur diminuendo gli importi precedenti, si situa comunque a livelli estremamente elevati rispetto agli onorari precedenti (riferiti alla vecchia città di Bellinzona), assolutamente non giustificati. Basti pensare, a titolo esemplificativo, che il nuovo onorario del semplice municipale sarà di 65’000 franchi (oltre ai rimborsi spesa), cioè il triplo rispetto alla situazione attuale.
Questa proposta non ci pare tenga conto delle critiche, numerose e chiare, emerse durante la campagna referendaria; ci pare, in buona sostanza, che il Municipio snobbi il responso popolare.
b) la nostra opposizione verteva e verte, al di là degli importi, sul modello stesso proposto e oggi ribadito. Noi non condividiamo questo sistema poiché esso, di fatto, permette di cumulare attività professionale (a Bellinzona, ma anche altrove, quasi unicamente indipendente) e indennità di municipale. Di fatto siamo di fronte a un “sequestro” delle funzioni di direzione politica dei maggiori centri del Cantone da parte di determinate categorie professionali, da sempre “padrone” delle cariche politiche in questo cantone (avvocati, notai, architetti, medici, etc.).
Per questa ragione avevamo avanzato, nella discussione in Consiglio Comunale, una nostra proposta che, perlomeno, aveva ed ha il merito di verificare se effettivamente chi assume la carica di Municipale subisce una perdita reddituale (quantificandola) poiché obbligato a trascurare in parte la propria attività professionale a vantaggio della carica municipale. Ma, evidentemente, si rifugge da qualsiasi forma di controllo e trasparenza come ha confermato la recente vicenda dei rimborsi del Consiglio di Stato. Le nostre rappresentanti riproporranno la nostra proposta (o una eventuale variante) in occasione della discussione in Consiglio Comunale.
c) l’MPS non si farà promotore di un nuovo referendum qualora la proposta municipale dovesse essere accolta dal Consiglio Comunale. Oggi la nostra azione si concentra su altre urgenze e priorità a livello comunale: pensiamo, per non prendere che un solo esempio tra i molti, alla questione del futuro dell’Officina che ci vede su posizioni radicalmente opposte a quelle del Municipio e dei partiti che ne fanno parte.
Infine l’MPS prende atto, per la verità senza troppa sorpresa, della “soddisfazione” con la quale il gruppo Lega-UDC, pertanto attivo nella campagna referendaria, ha accolto la nuova proposta municipale.
Una posizione quella di Lega e UDC già all’inizio di tutta questa vicenda abbastanza contraddittoria (ricordiamo che il municipale Lega-UDC sosteneva apertamente il primo progetto e che i rappresentanti commissionali e in consiglio comunale di queste forze politiche si erano in parte schierate a favore del progetto poi rigettato in votazione popolare).
Sorpresa poi del tutto nulla se pensiamo che proprio i ministri leghisti, ed in particolare Claudio Zali, sono stati tra coloro che con più veemenza e fastidio hanno reagito alla campagna e alle denunce dell’MPS sulla questione dei rimborsi spese del Consiglio di Stato.