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Sta facendo clamore, anche se non a sufficienza, l’evento che sta organizzando la giunta fascio-leghista colognese per il 21 e 22 aprile. Pochi gorni prima del settantatreesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dalle truppe nazifasciste, a Cologno si vuole ricordare l’evento con la simulazione di… un bel campo militare delle truppe naziste.
Se non fosse tragica la notìzia avrebbe del comico. Invece è tragica.

Angelo Rocchi e la sua giunta (peraltro composta da personaggi nella maggior parte dei casi esterni a Cologno Monzese) si sono già coperti di numerose infamie ospitando e sponsorizzando svariate iniziative fasciste nonchè tentando di bloccare le attività di solidarietà sociale che si svolgevano sul suo territorio, la Casa in Movimento in primis.
Ora però si è arrivati ad un punto oltre ad ogni limite. Angelo Rocchi e la sua giunta si schierano, con questo gesto apertamente e pubblicamente al fianco di chi ha martoriato il nostro paese trascinandolo in una guerra mondiale, uccidendo e torturando popolazioni inermi. Per di più omaggiando la parte peggiore dei criminali nazisti come si può facilmente desumere dalla nota dell’Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre che riportiamo in calce.
Le motivazioni di Rocchi e della sua giunta sulla “storicità” dell’evento sono risibili e macroscopicamente false. Rocchi vuole fare apologia non solo del fascismo ma anche del nazismo e questo proprio a ridosso del XXV aprile. Una provocazione intollerabile che la prefettura dovrebbe proibire
Se le giunte comunali in odore di mafia vengono sciolte, ciò deve valere anche per le giunte in odore di fascismo e che si muovono in aperto contrasto con la XXII disposizione transitoria della costituzione italiana. Rocchi e la sua banda se ne devono andare.
Il 21 e 22 aprile voi farete la simulazione del campo militare nazista, noi e gli antifascisti tutti, faremo invece una vera Brigata Partigiana! Ci troverete sulla vostra strada, potete giurarci.

Cologno e la rievocazione della “vita di campo” a poche settimane dalla festa della liberazione

Da Osservatorio democratico sulle nuove destre: Qualche notizia in più, per soddisfare la nostra perplessità, l’abbiamo dal logo abbinato a quello del Comune sul manifesto: ’36 Füsilier Kompanie’.
Ecco qui: dei due schieramenti, nei giorni precedenti la Liberazione, a Cologno si daranno dimostrazioni storiche sulla “vita di campo” nazista. Una nota a fine manifesto precisa: “Il gruppo di rievocazione storica 36 Fusilier Kompanie nasce nel 2013 specializzandosi in ricostruzioni inerenti la seconda guerra mondiale”.
Ora, è esistita una 36 Infantry Division della Wehrmacht (l’esercito tedesco) – che già non è il massimo per la Liberazione. Ma possiamo saperne ancora di più (e scendere davvero in un girone infernale) se proseguiamo la ricerca sulla pagina Facebook italiana che corriponde a questa sigla.
Troviamo infatti un video, dove vediamo i nostri “rievocatori”, in divisa nazista, in azione. Ma il video è preceduto da questa scritta (in caratteri gotici, ovviamente) che dice solennemente: «Nei tetri anni della seconda guerra mondiale ai criminali fu concessa una seconda possibilità: combattere nei temuti battaglioni disciplinari per la gloria del Terzo Reich». Ecco allora: i nostri si ispirano alla Füsilier Kompanie 36, che faceva parte della 36.Waffen-Grenadier-Division delle SS, anche conosciuta come SS-Sturmbrigade Dirlewanger, dal nome del fondatore Oskar Dirlewanger. Una unità che durante la Seconda guerra mondiale si macchiò di tali crimini e violenze nelle zone occupate (Polonia, Bielorussia, Slovacchia) da suscitare il disgusto degli stessi comandanti delle SS, che non riuscivano più a controllarla.
Il suo comandante Oskar Dirlewanger aveva combattuto nei Freiekorps e poi in Spagna; era stato espulso dal partito nazista per crimini sessuali. Poi era stato recuperato e “valorizzato” proprio per questo: gli fu affidata un’unità in cui nel corso degli anni furono arruolati bracconieri (per l’abilità di tiro nella caccia ai partigiani), militari puniti per vari motivi, e poi via via criminali comuni: stupratori, assassini, molestatori di bambini. Sotto il pretesto della riabilitazione, si dava loro la possibilità di continuare a delinquere senza doverne pagare le conseguenze. Il SS-Sonderbatallion Dirlewanger (quindi un battaglione speciale delle SS), faceva azione antipartigiana e compiva pulizia etnica antiebraica nelle regioni occupate. Operò in Polonia, in Bielorussia, poi contro l’avanzata dell’Armata Rossa; nell’agosto 1944 partecipò a schiacciare la rivolta di Varsavia, dove si distinsero per i crimini peggiori. Qui, esemplifichiamo per capire con chi abbiamo a che fare: nel distretto di Wola, Dirlewanger bruciò tre ospedali con i pazienti all’interno, mentre le infermiere erano “frustate, stuprate in gruppo e infine impiccate nude, insieme ai medici”, con l’accompagnamento della musica. Più tardi, nella Città Vecchia, la brigata di Dirlewanger bruciò con la benzina i prigionieri vivi, impalò i bambini sulle baionette e li infilò dalle finestre, appese le donne a testa in giù dai balconi.
Nel maggio 1945 gli ultimi resti della divisione si arresero agli americani sull’Elba. Dirlewanger, catturato, fu rinchiuso nella prigione di Altshausen, dove il 5 giugno 1945 dei soldati polacchi inquadrati nelle forze di occupazione francesi lo uccisero.
Dirlewanger è invariabilmente descritto come una persona estremamente crudele da storici e ricercatori, “un assassino psicopatico” “violentemente sadico”, un esperto di sterminio e un devoto di sadismo e necrofilia”. Qualcuno lo definì “l’uomo più malvagio delle SS”.
Dirlewanger. Il logo del gruppo e testi.
Sotto il logo del gruppo dei “rievocatori”, a volte troviamo espressamente 36Füsilier Kompanie @Füsilier 36k, altre volte, più espressamente, @dirlewanger 36.
Le gesta criminali di Dirlewanger e dei suoi uomini sono studiate sotto un profilo storico-antropologico dallo storico francese Christian Ingrao in “The SS Dirlewanger Brigade: The History of the Black Hunters, 2011 (ed. or. Les chasseurs noirs. Essai sur la Sondereinheit Dirlewanger, 2006).
A lui si ispirano film e videogames horror.
Ma possiamo anche trovare notizie dettagliate su Wikipedia sotto le voci Oskar Dirlewanger, 36. Waffen-Grenadier-Division der SS, Brigata Dirlewanger.
Oppure in:
https://ww2gravestone.com/dirlewangers-36th-waffen-grenadier-division-ss